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Fuga per la vittoria

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view post Posted on 28/2/2010, 16:31
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Star Blazers voto 10 e lode

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Fuga per la vittoria (Escape to Victory) è un film del 1981, diretto da John Huston.

Il film mantiene ancora oggi una notevole popolarità, soprattutto per la presenza di grandi calciatori dell'epoca a fianco degli attori principali, tra cui il celeberrimo Pelé.

Film liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev il 9 agosto 1942 tra una mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell'aviazione tedesca Luftwaffe

Trama
SPOILER (click to view)
Seconda guerra mondiale: il comandante di un campo di prigionia tedesco, il maggiore Von Steiner, in passato calciatore che fece parte anche della Nazionale, riconosce tra gli ufficiali britannici prigionieri un suo ex collega, il capitano John Colby («John Colby: West Ham e nazionale inglese», dice Von Steiner a Colby non appena è sicuro di averlo riconosciuto). Von Steiner si dichiara dispiaciuto che le circostanze - che li vedono su due fronti belligeranti opposti - non permettano loro di discorrere dei loro passati sportivi come desidererebbero, però ha l'idea di organizzare un incontro di calcio tra una selezione di calciatori Alleati e la squadra sportiva di una vicina base tedesca.

All’inizio i compagni di prigionia di Colby si dichiarano contrari all’iniziativa, sicuri che il comando britannico non approverebbe: essi sono infatti consci che la propaganda nazista potrebbe sfruttare l’evento per caricarlo di significati extra-sportivi. Ma Colby è stimolato dal confronto, anche perché tra le truppe britanniche può vantare giocatori di livello come il soldato inglese Brady (Bobby Moore), lo scozzese Hayes (John Wark) e il coloured originario di Trinidad Luis Fernandez (Pelé), oltre a quelli disponibili tra i prigionieri alleati, il belga Filieu (Paul Van Himst), l’olandese van Beck (Co Prins) e il norvegese Hilsson (Hallvar Thorensen). Al gruppo si aggrega Hatch (Sylvester Stallone), un personaggio insolito che si spaccia per soldato ma è in realtà un agente segreto canadese, incaricato di tenere i contatti con la Resistenza francese. Colby ne giustifica quindi la presenza in squadra adducendo il motivo che ha bisogno di un preparatore atletico.

Come gli altri ufficiali britannici avevano supposto, il comando tedesco, volendo trasformare l’evento in un veicolo di propaganda, toglie di mano a Von Steiner l’organizzazione dell’incontro. Von Steiner capisce subito che, a quel punto, la partita non avrà più significato sportivo e il comando tedesco metterà in atto qualsiasi stratagemma per vincere e conquistarsi il primato d'immagine di fronte agli Alleati.

Hatch fugge e raggiunge Parigi, dove alcuni resistenti, saputo che i tedeschi vogliono organizzare la partita allo stadio di Colombes, si adoperano per organizzare la fuga dei calciatori Alleati durante l’intervallo tra i due tempi: essi fuggiranno dai lavatoi, che comunicano direttamente con la rete fognaria, ben conosciuta da alcuni resistenti che lavorano nei servizi comunali. Il canadese si lascia catturare di nuovo dai tedeschi vicino al campo di prigionia per essere sicuro di farsi rimandare allo stesso posto e di poter comunicare le informazioni sulla fuga a Colby. A quel punto la presenza in squadra di Hatch diventa indispensabile, ma poiché egli non sa giocare a calcio ma solo a football americano, Colby gli assegna il ruolo del portiere. Siccome tuttavia un portiere titolare esiste già, e il comando tedesco ha esonerato dal lavoro solo undici soldati per prepararsi all’incontro, il portiere viene convinto a lasciarsi rompere un braccio per giustificare la sua sostituzione con Hatch.

Il giorno dell’incontro, lo stadio di Colombes è pieno di francesi, e decorato con i fregi della propaganda nazista, in primis le bandiere con le croci uncinate. L’ambiente è chiaramente ostile ai tedeschi, e lo si nota maggiormente durante l’esecuzione dell’inno Deutschland über alles…: gli unici tedeschi nello stadio sono militari. Lo speaker, che commenta la partita a beneficio dei radioascoltatori, propone in sottofondo degli applausi preregistrati per dare l’impressione che la folla sia entusiasta della prestazione tedesca.

Come paventato da Von Steiner, un pavido arbitro non è in grado di tenere in mano l’incontro in maniera imparziale e sorvola su numerose scorrettezze dei tedeschi, che infatti si portano in vantaggio fino al 4-0 prima che gli Alleati realizzino il goal della bandiera. Al termine del primo tempo negli spogliatoi è tutto pronto: i resistenti parigini hanno rotto il tramezzo che separa i lavatoi dal tunnel di fuga, ma prima alcuni giocatori, poi anche Colby, rifiutano di scappare perché sono convinti di poter ribaltare l’incontro e vincerlo. I resistenti tentano di dissuaderli, poiché alla fine della partita non ci sarà più tempo per la fuga, ma ormai è diventata una questione d’onore per Colby e compagni, che riescono a convincere anche il riluttante Hatch. Gli Alleati rientrano in campo e iniziano a giocare in maniera convinta e determinata, ricorrendo pure alla stessa durezza usata dai tedeschi nel primo tempo. Trascinati dall'entusiasmo degli spettatori francesi sugli spalti, riescono a portarsi prima sul 2-4, poi sul 3-4, e si vedono annullare il goal del pari per un presunto fuori gioco. A quel punto l’infortunato Fernandez (colpito in maniera durissima allo sterno durante il 1' tempo) rientra in campo proteggendosi il petto con un braccio e, su un cross di Brady, si esibisce in una spettacolare rovesciata che infiamma il pubblico e porta le squadre in parità sul 4-4. La bellezza del gesto tecnico entusiasma anche Von Steiner, che si alza ad applaudire sportivamente il goal, tra la silenziosa ma evidente disapprovazione degli altri ufficiali tedeschi in tribuna d’onore.

C’è ancora tempo per qualche schermaglia in campo e, all’ultimo minuto di gioco, un rigore totalmente inesistente viene assegnato ai tedeschi. Tra le proteste alleate, gli spettatori francesi intonano con fierezza la Marsigliese in segno di orgoglio e incoraggiamento. Il portiere Hatch e il capitano tedesco Baumann (Werner Roth) si trovano faccia a faccia e si fissano intensamente negli occhi per lunghi istanti. Hatch, fino a quel momento non impeccabile, vola a parare il rigore calciato dal semi-ipnotizzato Baumann. Lo stadio esulta e gli spettatori invadono il campo travolgendo le barriere intorno al terreno di gioco e superando le guardie armate. Nella confusione che si genera, i giocatori Alleati vengono portati via dalla folla e fuggono dagli ingressi principali. Il maggiore Von Steiner, dalla tribuna, osserva la scena con un’espressione di sportiva indulgenza, che fa da contraltare al disappunto dei gerarchi nazisti seduti poco distanti da lui.


Il cast
La particolarità di questo film è che per interpretare le parti dei calciatori alleati sono stati chiamati nel cast numerosi atleti professionisti di fama internazionale: Pelé, fuoriclasse brasiliano tre volte campione del mondo; Bobby Moore, capitano della nazionale inglese campione del mondo nel 1966; il belga Van Himst, il polacco Deyna, l’argentino Ardiles, tutti leader delle rispettive nazionali, e altri ancora. Sylvester Stallone interpreta un improbabile soldato (in realtà una spia) canadese più avvezzo al football americano che al calcio, portiere dallo stile molto grezzo, che a più riprese chiede a Colby quale sia il giusto piazzamento sul corner, ma che all’ultimo minuto parerà il decisivo rigore che avrebbe permesso ai tedeschi di vincere la partita.

L'unico calciatore statunitense del cast, singolarmente, interpreta il ruolo di un atleta tedesco, il capitano Baumann. Si tratta di Werner Roth, nato nella ex-Jugoslavia da genitori provenienti dalla Germania e americano per naturalizzazione: su invito di Pelé, Roth si presentò alla produzione e fu ingaggiato per il film, inizialmente per recitare la parte di un calciatore francese schierato con gli Alleati. Ma quando John Huston si accorse che Roth parlava anche tedesco, gli affidò la parte di Baumann.
 
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y2jkb8
view post Posted on 28/2/2010, 21:09




La rovesciata di Pelè :ooh:
 
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view post Posted on 28/2/2010, 23:16
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Saitama

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Bel film ma da piccolo mi chiedevo il perché della totale assenza di Italiani, vabbè che erano un paio d'anni che non si vinceva un mondiale ( e per assurdo vinto un anno dopo), ma non è che avevamo pippe in campo eh!
 
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king of harts
view post Posted on 1/3/2010, 00:20




Grandissimo John Huston da sempre appassionato di calcio, nonostante fosse un americano vecchio stile. Non a caso se guardate il film di Clint Eastwood Cacciatore Bianco, Cuore Nero tratto proprio dalla lavorazione di un suo film girato nel continente nero La Regina d'Africa, durante la pausa delle riprese oltre alla caccia all'elefante, passa tutto il tempo a giocare a calcio con gli indigeni...

CITAZIONE (Bam Bam Bigelow @ 28/2/2010, 23:16)
Bel film ma da piccolo mi chiedevo il perché della totale assenza di Italiani, vabbè che erano un paio d'anni che non si vinceva un mondiale ( e per assurdo vinto un anno dopo), ma non è che avevamo pippe in campo eh!

Perchè secondo me non c'era nessun calciatore italiano che all'epoca parlasse inglese, ecco il motivo :P .
 
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view post Posted on 1/3/2010, 01:05
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Saitama

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CITAZIONE (king of harts @ 1/3/2010, 00:20)
Perchè secondo me non c'era nessun calciatore italiano che all'epoca parlasse inglese, ecco il motivo :P .

Non mi sono mai veramente informato se lo conoscesse l'inglese, ma Chinaglia ha giocato in America con Pelè!
 
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king of harts
view post Posted on 1/3/2010, 09:02




Oddio è pure vero che gli unici calciatori che già si erano ritirati all'epoca erano Bobby Moore e Pelè (quindi non due qualsiasi...), ma penso che già all'epoca Chinaglia fosse impresentabile fisicamente...un prigioniero di guerra un pò sovrappeso avrebbe stonato parecchio :D
 
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5 replies since 28/2/2010, 16:31   68 views
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