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Scoperte le supernovae più brillanti mai viste, Sono fari cosmici che illuminano l'universo primitivo

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view post Posted on 2/11/2012, 14:26
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Simulazione di una galassia che ospita una supernova superluminosa nell’universo primitive (fonte: Adrian Malec e Marie Martig,Swinburne University)
Simulazione di una galassia che
ospita una supernova superluminosa nell’universo primitive (fonte:
Adrian Malec e Marie Martig,Swinburne University)



Sono le due stelle più brillanti mai viste: sono state accese da una straordinaria esplosione avvenuta quando l'universo ancora molto giovane e aveva appena un miliardo e mezzo di anni. Sono due supernovae lontanissime, descritte nell'edizione online della rivista Nature, e non hanno confronti con le altre stelle di questo tipo finora note.

Sono infatti fino a cento volte più potenti delle normali supernovae e dieci volte più potenti delle supernovae di tipo I, utilizzate dagli astronomi come veri e propri ''fari cosmici'' per illuminare l'universo più lontano e primitivo. La scoperta si deve al gruppo internazionale coordinato da Jeff Cooke, dell'australiana Swinburne University of Technology.

Sconosciute fino a pochi anni fa e rarissime nell'universo vicino, queste stelle esplosive (chiamate supernovae superluminose) rappresentano per gli astronomi la possibilità di esplorare un territorio ignoto. ''Aprono una finestra sull'universo distante'', scrive l'astronomo Stephen Smartt, della Queen's University di Belfast, commentando la scoperta nello stesso numero di Nature.

Scoperte con il telescopio Cfht (Canada-France-Hawaii Telescope) sulla cima del Mauna Kea, nelle Hawaii, le due supernovae si sono formate rispettivamente 3 miliardi di anni e 1,5 miliardi di anni dopo il Big Bang. ''Averle scoperte - scrivono i ricercatori - significa poter scoprire le prime stelle che si sono formate dopo il Big Bang''.

Le origini delle supernovae superluminose non sono ben comprese, ma si pensa che queste stelle nascano quando astri estremamente grandi, che hanno da 100 e 300 volte la massa del Sole, improvvisamente esplodono. Si ritiene che fenomeni cosi' violenti siano stati piu' frequenti nell'universo primordiale, quando le stelle massicce erano più comuni. Secondo gli autori della ricerca il tasso di formazione delle supernovae superluminose nel giovane universo doveva essere almeno dieci volte superiore rispetto a quello che si riscontra nell'Universo vicino.

La prossima sfida è riuscire a scoprire altri potentissimi fari cosmici simili a questi per guardare ancora più lontano nell'universo. Un altro obiettivo degli astronomi e' riuscire ad analizzarne lo spettro per scoprirne la composizione e sapere cosi' che tipo di oggetti sono e qual è la loro origine. In questo modo si potranno mettere insieme tessere fondamentali per ricostruire un'immagine dell'universo ancora giovane.

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