Il batterio 'Magnetobrivio blackemorei' (fonte: INGV) Scoperta una nuova specie di batteri 'magnetici': sono stati individuati negli Stati Uniti, alla foce di un fiume, e sono dotati di una vera e propria bussola interna e in futuro potrebbero rivelarsi utili in campo medico, per esempio per trasportare farmaci nell'organismo.
A identificare le caratteristiche della microbussola dei batteri è stato un gruppo di ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), i cui risultati sono in via di pubblicazione sulla rivista Environmental Microbiology.
"Abbiamo verificato la presenza di cristalli di magnetite all'interno di questi batteri - ha spiegato Fabio Florindo, uno dei responsabili della ricerca - e ne abbiamo studiato le proprietà con il batterio ancora perfettamente vivo". Il batterio, battezzato Magnetobrivio blakemorei, è stato identificato in prossimità della foce del fiume Neponset, da un gruppo di ricercatori dell'Università del Nevada. Quindi il batterio è stato 'allevato' presso i laboratori brasiliani dell'Università di Rio de Janeiro.
Per comprenderne meglio le caratteristiche magnetiche, la coltura di Magnetobrivio blakemorei è stata trasferita presso il laboratorio di paleomagnetismo dell'Ingv, dove è stato analizzato da vivo. L'analisi al microscopio elettronico ha messo in luce la presenza di una struttura a catena di cristalli di magnetite pura, ciascuno della dimensione di 20-50 nanometri (oltre 10 volte il diametro della doppia elica del Dna).
Il Magnetobrivio blakemorei appartiene alla categoria dei batteri magnetotattici, esseri viventi unicellulari in grado di creare al loro interno dei piccoli cristalli sensibili al campo magnetico terrestre, una sorta di bussola biologica. Questa tipologia di batteri potrebbe avere interessanti applicazioni in molti campi, in particolare nella medicina per il trasporto 'telecomandato' di farmaci direttamente all'interno di cellule malate.
