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Marea nera sul paradiso di Koh Samet

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view post Posted on 31/7/2013, 09:32
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BANGKOK - Una chiazza nera di 5mila litri di petrolio ha raggiunto la spiaggia di Koh Samet, un'isola thailandese molto frequentata dai turisti. Si tratta di parte dei 50mila litri di greggio fuoriusciti sabato scorso da un oleodotto nel Golfo di Thailandia, al largo della provincia di Rayong (est del Paese). Secondo la compagnia nazionale PTT Global Chemical, impegnata nel massiccio sforzo di ripulitura, 500 militari sono al lavoro lungo la spiaggia di Ao Phrao sul lato ovest dell'isola.

Mentre proseguono senza sosta le operazioni di ripulitura, la chiazza di petrolio sta proseguendo la sua corsa verso la costa nord-orientale del Paese, facendo temere per danni ingenti non solo al settore turistico ma anche a quello della pesca.

Le immagini dall'alto mostrano che la chiazza nera, parte dei 50mila litri di greggio fuoriusciti da una tubatura che collegava una petroliera a una raffineria nella provincia di Rayong, abbia ormai sorpassato Koh Samet, per incombere su un largo tratto di costa.

Sulla spiaggia di Ao Phrao, sul lato occidentale della popolare meta turistica 230 km a sud-est di Bangkok, centinaia di militari sono tuttora impegnati nella rimozione del liquido viscoso che domenica sera ha ricoperto la riva sabbiosa e la vicina scogliera, sulla quale sorgono tre resort turistici. Nonostante il proposito annunciato dalla PTT Global Chemical, l'azienda statale responsabile della perdita di greggio, l'impressione è che l'obiettivo di completare il lavoro in tre giorni sia utopistico; il petrolio è stato raccolto in migliaia di secchi e sacchetti, ma la riva rimane nera.

Anche se le spiagge del settore orientale dell'isola non sono state coinvolte nel disastro, si segnala già una pioggia di disdette e di turisti che sono tornati sulla terraferma. Koh Samet riceve circa un milione di turisti all'anno: è molto popolare tra i russi e i cinesi, ma per la sua prossimità a Bangkok è una meta tipica del weekend per i residenti della capitale.

GREENPEACE, FERMARE FOLLIA ESTRAZIONI PETROLIFERE

C'è un solo colore nelle immagini che Greenpeace ha commissionato al fotografo Roenggrit Kongmuang e che documentano le operazioni di ripulitura della spiaggia di Ao Phrao a Ko Samed, nella provincia thailandese di Rayong: il nero. Dopo il disastro petrolifero avvenuto sabato nel Golfo di Thailandia soccorritori, volontari locali e personale della PTT Global Chemical hanno raggiunto una delle spiagge più ambite dal turismo internazionale per avviare le operazioni di ripulitura. Sono oltre 50 mila i litri di petrolio greggio che si sono dispersi in mare, 20 chilometri a sud est della zona industriale di Map Ta Phut, per una perdita da un oleodotto operato dalla PTT Global Chemical Public Company.

"È ora di fermare la follia delle estrazioni petrolifere, in Thailandia come nell'Artico", dice Greenpeace. "E come nel Mediterraneo: le nostre coste sono assediate da decine di richieste per la ricerca di poche gocce di petrolio che all'Italia basterebbero per poche settimane. Ma un disastro, anche modesto, in poche ore causerebbe un danno che le foto thailandesi documentano benissimo. In Italia, Greenpeace ha già scritto al ministro dell'Ambiente per informarlo delle minacce delle trivellazioni in arrivo, ma non ha ottenuto alcuna risposta".

FONTE - ANSA.IT
 
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