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Brescia: arrestato perché clandestino muore in caserma, proteste da comunità senegalese

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Geño
view post Posted on 14/12/2010, 22:58




Corriere della Sera, 14 dicembre 2010



“Non è giusto che si muoia in una cella per una crisi d’asma. Alhdy era ammalato, doveva essere curato. Qualcuno ha sbagliato e adesso vogliamo la verità”. Abdou Ndao, vicepresidente dell’associazione senegalesi di Brescia, non vuole sentire ragioni. Ieri pomeriggio ha riunito intorno a un tavolo i suoi “saggi” per discutere del caso di Alhdy Saidou Gadiaga, l’operaio di 36 anni morto domenica mattina nella camera di sicurezza della caserma dei carabinieri di Brescia.
Alhdy, in Italia da 15 anni, venerdì pomeriggio camminava con un amico lungo il viale della stazione quando è stato fermato da una pattuglia dei carabinieri. Un controllo di routine. Il senegalese non aveva documenti, ma solo un certificato medico rilasciato dal pronto soccorso degli Spedali Civili. “Il mio permesso di soggiorno è scaduto perché sono rimasto disoccupato. Sono rimasto in Italia perché sono ammalato - ha spiegato Alhdy ai militari -, soffro di asma cronica. Ecco il certificato...”. Tanto è bastato per far scattare l’arresto con l’accusa di violazione della legge Bossi-Fini.
“Clandestino da rimpatriare”. Chiuso in una cella della caserma di piazza Tebaldo Brasato, Alhdy per 36 ore è rimasto al gelo. Nelle “camere di sicurezza”, come confermano i carabinieri, non esiste riscaldamento e in questi giorni il termometro a fatica supera i 5 gradi. “Come possono le forze dell’ ordine tenere una persona ammalata in una cella fredda e umida - alza la voce Diouf Samba, l’amico con cui la vittima stava passeggiando prima dell’arrivo dei carabinieri.
Mi chiedo se lo hanno soccorso subito, appena ha chiesto aiuto”. E l’ex presidente dell’associazione senegalese, Seck Nango, attacca: “A Brescia hanno aperto la caccia al negro. Non possiamo più camminare per strada senza i documenti in tasca. E se li hai, vieni comunque portato in caserma per accertamenti. Alhdy è stato trattato come una bestia. Venerdì sera stava già male, come ha confermato un compagno di cella liberato l’indomani mattina. Ha chiamato aiuto per mezz’ora prima che un appuntato gli aprisse la porta e lo facesse uscire in corridoio per prendere una boccata d’aria. Due notti al freddo, senza cure, sono evidentemente state fatali. Domenica la situazione è precipitata e Alhdy è morto in pochi minuti”. Versione smentita, però, dal verbale del comandante della stazione. “L’arrestato - si legge nella nota mandata al consolato del Senegal - è stato colto da malore alle 8 di domenica, nella camera di sicurezza. Veniva chiesto subito l’intervento di un’ambulanza del 118 che, constatata la gravità del caso, provvedeva al ricovero”. Quaranta minuti più tardi i medici hanno constatato il decesso del 36enne per “arresto cardiocircolatorio”. Una morte sulla quale la Procura ha aperto un’inchiesta. E le prime risposte potrebbero arrivare già questa mattina con l’autopsia.


RIP al ragazzo

DEVONO MORIRE QUESTI FIGLI DI PUTTANA
 
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view post Posted on 15/12/2010, 00:36
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Si faccia chiarezza.

Dico solo questo.
 
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