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Sarnano 1944: Quel match tra nazisti e partigiani

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view post Posted on 22/10/2012, 20:45
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Sarnano
La bruttura della seconda guerra mondiale non ha cancellato questo splendido episodio dove ancora una volta il calcio è elemento di condivisione tra due fazioni in lotta tra di loro.
Libero Lucarini, terzino destro, si accorse dallo sguardo dell'arbitro Maurelli che poteva finire in un guaio vero, perché mancavano cinque minuti alla fine e loro, gli italiani, vincevano ancora 1-0.
E gli altri, i tedeschi, non riuscivano a segnare in nessun modo.
E allora assunse in prima persona la decisione storica, a suo modo: appena l'ala sinistra tedesca gli si parò davanti col pallone, Lucarini, come nella canzone, lo fece passare.
Ma con classe, non se ne accorse quasi nessuno. Quello si trovò davanti il portiere e segnò. 1 a 1.
Maurelli, l'arbitro, fece uno sguardo soddisfatto, attese un paio di minuti e fischiò la fine.
Un minuto dopo sul rettangolo di gioco c'erano solo i tedeschi.
Gli undici italiani se la filarono via come razzi, e sparirono sulle colline delle Marche intorno a Sarnano.
Felici di aver scampato quello che sembrava un appuntamento con il diavolo.

Questa è una storia incredibile, che solo la foga del racconto di chi c'era rende vera e bella.
Mario Maurelli è stato un arbitro di ottima levatura, tra il 1945 e il 1958 ha diretto 98 gare in serie A, è stato internazionale.
Quando gli chiedevano di raccontare un episodio della sua carriera, lui citava un Palermo-Catania in cui giocava tale Marzano, ala destra, che tendeva a entrare duro sull'avversario.
Alla prima botta rifilata a uno del Catania, Maurelli avvicina Marzano e gli spiega che alla successiva lo avrebbe cacciato.
Dopo dieci minuti Marzano ci casca ed entra durissimo, Maurelli è coperto e non vede. Ma vede, dopo pochi secondi, Marzano che se ne va dal campo. Si era autoespulso.
Ma questa è cronaca. La leggenda Maurelli la raccontò molti anni dopo.
Ricordando la primavera del 1944, due ufficiali tedeschi che una mattina gli bussano alla porta di casa, a Sarnano, tra le colline dietro Macerata.
Gli chiedono se è davvero un arbitro e gli spiegano che bisogna organizzare una partita di calcio per i virgulti tedeschi stressati dalla vita dell' occupante. Avversari italiani, di pari età.
Maurelli raccontò il panico che lo prese. In paese era comunque un'autorità, conosciuto e rispettato.
Ma quella poteva essere una trappola pazzesca. Eppure i tedeschi insistevano, promisero perfino un piccolo rinfresco per il dopopartita.
Maurelli si diede da fare, e del resto non aveva altra scelta. Raccontò di minacce personali e non solo. I giovani di pari età erano o partigiani o rifugiati, tutti nascosti nelle colline. Partì un passaparola il cui senso era: può essere un guaio, ma questa partita è meglio farla.
Come racconta oggi Lucarini, il terzino roccioso che si descrive come un tipo alla Cordoba, Maurelli aveva promesso, e mantenne, di schierare tra gli italiani il proprio fratello. A garanzia.
Alla fine, chiedendosi cosa diavolo stessero facendo, in undici giusti, contati, scesero dalle colline e si presentarono al campo.
Era domenica pomeriggio. In spogliatoio (una bottega dove costruivano carri agricoli, adiacente al campo) gli undici non ebbero bisogno di parlare granché. Bisognava andare in campo e far passare novanta minuti.
Dopo dieci minuti Lucarelli si spinge sulla fascia e fa partire un cross senza pretesa alcuna. E lì tale Grattini, l'esuberante Grattini, combina il guaio: salta comunque di testa e quel pisquano del portiere tedesco non ci arriva. L'esultanza fu molto contenuta.
Nell'intervallo, i nostri parlarono ancora di meno. Ma quelli erano davvero scarsi, e alla fine ci dovette pensare Lucarini.
Il rinfresco se lo bevvero i tedeschi.

Mario Maurelli è morto nel 2000, aveva 86 anni.
Il Comune di Sarnano gli ha intitolato un nuovo impianto sportivo con il campo di calcio.
Il sindaco Federico Marconi si è dato molto da fare per celebrare l'avvenimento organizzando un incontro tra l'Ascoli e il Tolentino, con arbitro Carlo Longhi, che di Maurelli fu allievo.
E qualcuno, costeggiando il borgo medievale, Sarnano è un posto bellissimo, tornerà a dare un'occhiata anche al vecchio campetto, quello della primavera del '44, dove intorno c'è odore di leggenda.

Testo di Antonio Dipollina
Fonte - storiedicalcio.altervista.org

Edited by ilvento71 - 15/2/2014, 23:46
 
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