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Giochi senza frontiere

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view post Posted on 2/9/2009, 08:58
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(Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi)



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Giochi senza frontiere (in francese Jeux sans frontières, in inglese Games without frontiers) è una trasmissione televisiva prodotta dall'European Broadcasting Union (EBU) e derivata dal programma francese Intervilles, a sua volta ispirato all'italiano Campanile sera. Nel Regno Unito andava in onda con il titolo di It's a knockout, di cui può essere considerata un'estensione.

Storia

La prima edizione andò in onda nel 1965 e poi ogni estate ininterrottamente fino al 1982; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel 1988 e andò avanti fino al 1999. I giochi senza frontiere erano una sorta di olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata da una propria città che si sfidava in prove molto divertenti e bizzarre, con le città delle altre nazioni. Nel 1965 parteciparono Belgio, Francia, Germania Ovest e Italia e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 20 nazioni.

Dal 1966 al 1982 gli arbitri ufficiali furono gli svizzeri Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi. Alla ripresa vi furono il belga Denis Pettiaux e il suo assistente Carlo Pegoraro.

In Italia il programma veniva trasmesso, dall'inizio fino al 1982 (anno in cui terminò la prima serie), dapprima sul "Secondo programma" della RAI, in seguito Rai Due, (dal 1971 al 1977 veniva condotto da Giulio Marchetti e da Rosanna Vaudetti) e poi, dal 1988, fu trasmesso su Rai Uno. L'Italia ha vinto 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999, ed è stata anche l'unica nazione sempre presente nelle edizioni ufficiali estive (30).

Vennero disputate anche delle edizioni invernali, chiamate Giochi sotto l'Albero, in cui alle "prove" tradizionali venivano alternate competizioni di slalom. Un'altra versione invernale era Questa pazza pazza neve.

Questa trasmissione televisiva ha anticipato di anni il processo di avvicinamento dei vari paesi dell'Unione europea, in anni in cui non si parlava ancora dell'Euro.

Il successo di Giochi Senza Frontiere superò qualsiasi previsione e risultò travolgente in tutta Europa. Si può dire che l'Italia degli anni settanta si fermasse per vedere il programma. Nel 1977 una puntata di Giochi senza Frontiere fece segnare un'audience di 17 milioni di spettatori, ma secondo alcune fonti la trasmissione avrebbe toccato i venti milioni.

Formula
Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare (in molte edizioni) il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che non giocava "scommetteva" su un'altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione del jolly (es. la Svizzera scommette sul Galles, che usa il jolly e vince ottenendo 18 punti totali, alla Svizzera vanno solo 9 punti).

Altre caratteristiche
Fino al 1995 la trasmissione è stata itinerante: i Giochi venivano ospitati a rotazione dalle diverse nazioni partecipanti, cosicché di puntata in puntata i Giochi si svolgevano sempre in scenari diversi. Dal 1996 si è optato per una sede fissa: Torino nel 1996, Budapest nel 1997 (con finale però a Lisbona), Trento nel 1998, Isola di Capo Rizzuto nel 1999. Alla puntata finale di ogni edizione accedevano le squadre che per ciascuna nazione avevano ottenuto i risultati migliori nel corso delle puntate "eliminatorie". Ovviamente, essendo un programma dell'Eurovisione, e come tale introdotto dal Te Deum, a trasmetterla erano le tv affiliate. In Svizzera la situazione è stata particolare: dal 1967 al 1982 tutte le tv SRG SSR idée suisse trasmettevano l'evento, nel 1992 invece li trasmise solo TSR (francese) e dal 1993 al 1999 solo TSI (italiana). Il Belgio partecipò per anni con entrambe le sue tv pubbliche, la vallona RTBF e la fiamminga VRT, per poi chiudere con la sola tv francofona. Alla ripresa degli anni'90, partecipava il Galles con la consociata di Channel 4, S4C.

La lunga assenza dei Giochi
L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un'intervista del 2005 Ettore Andenna, storico conduttore per l'Italia, ha dichiarato: "La Rai ha ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi; e la Grecia, la Svizzera e la Slovenia vorrebbero ripartire". Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare dato che 6 nazioni erano disposte a partecipare (anche l'Italia, sebbene con lo spostamento della programmazione da Raiuno a Raitre), ma poi il progetto non si realizzò.

Anche all'estero l'assenza si è fatta sentire: in Slovenia, l'interesse per i Giochi è stato tale che la tv pubblica RTV di Lubiana, mandando in replica le registrazioni dei Giochi degli anni passati, ha realizzato alti picchi di ascolti; in Portogallo, il canale pubblico satellitare RTP Memoria manda in replica le varie puntate.

Il 20 luglio 2006, l'EBU comunicò l'intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi dopo un'assenza che durava dal 1999, grazie ad un accordo con la società di produzione Mistral: tuttavia alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l'edizione 2007. Ma i fan credono che la EBU non avrebbe accettato di riproporre il programma senza grandi nazioni, in particolare l'Italia, sempre presente.

Per la nuova edizione, si parlava di otto puntate più quella finale: ogni puntata si sarebbe dovuta comporre di cinque giochi, più il classico fil rouge e che le squadre avrebbero potuto utilizzare un jolly ciascuna. L'Italia, unica nazione sempre presente, era in trattativa per la partecipazione (e secondo indiscrezioni avrebbe indossato il colore bianco), e un interessamento era stato fatto anche da San Marino. Inoltre 2 Comuni, Rosolina e Catania, avevano scritto alla RAI proponendosi come città ospitante nel caso la EBU optasse per la sede fissa come nelle ultime 4 edizioni.

Il 27 dicembre 2007 e in replica il 5 gennaio 2008 il programma della RAI La storia siamo noi trasmette una puntata dedicata a JSF, dove molti ricordano tale avventura. La puntata è stata poi ritrasmessa il 3 gennaio 2009.


Nella comunicazione di massa
Il celebre brano di Peter Gabriel Games without Frontiers (cantato insieme a Kate Bush e pubblicato sul terzo album di Gabriel) reinterpreta Giochi senza frontiere come metafora dello sciovinismo nazionalista.

Puntate ed edizioni speciali

Il 26 dicembre 1990, si svolse a Macao, allora colonia portoghese (tornata alla Cina nel 1999), una puntata speciale dei Giochi: la città infatti, viste le sue origini europee, rivendicava il proprio diritto all'organizzazione. Ettore Andenna e Feliciana Iaccio presentano la puntata per l'edizione italiana; in quest'occasione partecipano Jaca (bandiera Spagna), Trogir-Traù (bandiera Jugoslavia), San Marino (bandiera San Marino), Guimarães (bandiera Portogallo), Bergamo (bandiera Italia), Macao (bandiera Macao). La puntata venne vinta a pari merito da Bergamo e Trogir con 46 punti; seguirono, ancora a pari merito per il terzo posto, San Marino e Guimarães con 34 punti, Jaca con 30 ed ultima Macao, organizzatrice dei Giochi, con soli 20 punti.

Oltre a questa si sono spesso organizzate puntate speciali per ricordare qualcosa che avesse a che vedere con la trasmissione.

Inoltre negli anni '80 e '90 si sono svolte alcune edizioni invernali di JSF (Giochi sotto l'albero, Questa pazza pazza neve) le quali erano ovviamente ambientate in località montane; l'ultima è del 1992 con Italia, Francia, Svizzera (quella italiana), e Cecoslovacchia (ma con soli paesi della parte ceca): vinse la ceca Nové Město na Moravě.

La formazione di una unità europea
La trasmissione ha sempre avuto un carattere ludico di programma di intrattenimento. Aveva, però anche l'ambizione di avvicinare i popoli del continente europeo. Curiosamente, negli anni novanta le squadre partecipanti erano tra le altre quelle di Malta, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovenia, tutti paesi successivamente entrati nell'Unione europea.

È molto significativo che quando, su proposta di Ettore Andenna, divenuto eurodeputato, il Parlamento Europeo ha emanato una direttiva comunitaria sulla televisione, ha dato come titolo Televisione senza frontiere, chiaro ricalco del titolo della trasmissione.



Edited by ilvento71 - 7/1/2014, 19:55
 
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were6wolf
view post Posted on 26/11/2009, 02:13




Magari ritornasse un idea del genere, ma a livello introiti, non è appetibile per chi gestisce le emittenti televisive.
Morale, meglio qualche soldino tirandosi pacchi dietro che la felicita della gente tirandosi sane gomitate per vedere chi arriva prima alla fine del percorso(e bersi 1birra insiene a fine gare).
 
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Gabriele Brawler
view post Posted on 26/11/2009, 02:21




Questo si che era un programmone :ooh: :ooh: :ooh: :ooh: :ooh:
Quanto rimpiango da morire la tv anni 80/90 :(
 
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y2jkb8
view post Posted on 26/11/2009, 02:47




:ooh: :ooh: :ooh: :ooh: :ooh:

Lo rivoglio

:ooh: :ooh: :ooh: :ooh: :ooh:
 
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4 replies since 2/9/2009, 08:58   125 views
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