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Una miissione per misurare i piccoli pianeti, Approvata dall’Esa, si chiama Cheops e parla italiano

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view post Posted on 25/10/2012, 09:47
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Rappresentazione artistica del satellite Cheops (fonte: Università di Berna)
Rappresentazione artistica del satellite Cheops (fonte: Università di Berna)
Si chiama Cheops e avrà l'obiettivo di misurare le dimensioni dei pianeti esterni al Sistema Solare che ruotano attorno alle stelle più brillanti, per capire la loro struttura interna e la loro evoluzione: è la missione appena approvata dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) che vede un importante partecipazione italiana con l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l'università di Padova.

L'obiettivo principale di Cheops sarà studiare la struttura di pianeti extrasolari con raggi che vanno da 1 a 6 volte quelli della Terra e con masse fino a 20 volte superiori quella del nostro pianeta, le cosiddette super-terre.

Si prevede che la missione venga lanciata nel 2017 e ''sarà in grado di misurare, in quella frazione di sistemi extrasolari dove i pianeti transitano davanti alla loro stella madre, la dimensione dei pianeti con grande accuratezza" spiega Isabella Pagano, dell'osservatorio di Catania dell'Inaf, che fa parte del gruppo italiano che ha propostola missione. "Questo parametro – aggiunge - è molto importante perché ci permetterà di risalire alla densità di quei pianeti e quindi alla loro struttura interna. Un'informazione decisiva per capire come i pianeti si siano formati e più in generale come sono fatti i sistemi planetari al di fuori del nostro".

La missione è stata selezionata, tra le 26 proposte della comunità scientifica europea, per il suo interesse scientifico e per la sua fattibilità in soli cinque anni, rileva Barbara Negri, responsabile dell'Unità Esplorazione e Osservazione dell'Universo dell'Asi.

La partecipazione italiana a Cheops, è molto significativa dal punto di vista scientifico etecnologico. Nel progetto sono coinvolti per l'Inaf gli osservatori di Catania, Torino, Padova e Palermo e la Fondazione Galileo Galilei. Partecipa inoltre l'università di Padova. Sotto l'aspetto tecnologico, l'Inaf supporterà l'Asi nella realizzazione degli specchi del telescopio di bordo, dello schermo che protegge il satellite e la sua strumentazione dalla radiazione solare e alla calibrazione del sistema di puntamento. La missione potrà inoltre contare sul centrodell'Asi a Malindi come stazione di terra e dell'Asi Science Data Center per l'archiviazione dei dati.

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