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Space Invaders

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ilvento71
view post Posted on 27/11/2009, 21:56 by: ilvento71
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Space Invaders (スペースインベーダー, Supēsu Inbēdā?) è un videogioco arcade del 1978 sviluppato da Toshihiro Nishikado. È stato prodotto in origine dalla Taito, e dato in licenza per la produzione in USA alla divisione Midway Games della Belly. Sebbene sia molto semplice per gli standard odierni, è stato uno dei videogiochi più influenti della sua generazione: il gioco generò in pochi anni un fatturato di 500 milioni di dollari.

Modalità di gioco
Il gioco si basa su una struttura piuttosto semplice. Il giocatore controlla un cannone mobile che si muove orizzontalmente sul fondo dello schermo, e deve abbattere uno ad uno gli alieni che piano piano si avvicinano alla terra. Le tappe di avvicinamento degli alieni alla terra seguono uno schema univoco ( una specie di ampio e ordinato zig-zag )che li porta lentamente ma inesorabilmente, se non ostacolati, a raggiungere il fondo dello schermo decretando l'avvenuta invasione e la conseguente fine della partita. Il giocatore "difende la terra" affrontando con il suo cannone orde di alieni che si susseguono incessantemente (sterminata un'ondata, subito un'altra scende, sempre più veloce e agguerrita). Ogni tanto, nella zona in alto dello schermo scorrono velocemente alcune navicelle bonus che permettono al giocatore di incrementare il suo punteggio molto più velocemente. Il gioco si conclude quando le gli alieni raggiungono il fondo dello schermo o quando il cannone viene distrutto. Il cannone può essere distrutto dal fuoco nemico, da bombe o da raggi mortali che periodicamente vengono lanciate verso il cannone. Il giocatore dispone di tre cannoni mobili (tre vite o più a seconda di settaggi del coin-up), dopo la distruzione degli stessi il gioco termina. Il giocatore dispone di un numero illimitato di proiettili ma può sparare solo un colpo per volta. Man mano che le navicelle aliene vengono distrutte le rimanenti si muovono più velocemente sullo schermo. La traccia sonora, minimalista (una serie di impulsi), segue il ritmo sempre in crescendo della partita.

Versioni successive del gioco furono implementate con schemi e scenari differenti, ma rimasero intatte le regole principali del gioco.

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Storia

Il gioco è stato ispirato da uno dei primi giochi elettromeccanici Taito, Space Monster[4] con l'aggiunta della personale interpretazione degli alieni descritti nella guerra dei mondi da parte di Tomohiro. Space Invaders fu il primo gioco elettronico a scatenare il "boom degli arcade" ed è tuttora fra i più clonati della storia.

Space Invaders fu ideato e distribuito dalla Taito nel lontano 1978, ma si dovette aspettare il 1979 e il 1980 per vederlo commercializzato rispettivamente in Italia (distribuito dalla Sidam con il nome di "Invasion") e negli Stati Uniti (distribuito dalla Atari e dalla Nintendo).

A causa dell'incredibile successo di questo videogame, in Giappone si verificò una notevole "carenza di monetine". Per ovviare al problema il governo giapponese fu costretto a quadruplicare le emissioni di monete

Visto l'incredibile successo il videogioco venne convertito per la maggior parte dei computer e console disponibili sul mercato. Nel corso degli anni ne sono stati sviluppati degli adattamenti per i nuovi sistemi immessi sul mercato come le moderne console o i telefoni cellulari.

Il trucco di Furrer
Questo trucco prende il nome dal suo ideatore Eric Furrer che lo usò per superare il precedente record, totalizzando in 38 ore e 37 minuti, 1.114.000 punti.

Il trucco si basa su due semplici passaggi: dopo 22 colpi sparati si deve aspettare la Nave del Mistero, distruggerla e guadagnare così 300 punti. Poi se ne sparano altri 14 e si riaspetta ancora la Nave del Mistero. E così via per ogni livello.

Cloni
Versione a schermo orizzontale

Diversi produttori di software per computer e console realizzarono videogiochi basati sul concetto di Space Invaders, tra cui Space Armada, Super Invaders, Fast Invaders, Alien Invaders — Plus!, TI Invaders, Commodore Avenger.

Inoltre, Atari realizzò un clone del proprio prodotto, denominato Pepsi Invaders, su richiesta della Coca-Cola che lo volle per i propri dipendenti.
 
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