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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 9/8/2009, 12:14 by: Lucky (Due di Picche)




Tre corpi sono stati finora recuperati dalle acque del fiume
Disastro aereo a New York, le vittime
italiane sono originarie del Bolognese

I cinque turisti erano sull'elicottero precipitato dopo lo scontro con il Piper. La Farnesina attiva una task force
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NESSUN SUPERSTITE - Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha escluso fin da subito la possibilità che vi siano sopravvissuti e ha detto che le operazioni sono rese complicate dalla fuoriuscita di carburante che rende scarsa la visibilità. La Farnesina, che già sabato sera aveva confermato la presenza di italiani a bordo dell’elicottero, ha attivato una task force presso il consolato italiano a New York. I familiari delle vittime italiane hanno raggiunto in serata l'ufficio del medico legale per le pratiche di identificazione. Lunedì incontreranno l'ambasciatore italiano negli Stati uniti, Giovanni Castellaneta, e il sindaco Bloomberg. Un funzionario dell’ambasciata di Washington è già in viaggio verso New York per seguire le operazioni di recupero e le indagini sulle cause dell’incidente. Il ministro Franco Frattini ha espresso «il proprio più sincero cordoglio e solidarietà alle famiglie delle vittime del tragico incidente. Il ministero degli Esteri - si legge in una nota - è vicino ai familiari e continuerà a fornire tutta la necessaria assistenza».


DINAMICA DELL'INCIDENTE - Il Piper Saratoga (lo stesso tipo di aereo su cui è morto John John Kennedy, inabissandosi nell'oceano nel 1999) era decollato dall’aeroporto di Teterboro, in New Jersey, ed era diretto a Ocean City, sempre in New Jersey. L’elicottero, un Eurocopter AS 350, si era da poco alzato da un eliporto sulla West Side di Manhattan e appartiene alla Liberty Tours, una compagnia di volo charter da turismo che gestisce escursioni sopra la Statua della Libertà, a Ellis Island e Manhattan, con prezzi che vanno dai 130 ai mille dollari. In 12 anni la compagnia ha registrato altri due incidenti. Un testimone ha detto che l’elicottero «è precipitato come un sasso», mentre l’aereo ha perso un’ala. Da una foto scattata da testimoni e diffusa dalla Fox si evince infatti che l'Eurocopter ha perso il controllo dopo essere stato colpito, probabilmente nella parte posteriore, da un'ala del Piper. Nell'immagine si vedono i due velivoli ancora in volo, ma privi di controllo: l'elicottero è senza il piccolo rotore posteriore, il Piper è senza l'ala destra. Altri testimoni hanno poi detto che l'elicottero è precipitato in verticale mentre l'aereo ha proseguito il suo volo cadendo nel fiume, ad alcune centinaia di distanza. Sette mesi fa, l’Hudson fu teatro di un incidente aereo che si concluse senza vittime: a gennaio un Airbus A320 della Us Airways decollato dall’aeroporto LaGuardia di New York ha effettuato un atterraggio di emergenza nel fiume in seguito a un bird strike, cioè l’urto con uno stormo di volatili. Tutti salvi i 155 passeggeri a bordo.




09 agosto 2009


salvi una romana di 42 anni e il figlio di 13: sono arrivati tardi in eliporto
Tragedia New York, due famiglie distrutte
Uccisi padre, madre e figlio (i Gallazzi), mentre la moglie di Michele Norelli è rimasta a terra: temeva quel volo

MILANO - Due famiglie distrutte nel disastro aereo sul fiume Hudson, a New York. Le cinque vittime italiane sono Tiziana Pedrone, Fabio e Giacomo Gallazzi (madre, padre e figlio di 45, 49 e 16 anni), Michele e Filippo Norelli (padre e figlio, di 52 e 17 anni). Tutti della provincia di Bologna.

SALVA UNA DONNA - Il gruppo aveva raggiunto gli Stati Uniti il 4 agosto, via Amsterdam, e avrebbe dovuto tornare in Italia il 12. Una donna si è salvata perché temeva quel volo e quindi non è salita sull’elicottero della Liberty Tours: è Silvia Rigamonti, moglie di Michele Norelli e madre di Filippo. Salvo anche un altro figlio della coppia, Davide, che sarebbe andato a New York con la fidanzata a settembre. Anche Tiziana Pedrone, moglie di Fabio Gallazzi e madre di Giacomo, aveva espresso dei timori circa il tour in elicottero. I Norelli abitavano a Trebbo di Reno, frazione di Castel Maggiore, grosso comune al nord di Bologna, i Gallazzi a San Lazzaro di Savena, a est del capoluogo.


DUBBI SUL VOLO - A New York il gruppo era stato raggiunto da un cugino dei Norelli, Vittorio, che domenica avrebbe dovuto ripetere il sorvolo turistico in elicottero su Manhattan. Tutti i bolognesi avevano prenotato da Bologna, 130 euro il costo a persona del volo, ed erano divisi tra gli entusiasti e i timorosi. Il viaggio a New York, per i Norelli, aveva un significato molto particolare, dato che la coppia festeggiava il 25esimo anniversario del matrimonio. La vacanza era un regalo della sorella di Michele. Le famiglie Norelli e Gallazzi erano legate da profonda amicizia. Qualche sera prima di partire, avevano cenato con degli amici e in quell'occasione avevano parlato del soggiorno a New York e anche del volo in elicottero, su cui le due donne avevano espresso apprensione. Entrambe avevano detto che volevano rinunciare, ma alla fine Tiziana Pedrone ha cambiato idea. Ad avvertire l'altro figlio dei Norelli, Davide, studente universitario di 23 anni, è stata la madre Silvia Rigamonti. Sabato verso mezzanotte il giovane ha chiamato la donna e ha ricevuto la terribile notizia. Quindi è andato ad avvertire la nonna paterna.

IMPRENDITORI - Fabio Gallazzi e Michele Norelli erano entrambi imprenditori. Gallazzi aveva una ditta di rappresentanza di prodotti per aziende metalmeccaniche, Norelli era titolare della Quadreria di via Zanardi a Bologna, un negozio che produce cornici e vende prodotti per l'arredamento. Insieme alla sorella Amalia, che gestisce un'altra Quadreria di via Mazzini, era contitolare di un negozio dallo stesso nome nel Centro Borgo, un grande centro commerciale di via Lame. Silvia Rigamonti, moglie di Michele Norelli, è insegnante, Tiziana Pedrone era casalinga. I due ragazzi, Filippo e Giacomo, frequentavano il liceo scientifico in due istituti diversi.

I DUE RAGAZZI - New York era una delle città preferite di Filippo Norelli. Lo scriveva nella sua pagina personale sul social network Netlog. Nato il 29 novembre '92, studente al liceo scientifico Sabin, Filippo si definiva single, in cerca di amicizie o di una relazione. In rete con il nick "vroom_92", si definiva appassionato di tecnologie, auto (soprattutto sportive), amici, musica e sport, con una passione per il Milan che lo aveva portato a inserire nella sua pagina Internet una foto di Kakà. Oltre a New York, Filippo scriveva di amare Barcellona, Madrid, Londra e Lisbona. Tra i suoi amici con la passione comune del web c'era proprio Giacomo Gallazzi.

RITARDO DECISIVO - Si è invece salvata Paola Casali, romana di 42 anni, che aveva prenotato il tour sull'elicottero precipitato per sé e il figlio Lorenzo, 13 anni, ma è arrivata tardi all'eliporto sulla 30esima strada. Mentre i due aspettavano l'elicottero successivo si è diffusa la notizia del disastro. «Sono confusa, ma penso di essere stata molto fortunata - ha detto la donna al New York Times -. Oggi per me comincia una nuova vita». Sabato il figlio le aveva detto che era preoccupato e che aveva paura di volare. «Lorenzo avrebbe voluto fermarsi in uno Starbucks, ma lei le aveva detto che il tour era perfettamente sicuro perchè l'aveva fatto sei anni fa» scrive il quotidiano.




09 agosto 2009



Quagliarello: «Perché eludere le richieste delle Camere?»
Ru486, Fini divide il Pdl: «Cosa
c'entra il Parlamento con i farmaci»

Gasparri: «indagine conoscitiva» sulla pillola abortiva. Il presidente della Camera: «Idea originale»


ROMA - «È originale pretendere che il Parlamento si debba pronunciare sull'efficacia di un farmaco». Così il presidente della Camera, Gianfranco Fini, di ritorno dalla commemorazione della strage di Marcinelle, ha replicato alla proposta avanzata da Maurizio Gasparri di una «indagine conoscitiva» da parte del Parlamento sulla pillola abortiva Ru486. «Ognuno ha la sua opinione e io ho la mia - ha sottolineato Fini -, ma non credo ci sia motivo per un dibattito politico». «Ci sono - ha aggiunto - le linee guida del governo. C'è l'Agenzia del farmaco che si è già pronunciata, non vedo cosa c'entri il Parlamento».

GASPARRI : SE NE OCCUPI PARLAMENTO - «Sulla RU486 non solo è possibile, ma è necessario che se ne occupi il Parlamento. Lo faremo senz'altro a settembre respingendo le patetiche intimidazioni della sinistra, che non ci impressionano e non ci fermano. Non si può delegare a tecnici privi di legittimazione democratica una decisione che attiene al diritto alla vita». Così si era espresso Maurizio Gasparri circa la questione della Ru486. «Confermo la volontà del Pdl - aveva aggiunto l'ex esponente di An e attuale presidente del gruppo Pdl al Senato - di portare il problema in Parlamento». E dopo la secca bocciatura di Fini Gasparri ha rilanciato la sua proposta: «Ho grande rispetto per le opinioni delle massime istituzioni dello Stato, ma confermo che al Senato promuoverò iniziative di indagine conoscitive sugli effetti della pillola Ru486 in Italia e negli altri Paesi dove è stata già impiegata. Il Parlamento ha la possibilità di svolgere attività ispettive e conoscitive su ogni materia e spesso si occupa di cose molto meno importanti che il diritto alla vita, la corretta applicazione della 194, e vicende delicate come quella della Ru486». Per poi concludere: «Con tutto il rispetto dell'Aifa (l'agenzia del farmaco, ndr), il Parlamento è molto più importante ed è legittimato dal voto dei cittadini».

LE REAZIONI - «C'è più di una ragione perché il Parlamento si occupi della Ru486», ha quindi commentato il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. «La Ru486 - dice Mantovano - non è un farmaco ma un composto chimico che determina con certezza la morte del concepito e, in qualche caso, danni alla madre». E poiché «il concepito, come previsto dalla legge 40, qualche diritto lo ha, così come è sancito il diritto alla salute della donna - conclude il sottosegretario - il Parlamento ha più di una ragione per occuparsi» della vicenda. «Bisogna evitare di trasformare ogni tema che riguarda la biopolitica in una guerra di ideologia», ha invece dichiarato in una nota Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del Pdl. «Nel caso specifico della Ru486 nessuno, e tantomeno il Parlamento, può mettere in discussione - osserva - la commercializzazione autorizzata dall’Aifa. Ci si aspetta, piuttosto, che il protocollo che la stessa agenzia deve emanare assuma ogni precauzione affinché vengano garantite la salute e l’incolumità delle donne. Quel che però non si può impedire - prosegue - è che il Parlamento attivi, se crede, tutti gli strumenti conoscitivi e discuta in merito alla compatibilità tra la tecnica della pillola abortiva e l’applicazione della 194 che, non va dimenticato, è una legge dello Stato in vigore». Diverso il tenore del commento di Fabrizio Cicchitto: «Dopo il pronunciamento della Agenzia del Farmaco, ormai il problema reale è quello della regolamentazione della Ru486, che è materia che riguarda il ministero che ha competenza sulla sanità», ha detto il presidente dei deputati del Pdl. «Le commissioni parlamentari competenti - ha concluso - possono fare audizioni, ma sul terreno dell’aborto nel suo complesso la Camera ha già fatto un buon dibattito approvando una mozione molto significativa». «Non vedo lo scandalo nel fatto che il Parlamento si occupi della pillola abortiva Ru486 - dice invece Rocco Buttiglione, presidente dell'Udc - Certamente non ha il compito di entrare nelle specifiche scientifiche della Ru486, cosa che spetta ad altri enti. Ma può entrare nel merito sulla compatibilità dell'utilizzo della Ru486 rispetto alla legge 194 sull'interruzione volontaria della gravidanza».


08 agosto 2009
 
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