| Dopo essere stata 40 anni in un caveau e dopo un breve tour giapponese ora arriva il parere degli esperti: la 'Gioconda' di Ginevra sarebbe proprio di Leonardo che l'avrebbe dipinta circa 10 anni prima della Monna Lisa al Louvre.
Per la "Mona Lisa Fondation di Zurigo", la fondazione alla quale i proprietari hanno affidato il quadro perche' venisse studiato, si tratterebbe della prima versione, abbozzata nel 1503 e rimasta incompiuta della celeberrima Monna Lisa di Leonardo.
Presentata oggi a Ginevra insieme con un libro di studi che ne sostiene l'attribuzione al genio toscano, eccola l'altra Gioconda da tempo battezzata la "Isleworth Mona Lisa" (o Monna Lisa anteriore).
Rimasto per 40 anni in un caveau svizzero, da dove e' uscita di recente solo per un tour in tre musei giapponesi (la mostra che si e' tenuta nel 2011-12 si intitolava 'Leonardo e l'idea della bellezza') il dipinto, di proprieta' di un consorzio internazionale che vuole restare anonimo, ritrae una Monna Lisa molto simile, ma piu' giovane e piu' sorridente rispetto alla Gioconda del Louvre.
La Fondazione, che ha pubblicato il libro per presentare i risultati di "35 anni di ricerche", ritiene appunto che si tratti di una versione di dieci anni antecedente la 'Mona Lisa' del Louvre.
Presente alla conferenza, il direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, Alessandro Vezzosi, ha illustrato le ricerche in corso sull'esistenza di due distinti dipinti. Vezzosi- che sta conducendo una ricerca sulla pittura con Carlo Pedretti, Direttore del Centro Armand Hammer for Leonardo Studies - ha affermato che al di la' della Gioconda del Louvre, allo stadio attuale delle conoscenze e tra le diverse versioni o copie, la Monna Lisa Ilslewoth "sembra essere quella che piu' di altre presenta due elementi che potrebbero essere ricondotti alla Monna Lisa del 1503", citata da alcuni scritti.
La Fondazione fa infatti riferimento a diverse fonti per affermare che Leonardo avrebbe dipinto due versioni della 'Monna Lisa"', quella del 1503, commissionata da Francesco del Giocondo e forse incompleta, e quella del 1517 realizzata per Giuliano de Medici, che ritrae la stessa persona a distanza di anni.
"E' una possibilita' avvincente. Un'ipotesi di lavoro da discutere nel confronto tra studiosi", che la Fondazione sta promuovendo, sottolinea Vezzosi, che definisce la Mona Lisa Isleworth "un'opera importante, che merita rispetto e grande considerazione, un dibattito scientifico e storico-artistico fra specialisti pi- che un'eco mediatica.
Insieme con Carlo Pedretti e il suo centro studi - spiega- le nostre ricerche in corso sono attualmente orientate in tutte le direzioni: dalla esecuzione e datazione del dipinto all'evoluzione della superficie pittorica (discontinua fra antiche integrazioni e abrasioni nel tempo), fino alla sua provenienza prima del 1913".
Scoperto nella proprieta' di un nobile inglese e spedito negli Stati Uniti durante la prima guerra mondiale, il dipinto e' stato portato in Svizzera dal collezionista Henry Pulitzer.
Adesso appartiene al consorzio internazionale che l'ha affidata alla Mona Lisa Foundation per le ricerche.
Fonte - ansa.it
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