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IL MISTERO DI RAPA NUI

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isabell
view post Posted on 9/9/2009, 16:42




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Di luoghi misteriosi ne esistono migliaia sul nostro pianeta, ma uno dei più affascinanti è indubbiamente l’Isola di Pasqua che, pur essendo piccolissima (infatti la sua circonferenza non supera i 59 Km), racchiude misteri antichi di centinaia di secoli.

L'Isola di Pasqua, in lingua nativa Rapa Nui, è situata sull’Oceano Pacifico meridionale ed appartiene al Cile.

E’ una delle isole abitate più isolate del mondo ed il suo territorio si compone di tre importanti vulcani che sarebbero Poike, Rano Raraku e Terevaka.

Diversamente da quello che si potrebbe pensare, furono i polinesiani a colonizzarla e non i sud americani pur essendo molto più vicini all'isola.

Alle origini quest’isola non aveva un nome ben preciso poiché era l’unico territorio conosciuto dai suoi abitanti originari che, dopo il loro misterioso arrivo, non vollero spingersi oltre alla ricerca di terra.

Per un breve periodo l’isola venne chiamata Te-Pito-Te-Henua che prendeva il significato di “frammento della Terra” ma secondo alcuni poteva tradursi come “ombelico del Mondo”.

In seguito fu chiamata Mata Ki Te Rangi che significava “occhio nel cielo”, alla fine il nome comune con cui venne chiamata fu Rapa Nui ossia “grande isola” in riferimento alla sua importanza.

Il mistero principale che caratterizza questa splendida isola è dato dai 600 mohai rinvenuti nel corso degli anni, gigantesche teste di pietra dai tratti somatici del volto abbastanza insoliti poste a guardia dell’isola.

Ogni mohai misura dai 4 ai 7 metri ed arriva a pesare oltre 20 tonnellate, quindi il mistero si infittisce poiché non è comprensibile come gli antichi abitanti di Rapa Nui, totalmente all’oscuro della meccanica moderna, abbiano potuto trasportare, sollevare e mettere in piedi statue di una massa e di un peso così consistente.

Sono state avanzate molte ipotesi a riguardo, da una forza misteriosa a noi sconosciuta fino ad arrivare all’utilizzo di poteri psichici da parte degli antichi abitanti. Ma non vi è nulla di certo poiché non esistono prove concrete o, comunque, documentate.

Le statue sono state ricavate dalla roccia estratta dal vulcano Rano Raraku, alla cui cava sono state rinvenute altre statue incomplete, lasciate inspiegabilmente in fase di lavorazione, che misurerebbero addirittura dai 10 ai 20 metri.

Sulle misteriose origini degli abitanti di Rapa Nui fu avanzata l’ipotesi che li vedrebbe discendere dall’antica ed evoluta civiltà di Lemùria, successivamente ribattezzato Mù, il mitico continente sommerso dalle acque che seguì la stessa sorte di Atlantide.

Le antiche scritture dell’India parlano di armi potentissime e di macchine volanti capaci di percorrere lunghissime distanze in breve tempo. Si pensa che questa tecnologia sia appartenuta alla civiltà di Lemùria e che possa essere stata la causa stessa che portò il continente alla catastrofe, in pratica si crede che i lemuri non seppero accettare i propri limiti e finirono con l’auto-distruggersi.

Un’altra ipotesi fu quella riguardante un asteroide abbattutosi sul Pacifico che possa aver causato un maremoto di immani dimensioni.

Si ipotizza, inoltre, che la civiltà lemure possa essere stata annientata dalla civiltà di Atlantide a seguito di una guerra scoppiata tra i due continenti in tempi antichissimi.

Non si hanno prove certe ma soltanto ipotesi plausibili.



Tutte queste ipotesi potrebbero, però, spiegare col passare del tempo le origini degli abitanti di Rapa Nui e come abbiano fatto a piazzare quegli immensi mohai su tutta l’isola svelando così uno dei più antichi misteri della storia del Mondo.

Per concludere vorrei spiegare perché Rapa Nui è conosciuta come l’Isola di Pasqua; questo nome deriva dal fatto che quando venne scoperta nel 1722 d.C. dall’esploratore olandese Jacob Roggeveen era proprio il giorno di Pasqua.



Luigi M.C. Urso


Svelato il mistero dell'Isola di Pasqua



Perduta in mezzo al pacifico, a circa 4.600 chilometri dal Cile, l’Isola di Pasqua o ‘Rapa Nui’ per gli abitanti nativi dell’isola, è considerato uno dei posti abitati più remoti della terra, famosa soprattutto per custodire uno dei più grandi misteri del mondo: le antiche e enormi teste di pietra, i ‘Moai’, che svettano con il volto diretto all’interno dell’isola, hanno suscitato negli anni centinaia di teorie sulla loro genesi e sul loro significato. Oggi il segreto dei ‘Moai’ è stato in parte svelato dagli ‘Indiana Jones’ dell’Università di Manchester e dello University College di Londra.

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Alcune teste ‘indossano’ dei copricapi di roccia rossa del peso di diverse tonnellate, per anni gli studiosi si sono arrovellati sul come e perché, circa mille anni fa, gli abitanti dell’isola avessero iniziato a mettere quei cappelli sulle statue. Oggi gli studiosi inglesi ipotizzano che questi sarebbero stati fatti rotolare da un antico vulcano, dopo essere stati scolpiti nella roccia vulcanica, in questo modo avrebbero potuto raggiungere le statue in tutta l’isola ma, a quanto riferito dagli archeologi britannici, il numero di cappelli aumenta man mano che ci si avvicina al vulcano. Come siano stati issati sulle teste rimane ancora un mistero ma, nel frattempo, un’ascia votiva trovata nelle vicinanze di uno dei cappelli ha gettato nuove luci sul loro significato e su quello dei ‘Moai’.
A questo proposito uno dei capi della ricerca, Colin Richards, alla BBC, pensa possa trattarsi di una offerta antica: “I polinesiani vedevano il paesaggio come una cosa vivente, e pensavano che dopo aver scolpito le rocce gli spiriti vi entrassero dentro”.
Richards è insieme alla collega Sue Hamilton sta ancora lavorando al ‘Rapa Nui Landscapes of Construction Project’, progetto che li terrà ancora impegnati nelle ricerche per i prossimi cinque anni.

Per mantenere le tradizioni indigene vive e…non indispettire gli spiriti, gli scienziati inglesi hanno anche deciso di accompagnare ogni scavo più importante con un tradizionale ‘umu’: una cerimonia con i locali vestiti di piume bianche e cibo cotto in forni di pietra da offrire agli spiriti dell'isola.

Che questo possa servire a svelare completamente i misteri dell’Isola di Pasqua? Lo scopriremo tra cinque anni.
 
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