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Spazio 1999

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view post Posted on 30/10/2010, 18:21
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Spazio 1999 (titolo originale: Space: 1999) è una serie televisiva italo-britannica di fantascienza ideata nel 1973 dalla coppia Gerry e Sylvia Anderson. I due produssero anche la prima stagione di episodi, dopo di che il sodalizio professionale si sciolse (per sopraggiunto divorzio) e la seconda stagione fu prodotta da Gerry Anderson e Fred Freiberger. La prima stagione fu realizzata tra la fine del 1973 e l'inizio del 1975. Alla produzione parteciparono la britannica ITC e l'italiana RAI; la seconda fu realizzata nel 1976 e partecipò la sola ITC.

Spazio 1999 fu l'ultima produzione della coppia inglese, che già vantava al suo attivo numerosi successi televisivi quali Thunderbirds, UFO, Stingray, Captain Scarlet, Fireball XL5 e Joe 90.

Furono realizzati 24 episodi per stagione, per un totale di 48.

Spazio 1999 fu trasmesso in Gran Bretagna e negli USA a partire dal 1975 (ma il primo episodio era stato realizzato come pilota nel 1973). In entrambi i casi non furono network ma syndication a trasmettere la serie, ragion per cui non fu mai trasmessa in contemporanea sui rispettivi interi territori nazionali. In Italia e nel resto d'Europa la serie arrivò nel 1976.

Origine
Spazio 1999 nacque dal progetto abortito del 1970 di una seconda stagione della serie UFO. Gerry Anderson aveva in mente un sequel di detta serie, in cui il comandante Straker sarebbe riuscito a realizzare una base lunare per la SHADO ben più grande di quella operativa nel 1980. La serie avrebbe dovuto chiamarsi UFO: 1999 ma non trovò mai il favore di chi avrebbe dovuto finanziarla, per cui il progetto venne prima accantonato e in seguito ripreso e trasformato drasticamente.

Storia e personaggi
Il 9 settembre 1999 il comandante John Koenig prende il comando della base lunare Alpha, un’installazione creata per scopi di ricerca scientifica nello spazio. È avvertito del fatto che vi sono scorie nucleari instabili nella faccia opposta della Luna, quella nascosta alla Terra. Ma non fa in tempo a intervenire: il 13 settembre le scorie provocheranno una tremenda esplosione, così violenta da provocare l’uscita della Luna dall’orbita terrestre. Il satellite inizia così un girovagare nello spazio e nel corso di questo andare senza meta l’equipaggio della base verrà a contatto con civiltà aliene più o meno ostili, forme di vita insolite, e non mancherà talora qualche riflessione sul senso ultimo della vita. Ad affiancare il comandante Koenig (Landau) la dottoressa Helena Russell (Barbara Bain), capo dello staff medico. I due americani non nascondono una certa attrazione reciproca (nella vita erano realmente sposati all’epoca). L’australiano (sulla scena e nella vita) Alan Carter (Nick Tate) è il leale comandante della flotta di Aquile: al momento dell’esplosione si trova in volo tra la Terra e la Luna e potrebbe tornare sulla Terra, ma preferisce seguire la sorte dei suoi compagni di base; lo scozzese Paul Morrow (Prentis Hancock) è il vice comandante della base e addetto alle telecomunicazioni; nella seconda serie sarà sostituito da Toni Verdeschi (Tony Anholt). Infine il dottor Victor Bergman (Barry Morse), uno studioso e scienziato che si trova sulla base per esaminare e studiare le nuove scoperte fatte dal personale di ricerca sulla Luna.

Nella seconda stagione il dottor Bergman scompare - verosimilmente deceduto - e l’equipaggio farà la conoscenza di Maya (Catherine Schell), ultima superstite di un pianeta chiamato Psycon e di una civiltà distrutta e ormai senza più un posto dove vivere. Maya diverrà parte dell’equipaggio e sfrutterà appieno la sua caratteristica, quella di essere una mutaforma o transmuta, per assumere le più disparate sembianze di forme di vita, e venire spesso in soccorso degli altri protagonisti. Anche Maya prova attrazione - ricambiata - per un membro dell’equipaggio, il citato Toni Verdeschi, anche se la differenza di natura tra i due è spesso causa di piccole incomprensioni e gelosie che danno colore agli episodi della seconda stagione.

Effetti speciali e colonna sonora

La produzione degli effetti speciali fu molto accurata. La serie utilizzava soluzioni di alto livello in particolare per quanto riguarda il design delle Aquile e l’arredamento futuristico degli interni. Il direttore degli effetti speciali Brian Johnson e buona parte del suo team lavorarono in seguito per i film Alien e L'Impero colpisce ancora. Tutte le astronavi e i veicoli presenti nella serie erano modelli in scala realizzati con grande attenzione. Sebbene concepiti per essere inseriti in una serie TV erano della migliore qualità cinematografica. Unico veicolo utilizzato in scala 1:1 era il Moon Buggy, una sorta di ATV a 6 ruote che gli alphani utilizzavano per gli spostamenti sul suolo lunare. Il veicolo in realtà derivava da un veicolo anfibio denominato Amphicat. La produzione ne apportò poche modifiche tra le quali la colorazione in giallo in sostituzione dell'originale rosso, poco visibile sullo sfondo del suolo lunare ed in considerazione anche del fatto che in molti paesi dove Spazio 1999 andava in onda le trasmissioni erano ancora in bianco e nero (Italia compresa). Gran parte della colonna sonora, compresi i titoli di apertura e chiusura della prima stagione, furono composti da Barry Gray, che già aveva composto le musiche di Thunderbirds, UFO e molte altre serie degli Anderson. Altre musiche furono composte da Ennio Morricone per la versione cinematografica italiana. Per la seconda stagione fu chiamato invece Derek Wadsworth.

Partecipazioni straordinarie
A fianco del cast fisso, alcuni celebri attori apparvero nella serie: Christopher Lee, Joan Collins, Peter Cushing, Ian McShane, Brian Blessed e, relativamente all’Italia, nella prima stagione (in quanto coprodotta dalla Rai), comparvero Carla Romanelli, Orso Maria Guerrini, Gianni Garko e Giancarlo Prete

La serie all’estero
Come detto, Spazio: 1999 fu trasmesso fuori dalla Gran Bretagna a partire dal 1976. In Francia è conosciuta come Cosmos: 1999, in Danimarca come Månebase Alpha, in Portogallo e Brasile è nota come Espaço: 1999, i Tedeschi la chiamarono Mondbasis Alpha 1, gli Spagnoli Espacio: 1999, per gli Svedesi fu Månbas Alpha 1999, per i Polacchi Kosmos 1999. In Finlandia la serie uscì col titolo di Avaruusasema Alfa e in Argentina e Cile Cosmos 1999. Esiste anche una versione doppiata in Afrikaans per il mercato sudafricano, dal titolo Alpha 1999.

Critiche
Le critiche alla serie consistettero essenzialmente nel rimarcare la sua implausibilità scientifica, cosa questa accettabile nel caso di serie televisiva concepita per scopi d'intrattenimento e non di divulgazione. Prescindendo dal fatto che nell’esperienza pratica non si è mai verificato il caso di esplosione di scorie nucleari, si elencano qui le critiche più significative, tutte relative al comportamento della Luna:

- Lo scienziato e scrittore Isaac Asimov sostenne in un articolo che un'esplosione tale da spostare la Luna fuori dall’orbita causerebbe la frantumazione causando un'incredibile pioggia di detriti sulla Terra. Nel primo episodio Separazione, le notizie provenienti dalla Terra parlano di sensibili oscillazioni dell’asse di rotazione dovute al venir meno dell'effetto stabilizzatore dell'orbita esercitato sul pianeta dalla Luna, causando terremoti nella Jugoslavia, nella pratica scomparsa, e nella Francia meridionale, zone storicamente soggette a moti simsici. Lo scrittore conclude nel suo articolo che l'ipotesi di una stazione lunare permanente sarebbe verosimilmente posticipata di almeno mezzo secolo.
- lo scrittore Harlan Ellison ebbe buon gioco nell'obiettare che un'esplosione di cotale potenza sul lato invisibile, opposto alla Terra, non lancerebbe la Luna nello spazio, bensì spinto contro il nostro pianeta.

Ammettendo un’esplosione che possa accelerare la Luna ad una velocità prossima a quella della luce occorrerebbero decine se non centinaia di anni prima di giungere in prossimità di un’altra stella, con un passaggio ravvicinato ai pianeti interni dunque abitabili. Asimov ironizzava che un universo popolato di sistemi tale da rendere praticabile un simile viaggio sarebbe incandescente per l'eccessiva vicinanza delle stelle. Gli sceneggiatori fecero spesso ricorso, per ovviare a ciò, a vari agenti di “curvatura” spaziale, compreso un non meglio specificato «Sole nero» che giustificasse il trasferimento verso altre zone dello spazio (spesso con esiti drammatici). Rimangono comunque altre licenze narrative affatto implausibili quali l’atmosfera creata dagli alieni sulla Luna al fine d’impedire che gli abitanti di Alpha si trasferissero sul loro pianeta (L’ultimo tramonto): il nostro satellite è troppo piccolo e ha troppo poca forza gravitazionale per poter trattenere una qualsivoglia atmosfera, respirabile o no.

Altra evidente anomalia è riconducibile al secondo episodio della seconda stagione della prima serie, "Questione di vita o di morte" in cui l'equipaggio della base Alpha giunge su un pianeta di antimateria simile alla terra, senza disintegrarsi al semplice contatto con la sua atmosfera. Un'abitante di tale pianeta, quale è divenuto il marito di Helen, dovrebbe annichilirsi al contatto la nostra materia trasformandosi in energia in un'esplosione migliaia di volte la bomba di Hiroshima.

Molti sceneggiatori hanno risposto in maniera molto semplice alle obiezioni. Trattandosi di un telefilm di fantascienza il pubblico può concedersi quello che è chiamato sospensione dell'incredulità, senza il quale sarebbe impossibile la maggior parte della narrazione fantascientifica.

I rovesci della seconda stagione
La realizzazione della seconda stagione presentò una serie di problemi tali da conseguire un risultato assai deludente. Il divorzio dei signori Anderson, dopo più di un decennio di brillante collaborazione, e la ricerca di capitale americano per la continuazione della serie, portò Gerry ad una scelta rivelatasi infelice come la cooperazione con lo statunitense Fred Freiberger, già noto ai fan per aver prodotto e causato il flop della terza stagione di Star Trek, l’ultima stagione dell’Uomo da sei milioni di dollari e la prima stagione di The Wild Wild West, prima di essere licenziato per divergenze artistiche e guadagnarsi l’appellativo di Serial killer ovvero assassino di serie televisive.
La seconda serie mostra delle differenze subito visibili, come il ridimensionamento della scenografia - il Comandante privo del suo ufficio personale - e del cast, dove scompaiono letteralmente personaggi importanti nella prima stagione, tra i quali Barry Morse, Prentis Hancock e Clifton Jones, per essere sostituiti dal personaggio italianeggiante di Tony Verdeschi. Morse ebbe discussioni di natura contrattuale ma più plausibilmente era scettico sulla riuscita della serie, dichiarando ad Anderson: «Preferisco lavorare per un po’ con gente adulta». Hancock dichiara in un'intervista il proprio sdegno per l'esclusione senza motivo apparente. Anche Nick Tate, interprete di Carter, doveva essere rimpiazzato ma il gradimento dei fan per il suo personaggio convinse la produzione a mantenerlo. Anton Phillips, interprete del dr. Mathias lavorò in soli due episodi per essere sostituito da due suoi omologhi, il dr. Ben Vincent ed il dr. Ed Spencer. Zienia Merton, nel ruolo di Sandra Benes, viene più volte allontanata della serie per poi essere riammessa, sostituita alternativamente dai personaggi di Yasko e Alibe. La figura dell'ufficiale scientifico viene rimpiazzata dall'aliena Maya interpretata dall'attrice ungherese Catherine Schell
Nessuna spiegazione venne data per giustificare la sparizione di tali personaggi (in America questo viene chiamato Sindrome di Chuck Cunningham dal nome del figlio maggiore dei coniugi Cunningham nella serie cult Happy Days, il quale abbandona la famiglia senza che se ne parli in seguito). Pare fosse intenzione poi non mantenuta degli sceneggiatori accennare ad una morte di Morrow e Kano per un incidente come del decesso per età avanzata di Bergman.
Il personaggio di Maya fu creato per introdurre una specie di punto di vista esterno sul comportamento umano, sulla falsariga del personaggio omologo di Mr. Spock in Star Trek, del quale tuttavia non possiede la razionalità, mostrando anzi attrazione la razza ospite, in particolare Tony Verdeschi.
Fred Freiberger privilegiava l’azione e l’avventura. «Nella prima serie», disse, «potevate vedere il tipico show inglese, privo di storia, con la gente in piedi a parlare. Nel primo episodio che produssi tirai all’estremo l’azione e i personaggi, tanto per dire che “1999” può rispettare l’idea tipicamente americana di ciò che uno spettacolo d’azione e avventura dovrebbe essere». Tutto il cast in blocco si mostrò insoddisfatto della qualità del canovaccio. Martin Landau proprio non gradiva il modo come gli episodi erano stati scritti: «Hanno cambiato tutto perché un gruppo di capoccioni americani ha deciso che la serie deve fare qualcosa che a dir loro la renda commerciabile. Fred Freiberger qualcosa di buono lo fece, ma nel complesso non credo che il suo apporto fu positivo, penso che in realtà introdusse un metodo di lavoro commerciale e molto convenzionale».
Era in progetto una terza stagione, ma con la caduta dell’indice di gradimento, unita a un disinteresse degli sponsor e della distribuzione, la serie si interrompe all'improvviso con l'episodio "I dorconiani".

Messaggio da Base Lunare Alpha
Il 13 settembre 1999, data della presunta catastrofe lunare, si tenne presso Los Angeles una convention rievocativa chiamata Breakaway, come il titolo del primissimo episodio, ed in essa fu proiettato un cortometraggio intitolato Message from Moonbase Alpha (Messaggio da Base Lunare Alpha), proposto in Italia attraverso la raccolta della serie in DVD. [1] Scritto da Johnny Byrne, uno dei più prolifici sceneggiatori della serie originale, e prodotto dai fan del club Fanderson. Zienia Merton ritorna dopo ventitre anni nei panni dell'analista dati Sandra Benes raccontando come gli alfani sono costretti a trasferirsi definitivamente su un pianeta ribattezzato Terra Alpha, lasciando un ultimo ed accorato messaggio di saluto alla Terra prima che la Luna si allontani dall’orbita del pianeta.
Le riprese furono effettuate il 29 agosto 1999 in un set allestito nel garage della casa di un fan in Gran Bretagna, ricostruendo fedelmente il pannello principale della sala operativa, quello provvisto del monitor, con un risultato eccellente.
Originariamente si riteneva che il cortometraggio avrebbe dovuto costituire il germe di un futuro sequel della serie, ambientato sul nuovo pianeta, venticinque anni dopo il messaggio, ed il cast si sarebbe trattato della discendenza dei personaggi originali ma il progetto è stato tuttora abbandonato e dunque il monologo di Sandra viene considerato il lungamente atteso ma dignitoso epilogo della serie Spazio 1999.

Il finale mai realizzato
Esiste un possibile finale di Spazio 1999, mai realizzato, dal titolo Children of the Gods (Figli degli Dei): in un futuro lontano (il XXIV secolo) i discendenti degli Alphani si sono stabiliti su un nuovo pianeta e da lì hanno iniziato a colonizzare altri mondi. Una civiltà aliena più avanzata sorveglia questa espansione e, per sondare la natura dei discendenti della razza umana terrestre, ne rapisce due bambini e li fornisce dei poteri di cui essa dispone, e lascia che essi si sviluppino secondo i propri naturali istinti. Li rimanda poi indietro nel tempo al XXI secolo su Alpha, dove essi mostrano momenti di perfidia (che mettono in grave pericolo la sopravvivenza della comunità alphana) alternati a generosità, enfatizzati dai poteri di cui essi dispongono. Il comandante Koenig riesce infine a scoprire che tali bambini sono in realtà discendenti della colonia lunare che abbandonò l’orbita terrestre nel settembre del 1999, e che essi sono parte dell’esperimento che la civiltà aliena sta conducendo sugli umani: se i bambini distruggeranno la vita sulla base lunare, essa non avrà discendenza e la razza umana si distruggerà, dimostrando che non meritava di proseguire la specie. Un inaspettato atto di sacrificio da parte di uno dei due bambini, tuttavia, convincerà l’osservatore alieno che nella razza umana si può trovare qualcosa di buono e quindi lascerà che la specie si riproduca. Ciò prelude a un contatto tra umani e alieni nel futuro e in una loro pacifica convivenza.

Gli episodi
Non esiste un vero ordine di trasmissione, l’unica sequenza certa è quella di produzione degli episodi. In genere si conviene che, per quanto riguarda la prima stagione, il primo episodio dovrebbe essere Separazione e, per la seconda stagione, Psycon. Quello che segue è l’ordine in cui gli episodi furono programmati originariamente in Gran Bretagna. Per quanto riguarda l’Italia, l’ordine è quasi aderente a quello di produzione, con piccole variazioni. A partire dal 2000 la serie è stata ritrasmessa dall’emittente satellitare Jimmy rispettando l’ordine di produzione degli episodi. Gli attori italiani citati in precedenza compaiono nei seguenti episodi: Il dominio del drago (Gianni Garko nella parte di Tony Cellini); Il testamento degli Arcadi (Orso Maria Guerrini nella parte di Luke Ferro); Fantasma su Alpha (Giancarlo Prete nella parte di Dan Mateo); Il cervello spaziale (Carla Romanelli nella parte di Melita Kelly).



Messa in onda in Italia

L'edizione italiana fu anticipata di un anno da un'omonima trasposizione cinematografica, montando gli episodi "Separazione", "Questione di vita o di morte" e "Un altro tempo un altro luogo". Al contempo Spazio 1999 diventava familiare ai giovanissimi attraverso immagini sulle copertine di quaderni scolastici e l'edizione di libri illustrati (da ingrandimenti fotografici di bassa qualità tratti da copie in 16 mm), editi dalla casa editrice AMZ.

La prima stagione fu trasmessa dall'allora Secondo Programma RAI nel gennaio 1976, e precisamente i primi sei episodi nella seconda fascia serale di sabato, i seguenti sei il giovedì in prima serata, d'estate, e gli ultimi dodici la domenica pomeriggio nell'inverno. La seconda stagione fu trasmessa su Rai Uno in fascia preserale a partire dalla primavera 1979, dividendo ciascun episodio in due serate. Tra le novità, una sigla finale musicata dal duo degli Oliver Onions, che ricicla il tema di un loro precedente lavoro, la colonna sonora di un film con Bud Spencer, Lo chiamavano Bulldozer.

L'episodio The Last Sunset - L'ultimo tramonto, ebbe un'unica trasmissione in Rai nell'estate del 1976, in quanto, secondo un comunicato ufficiale, l'unica copia in Italiano sarebbe andata poi perduta. Nell'edizione in DVD della serie, la pista audio in Italiano si basa su una registrazione su audiocassetta, fornita da un telespettatore. Si tratta ovviamente di una registrazione dozzinale, in un'epoca anteriore all'introduzione del videoregistratore, dove si faceva uso di magnetofono con microfono posto accanto all'apparecchio televisivo. A tale penuria si aggiunge una lacuna dei primi minuti. In quella data infatti, vi fu uno sciopero dei giornalisti televisivi e la soppressione dell'edizione serale del telegiornale, con la trasmissione anticipata dell'episodio senza alcun preavviso. Il telespettatore si sarebbe sintonizzato, come tantissimi altri, a trasmissione iniziata. I minuti mancanti sono in audio originale sottotitolato. Un comunicato del 1º aprile 2007 da un sito web che opera nel settore del commercio di DVD [3] ha ufficializzato il ritrovamento della copia italiana in 16 mm dell'episodio in questione, con il doppiaggio integro in Italiano. Il 5 febbraio 2009 alle ore 01:30 (in replica il giorno successivo alle 15.20) il canale digitale terrestre Steel ha trasmesso "L'ultimo tramonto" con audio italiano integrale e totalmente restaurato, direttamente tratto dalla pellicola 16mm ritrovata ad aprile 2007.

Dall'agosto 2007 la Rai ha proposto sul proprio sito internet alcuni degli episodi della prima stagione ed in ordine cronologico.

Curiosità
- L'edizione cinematografica del 1975, per le sale italiane, ha il regista Lee H. Katzin accreditato "erroneamente" come Lee Hatzin.
- Nell'episodio The Last Sunset - L'ultimo tramonto vi è una sequenza dove il comandante apre inverosimilmente una finestra che dà sull'esterno, dal momento che gli alieni hanno provvisto la Luna di atmosfera respirabile, un'anomalia chiarita nell'edizione in DVD. Secondo il copione doveva trattarsi di un gesto simbolico, susseguente all'installazione di un vetro apribile, una scena in seguito tagliata.
- Nell'episodio della prima serie dal titolo "Fiocco azzurro su Alpha", fa ingresso un'astronave aliena del tutto simile al Discovery One nel film 2001: Odissea nello spazio. Il suo modellino viene riproposto negli episodi "Mondo Proibito", "Nemici Invisibili" ed "Il Dominio del Drago". In quest'ultimo esso costituisce, unito con tutti gli altri impiegati nella serie, il cimitero di astronavi del più inquietante degli episodi.
- Il personaggio di Alan Carter, dallo spiccato accento australiano qual è l'attore Nick Tate, era stato pensato inizialmente come un italiano di nome Alfonso Catani mentre Zienia Merton nel ruolo di una certa Sandra Sabatini. Tony Verdeschi è fiorentino di nascita.[5]
- Il personaggio di Kano, ingegnere informatico africano, subentra ad un altro di colore di nome Ouma, che appare solo nel primo episodio, il cui interprete fu allontanato per dispute contrattuali.
- L'episodio "Il dominio del drago", è l'unico della prima stagione con delle scene ambientate sulla Terra, dove oltre allo sfortunato co-protagonista, l'italiano Tony Cellini (Gianni Garko), compaiono John e Helen privi delle uniformi di Alpha. Delle coloratissime giacche da sci danno un'impronta futuribile al contesto. Durante la tragica spedizione l'astronauta ascolta l'Adagio di Albinoni da un'attuale cuffia Sennheiser.
- Molti dei modelli utilizzati nella serie sono sopravvissuti al tempo e ora appartengono a collezionisti e sono stati esposti nelle tante convention che si sono tenute in Europa ed in America. Nel 2004, il museo Cars of the Stars ha venduto all'asta il modello reale in scala 1:1 del veicolo lunare Moon Buggy ad un fan italiano.
- Nella controversa seconda stagione ricorre la maschera di un mostro negli episodi "La Nuvola", "I Naufraghi" e "Vindrus", tutti interpretati dal gigante David Prowse, che di lì a breve diventò celebre nella saga di Guerre Stellari indossando il costume del malvagio Dart Fener, dove neanche qui presterà la sua vera voce, doppiato dall'attore James Earl Jones.
- Nell'episodio della prima stagione "Il pianeta incantato" partecipa Catherine Schell, che interpreterà Maya nella stagione successiva.
- Dalla prima serie fu tratto puntualmente un album di figurine edito dalla Panini come una serie di libri illustrati della casa editrice AMZ, con immagini di bassa qualità tratte dalle pellicole 16 mm e non da foto di scena.
 
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