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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 7/8/2009, 12:28 by: Lucky (Due di Picche)




è considerato responsabile di decine di attentati suicidi e di assassinii
Pakistan: «Leader talebano Mehsud
ucciso da un missile americano»

Fonti dell'intelligence confermano la notizia della morte. «Ma non abbiamo visto il corpo»

DERA ISMAIL KHAN - Tre funzionari dell'intelligence pachistana hanno confermato la morte del capo talebano Baitullah Mehsud, precisando che sarebbe già stato sepolto. Tuttavia, nessuno dei tre agenti ha visto il suo corpo. Stando al resoconto degli agenti, Mehsud è stato ucciso mercoledì scorso da un missile Usa nella casa di un cognato, situata nella regione tribale del Waziristan meridionale. Il corpo senza vita del leader talebano è stato quindi sepolto nel villaggio di Nardusai, nella stessa regione, non lontano dal luogo preso di mira dalle forze americane. Una delle fonti ha precisato di aver visto un rapporto classificato di intelligence, in cui si afferma che Mehsud è stato ucciso e sepolto, ma che gli agenti non hanno potuto vedere il corpo perché l'area è sotto il controllo dei talebani.

CHI E' - Mehsud è considerato responsabile di decine di attentati suicidi e di uccisioni. Ha il sostegno di al-Qaeda ed è sospettato di essere dietro l'assassinio dell’ex primo ministro pachistano Benazir Bhutto.  Gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 5 milioni di dollari sulla sua testa. L'attacco in cui Mehsud sarebbe stato ucciso è stato sferrato mercoledì scorso da un drone americano a Makeen, nell'area tribale del Waziristan del Sud.



Tragedia della follia a Gornate Olona, in provincia di varese
Uomo stermina la famiglia
Ha ucciso la moglie e i due figli
VARESE - Strage della follia a Gornate Olona, in provincia di Varese, dove un uomo ha ucciso moglie, i due figli.





Le fiamme, che sono divampate verso le 20, ora sono sotto controllo
Gli ospiti della clinica, una novantina, sono stati trasferiti in una palestra
Incendio in una casa di riposo
Morti otto anziani in Belgio



La clinica dove si è sviluppato l'incendio
BRUXELLES - E' di otto morti il bilancio di un incendio che si è sviluppato in una casa di riposo a Melle, in Belgio, nelle Fiandre orientali. Lo ha riferito l'agenzia Belga news. Le vittime sono tutti residenti dell'ospizio. Gli altri ospiti sono stati trasferiti in una palestra.

Le fiamme, che sono divampate verso le 20 nella clinica "Kannunik Triest", sono ora sotto controllo, ha precisato il vice-sindaco di Melle, Dany Cottenie. Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco di Gand e Melle, oltre ad altre unità di rinfrozo provenienti dalla regione, secondo la stessa fonte.

Al momento dell'incidente gli anziani nel centro erano una novantina e molti di loro sono stati portati fuori d'urgenza. Melle, che conta circa 10mila abitanti, si trova a 50 chilometri a ovest di bruxelles.

(6 agosto 2009) Tutti gli articoli di esteri


Alla vigilia del via alle ronde ecco cosa pensano i comuni
Scetticismo anche in giunte di centrodestra, soprattutto nel centro-sud
I sindaci e le pattuglie di Maroni
il sì vince a Nord ma perde in Italia




Una pattuglia di City Angels napoletani
ROMA - La Padania è pronta. Il resto del Belpaese è scettico o contrario. Un'Italia divisa in due quella che emerge dalle reazioni dei sindaci sull'applicazione del decreto Maroni sulla sicurezza. Quasi un plebiscito contro le pattuglie di volontari tra i primi cittadini al di sotto del Po. Convinti, come il sindaco di Rieti Giuseppe Emili, a capo di una giunta di centrodestra, che "lo Stato e solo lo Stato deve occuparsi della sicurezza". Oppure gelosi delle loro esperienze.

A Trieste amano i loro "nonni vigili" e tanto gli basta. Parma si tiene stretti i "volontari per la sicurezza", a Modena hanno gli "assistenti civici", regolati da una legge regionale e a Bologna anche i "pensionati primavera". Matteo Renzi vuole lanciare le "sentinelle della bellezza", a difesa dell'arte di Firenze. Torino si accontenta dei City Angels e Bari delle "ronde dei genitori antibullismo". Nella capitale Gianni Alemanno dice no alle ronde di Maroni ("Non ci piacciono e non le faremo") e punta sul volontariato sociale.

Ostilità bipartisan quella che si respira nei comuni del Centro e del Sud. Non è attirato dalle ronde Vincenzo De Luca il sindaco pd che ha dato il manganello ai vigili di Salerno, come non lo è il presidente della Sicilia Raffaele Lombardo ("Sono contrario, meglio le forze dell'ordine"). Tra le rare eccezioni Viterbo, giunta di centrodestra, o la piccola Casal di Principe, la patria dei clan dei casalesi, dove il sindaco Cipriano Cristiano è favorevole ma invoca "strumenti per la lotta alla microcriminalità".

L'opposto accade invece nel profondo Nord dove il modello Verona di Flavio Tosi ha ispirato il decreto sulla sicurezza e gran parte delle città medie della Padania si prepara a mettere in strada i volontari. Non solo i sindaci di centro destra da Asti e Novara passando per le province lombarde fino a Verona. Ma anche la Padova del sindaco pd Flavio Zanonato che pure non le considera "un toccasana". Anche al Nord, però, non mancano gli oppositori: il sindaco di Trento le considera addirittura "pericolose". Diverso il caso dei grandi centri. Sergio Chiamparino a Torino è contrario.

A Genova Marta Vincenzi, pur avendo accolto con favore le correzioni del decreto, resta contraria alle ronde. Letizia Moratti a Milano è quantomeno perplessa. La nuova legge, infatti, le toglie strumenti invece di offrirne e non può più pagare i Blue Berets e i City Angels che prima ricevevano un rimborso dall'amministrazione. Perciò chiede al governo cambiamenti al regolamento.

(7 agosto 2009)


il Codacons: ricadute sulle vacanze degli italiani
La benzina resta cara
Nessuna intesa governo-petrolieri

L'Up: aumenti giustificati. Il ministero: ci sono margini per un ribasso.
Scajola in pressing: stop ai rincari



ROMA - La benzina corre ancora e il governo prova a tamponare l'emorragia, convocando le compagnie petrolifere per spiegare l'andamento del prezzo dei carburanti. Un incontro che però non ha dato gli effetti sperati. Marco D'Aloisi, portavoce dell'Unione petrolifera, ha spiegato che «gli aumenti dei prezzi della benzina sono ampiamente giustificati dalle speculazioni di mercato. Le compagnie hanno assunto un atteggiamento cauto verso il mercato perché avremmo potuto subire aumenti dell'ordine di 6-7 centesimi al litro mentre gli aumenti sono stati solo di 3 centesimi». E sulla richiesta del governo di abbassare il prezzo di 2 centesimo ha sottolineato che «non ci sono i margini». Però è possibile «acquistare i carburanti con circa 11 centesimi di sconto al litro su alcuni impianti. Si tratta di iniziative promozionali che esistono già oggi».

IL FUTURO- Insomma l'incontro si conclude con un nulla di fatto. Ma la richiesta avanzata dal ministero alle compagnie petrolifere resta chiara: stop all’aumento dei prezzi dei carburanti e no ai «comportamenti speculativi». E il ministro Scajola ha anche chiesto al Garante per la sorveglianza dei prezzi di avviare indagini sull’andamento dei prezzi dei carburanti. Il sottosegretario con delega all’energia, Stefano Saglia - spiega il ministero guidato da Scajola in una nota - «ha chiesto con forza alle compagnie di non attuare comportamenti speculativi, di non aumentare ulteriormente i prezzi e, possibilmente, di ridurre il differenziale (stacco) di prezzi con l’Europa, visto che secondo i calcoli del ministero ci sarebbero i margini per un ribasso». Saglia ha anche annunciato che da settembre il ministero dello Sviluppo economico lavorerà alla riforma della rete distributiva dei carburante. È una riforma che «va condivisa con le Regioni» e puntiamo «a creare più liberalizzazioni nel servizio, favorendo i punti vendita della grande distribuzione e incentivando la nascita delle ’pompe bianche’, incentivando gli ’iper self’ e i self service». E il sottosegretario ha spiegato che si punterà anche «sui carburanti alternativi, il metano e il Gpl». In ogni caso nel costo della benzina c'è un differenziale tra l'Italia e l'Europa che «non è giustificato dall'aumento dei costi industriali»

GLI AUMENTI - Mercoledì altri due centesimi si sono aggiunti al prezzo della benzina, che arriva a sfiorare gli 1,35 euro al litro nei distributori Shell. Dopo i tre centesimi aggiunti da Agip martedì ai propri listini, è il turno del colosso petrolifero anglo-olandese di rialzare di 3,5 cent il prezzo della propria verde, che arriva a 1,349 euro, e di 3 centesimi il diesel, che si attesta a 1,169 euro. Ma gli aumenti sono generalizzati e coinvolgono tutte le compagnie, che, con rialzi di entità diversa, portano la verde agli 1,339 raggiunti mercoledì da Agip. Più frammentato il panorama sul diesel, il cui prezzo varia dagli 1,158 euro al litro di Erg e Total fino agli 1,169 euro di Shell. I prezzi dei carburanti presentano però differenze notevoli su base territoriale. È Napoli la città dove si spende di più per un pieno di benzina (1,374 euro al litro), mentre per risparmiare qualcosa conviene andare a Trieste (1,324). Le grandi città si trovano a metà classifica: a Roma la benzina costa 1,338 euro, a Milano 1,341.

ULTIMATUM AL GOVERNO - Le associazioni dei consumatori puntano però il dito contro il governo, a cui viene chiesto esplicitamente di promuovere azioni concrete. «Non c’è più spazio per l’indignazione - afferma Federconsumatori in una nota - È necessario intervenire con decisione su tale versante, passando finalmente dalle parole ai fatti, come ribadiamo da tempo. In particolare - spiega Rosario Trefiletti - è indispensabile agire su tre fronti». In particolare, «portando finalmente a compimento la configurazione dell’Autorità per l’Energia e dotando tale organismo di responsabilità di verifica e controllo, ma anche di sanzione, soprattutto in relazione ai prezzi dei prodotti petroliferi»; in secondo luogo «verificando l’efficienza dell’intera filiera petrolifera nel nostro Paese, a partire dalla raffinazione, al fine di comprendere il perché dell’esistenza di un differenziale (dai 3 ai 5 centesimi) tra il costo industriale dei carburanti in Italia rispetto alla media europea»; ed infine «eliminando una volta per tutte ’impicci ed impacci’ che ostacolano una completa liberalizzazione del settore della distribuzione dei carburanti, che consenta la vendita anche attraverso il canale della grande distribuzione». Il Codacons, inoltre, denuncia ricadute sulle vacanze degli italiani, Federconsumatori e Adusbef auspicano un abbattimento dei prezzi dei carburanti, anche attraverso la liberalizzazione del canale di vendita. «Ogni anno si verifica la stessa situazione, con aumenti concomitanti agli esodi dei cittadini», afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi, «ci appelliamo ad Antitrust e Mister Prezzi affinchè indaghino sui rincari dei carburanti».




 
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96 replies since 6/8/2009, 10:36   4895 views
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