VolpettaDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nome latino
Genitivo Vulpecula
Vulpeculae
Abbreviazione Vul
Coordinate
Ascensione retta
Declinazione 20 h
+25°
Area totale 268 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
- Latitudine minima
- Latitudine massima
- Transito al meridiano
-55°
+90°
Settembre
Stella principale
- Magnitudine app. Anser (α Vul)
4,44
Altre stelle
- Magnitudine app. < 3
- Magnitudine app. < 6
Nessuna
25
Sciami meteorici
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Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Cigno
Lira
Ercole
Freccia
Delfino
Pegaso
La Volpetta (in latino Vulpecula, abbreviata in Vul) è una delle 88 costellazioni moderne. Si tratta di una debole costellazione settentrionale situata al centro del Triangolo Estivo, un asterismo formato dalle stelle Deneb, Vega e Altair.
Caratteristiche L'ammasso detto Attaccapanni, un famoso asterismo nella costellazione della Volpetta.La costellazione si estende nella regione in cui la Fenditura del Cigno termina a sud, incrociandosi con la Fenditura dell'Aquila; l'area di cielo in cui si trova è dunque fortemente oscurata dalla polvere interstellare, qui particolarmente densa.
Nel 1967 all'interno della costellazione della Volpetta è stata scoperta, da parte di Antony Hewish e Jocelyn Bell, da Cambridge, la prima pulsar conosciuta. Mentre stavano cercando la scintillazione dei segnali radio delle quasar, Hewish e la Bell individuarono un segnale molto regolare che consisteva di impulsi di radiazione al ritmo di uno ogni qualche secondo. L'origine terrestre dei segnali fu presto esclusa, perché essi riapparivano in sincronia con il tempo siderale, e non con quello civile. L'anomalia fu infine identificata come il segnale radio emesso da una stella di neutroni in rapida rotazione. I segnali arrivavano (e ancora arrivano) al ritmo di uno ogni 1,3373 secondi (le pulsar sono estremamente precise). Il nuovo oggetto fu chiamato inizialmente CP 19191 (che stava per "Cambridge Pulsar ad ascensione retta 19h 19m"), ed è oggi noto come PSR 1919+21 (che sta per "Pulsar ad ascensione retta 19h 19m e declinazione +21°").
La costellazione è famosa anche per il gran numero di stelle novae osservate.
Stelle principali Per approfondire, vedi la voce Stelle principali della costellazione della Volpetta.
La costellazione non presenta stelle più brillanti della quarta magnitudine, infatti solo una stella riporta la lettera greca di Bayer; sono presenti poi alcune stelle di quinta magnitudine che fanno da sfondo nell'osservazione ad occhio nudo.
Anser (α Vulpeculae), una gigante rossa (di tipo spettrale M0 III) distante 297 anni luce dal Sole, caratterizzata da una magnitudine apparente di 4,44.
23 Vulpeculae è una stella arancione di magnitudine 4,50, distante 328 anni luce.
Stelle doppie Le ridotte dimensioni della costellazione non favoriscono l'abbondanza di stelle doppie, ma grazie alla presenza della Via Lattea le stelle qua osservabili sono relativamente numerose; tuttavia molte delle stelle doppie sono piuttosto deboli.
Anser è una coppia molto semplice da ricolvere, perché piuttosto larga (separazione 413.7") e può essere apprezzata usando un binocolo; la sua compagna è abbastanza separata da avere un numero di Flamsteed, 8 Vulpeculae.
Principali stelle doppie[1]
Nome Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 Magnitudine Separazione
(in secondi d'arco) Colore
AR Dec A B
Anser 19h 28m 43s +24° 39′ 55″ 4,44 5,82 413,7 r + ar
16 Vulpeculae 20h 02m 02s +24° 56′ 16″ 5,9 6,2 0,8 b + b
HD 201671 21h 10m 32s +22° 27′ 17″ 7,0 8,0 18,0 b + b
Stelle variabili Nella costellazione sono note poche stelle variabili, di cui molte sono fuori dalla portata di piccoli strumenti. La più luminosa e anche la più semplice da osservare come entità di variazione è la T Vulpeculae, che in quasi 4,5 giorni varia fra la quinta e la sesta magnitudine.
Principali stelle variabiliNome Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 Magnitudine Periodo
(giorni) Tipo
AR Dec Max. Min.
T Vulpeculae 20h 51m 28s +28° 15′ 02″ 5,41 6,09 4,4355 Cefeide
BW Vulpeculae 20h 54m 22s +28° 31′ 19″ 6,20 6,43 0,2010 Pulsante
Oggetti del profondo cielo La Nebulosa Manubrio, una delle nebulose planetarie più brillanti del cielo. Per approfondire, vedi la voce Oggetti non stellari nella costellazione della Volpetta.
La Volpetta è attraversata dalla Via Lattea e presenta alcuni oggetti di particolare interesse; primo fra tutti la Nebulosa Manubrio (M27), che è certamente uno degli oggetti del profondo cielo più osservati. Si tratta una grande nebulosa planetaria, che può essere osservata anche con un binocolo, dove appare come un disco debolmente luminoso con un diametro di circa 6 minuti d'arco (includendo il debole alone, il suo diametro apparente cresce fino a circa la metà di quello della Luna piena). Un telescopio rivela la sua forma a due lobi, simile a quella di una clessidra. M27 fu scoperta dall'astronomo francese Charles Messier nel 1764, e fu la prima nebulosa planetaria ad essere scoperta.
Verso sud è visibile un particolare oggetto, chiamato l'Attaccapanni o Appendiabito (in inglese, Coat Hanger), o pure Ammasso di Brocchi; si tratta di un asterismo, ossia di un gruppo di stelle non fisicamente legate fra loro. È visibile facilmente anche ad occhio nudo.
Fra gli altri oggetti minori spicca NGC 6885, un ammasso aperto composto da poche stelle ma ben osservabile con un semplice binocolo.
Principali oggetti non stellariNome Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0 Tipo Magnitudine Dimensioni apparenti
(in primi d'arco) Nome proprio
AR Dec
Cr 399 19h 25m : +20° 11′ : Asterismo 3,6 60 L'Attaccapanni
M27 19h 59m 36s +22° 43′ 16″ Nebulosa planetaria 7,5 8,0 x 5,6 Nebulosa Manubrio
NGC 6885 20h 12m : +26° 29′ : Ammasso aperto 8,1 18
Storia Questa costellazione fu definita nel tardo XVII secolo dall'astronomo polacco Johannes Hevelius. Era originariamente conosciuta come Volpecula cum Ansere (la volpetta e l'oca; l'oca veniva spesso rappresentata tra le fauci della volpe). Sebbene il nome dell'oca non compaia più nella nomenclatura ufficiale dell'Unione Astronomica Internazionale, esso rimane nel nome della stella alfa, Anser.