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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 3/10/2009, 13:30 by: Lucky (Due di Picche)




Presentato a Istanbul il "Rapporto regionale sull'Europa"
"I problemi dell'Italia vanno ben oltre la recessione, servono misure strutturali"
Fmi scettico sullo scudo fiscale
"Va adottato solo per disperazione"




ISTANBUL - "I problemi dell'Italia vanno ben oltre questa recessione" e dipendono dal "basso potenziale di crescita" dell'economia, ricorda Ajai Chopra, vicedirettore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, che stamane a Istanbul ha presentato il "Rapporto regionale sull'Europa". Proprio perché si tratta di problemi antichi, con radici profonde, per risolverli servono riforme strutturali, e non certo interventi come quello dello scudo fiscale: misure di questo tipo, ha affermato il direttore per l'Europa del Fondo Monetario Internazionale Marek Belka, rispondendo alla domanda di un giornalista, vanno adottate "soltanto in casi eccezionali" e "per disperazione", tenendo conto che maggiore è la loro frequenza minore è la loro efficacia.

"L'Fmi - ha detto l'ex capo del governo e ministro delle Finanze polacco nel corso della conferenza stampa tenuta per presentare il Rapporto sull'Europa - non ha una specifica opininone al riguardo. Quello che penso io, come ex politico ed ex regolatore, è che più questi interventi sono frequenti meno sono efficaci. Se uno ricorre a queste misure, lo deve fare soltanto in circostanze eccezionali. In questo caso possono, anzi devono, riportare fiducia, altrimenti resto scettico. Le amnistie fiscali vanno adottate soltanto per disperazione".

Il Fondo Monetario Internazionale nei giorni scorsi ha rivisto al rialzo le sue previsioni di crescita del Pil per il 2010 per l'Italia, con una crescita positiva dello 0,2% dopo il crollo del 5,1% stimato per quest'anno. Ma il problema del nostro Paese non è certo la crisi mondiale, ma, ha ricordato Chopra, "la produttività declinante dell'ultimo decennio, i redditi stagnanti mentre si è aperto ulteriormente un gap di produttività". "Bisogna agire - ha concluso Chopra - con molto più impegno per affrontare gli impedimenti strutturali alla crescita".

E del resto, ha ricordato l'economista del Fondo, in Europa la recessione economica sembra giunta alla fine, ma la ripresa si profila "lenta e fragile". In parte il recupero poggia sulla ripresa del commercio con l'estero, determinata a sua volta soprattutto dall'Asia. Ma "l'Europa non può contare solo su questo per la ripresa. - ha avvertito Belka - Inoltre, il credito resta scarso, la disoccupazione sta aumentando e la crisi ha ridotto il potenziale di crescita dell'Europa".

In questo quadro l'istituzione di Washington richiama governi e istituzioni sulla necessità di adoperarsi per stabilizzare la ripresa, in particolare favorendo un pieno risanamento dei bilanci delle banche. "Fino a quando i problemi del settore bancario non saranno risulti - ha avvertito Belka - la ripresa potrebbe rivelarsi più debole del previsto".


(3 ottobre 2009)


IL RETROSCENA. Tarantini "agitato" dopo le parole della D'Addario in tv
I legali: Berlusconi ignorava che lei fosse una escort
I nastri di Patrizia all'ascolto dei pm
chiave per capire se il premier mente





BARI - Il Presidente del Consiglio e il suo ex ruffiano, Gianpaolo Tarantini, tornano ad avere un problema. Serio. Con un solo affondo - "Berlusconi sapeva che ero una escort. E che le altre ragazze erano escort come me" - Patrizia D'Addario strappa il canovaccio cui dall'inizio di questa storia hanno lavorato lo staff del Presidente ("Berlusconi? Tutt'al più un utilizzatore finale", Niccolò Ghedini) e gli avvocati di Tarantini, "l'ospite sbagliato" che la storiella raccontata sin qui ai pubblici ministeri vorrebbe ladro della buona fede dell'"inconsapevole" Presidente.

Di più: con quell'affondo, Patrizia D'Addario - quale testimone - pone al lavoro della Procura un'alternativa che non ammette conclusioni ambigue e che comporta conclusioni processuali opposte. Perché delle due l'una. O la D'Addario mente e allora la sua è una calunnia di cui il Presidente sarebbe vittima. O, se dice il vero, Berlusconi ha concorso con Tarantini nei reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Che sia questa la posta cruciale che torna a ballare nella vicenda barese lo dice la gran fretta con cui, ieri, Nicola Quaranta e Nico D'Ascola, gli avvocati di Tarantini, dettano una nota che torna a scavare un fossato tra il ruffiano di Palazzo Grazioli e "l'inconsapevole utilizzatore finale". "Tarantini - si legge - non ha presentato la D'Addario al Presidente come escort. Non esisteva un accordo per prestazioni sessuali pre-commissionate. Tarantini non ha mai chiesto alla D'Addario un curriculum per una sua candidatura alle elezioni europee. Tarantini non ha mai accompagnato a Palazzo Grazioli un numero indeterminato di ragazze, ma al massimo due o tre per fare bella figura. In quelle cene non si è mai verificato nulla di inconsueto".

Ma che sia questa la posta lo dicono anche le parole con cui il procuratore Antonio Laudati, al di là delle clausole di stile ("Non ho visto Annozero, e mi sto impegnando perché i processi si facciano in aula"), informa che, a tre mesi dal loro deposito, è finalmente iniziato, insieme a quello delle centinaia di intercettazioni telefoniche dei colloqui tra Berlusconi e Tarantini, il lavoro di trascrizione dei nastri consegnati alla Procura dalla D'Addario. Diverse ore di registrazioni che documentano le sue conversazioni con il Presidente, con Gianpaolo Tarantini e con Barbara Montereale, una delle altre ragazze presenti a Palazzo Grazioli.

Del contenuto di quei nastri è stata svelata sin qui solo una parte (ne ha dato conto l'Espresso in luglio). Ma è in quelli ancora coperti dal segreto che sarebbe la prova che la D'Addario non mente o quantomeno non si avventura nell'accreditare la "consapevolezza" del Presidente. Del resto, è un fatto che in quei nastri siano le conversazioni telefoniche tra la D'Addario e la Montereale. E che in quelle conversazioni si discuta delle "buste" di denaro del Presidente di cui la stessa Montereale avrebbe poi dato conto a Repubblica già a fine giugno ("Gianpaolo ci diceva che chi rimaneva la notte con il premier riceveva dal Presidente direttamente una busta").

Così come è significativo che - come riferito ieri dal Fatto - nei nastri che documentano la prima delle cene cui la D'Addario partecipò a Palazzo Grazioli, si possa distinguere il Presidente fare un divertito cenno al "Sistema Tarantini": "Giampaolo mi ha detto che siccome vado a Pechino, vuole venire giù, perché ai medici della mutua lui dice: tu gli dai la geisha e loro ti ordinano la protesi".

A Bari, le gheishe si chiamavano escort. La contropartita erano anche gli appalti per le protesi. E qualcos'altro. Come ha spiegato Marcello Vernola, ex europarlamentare Pdl: "Alle Europee le ragazze da candidare nella circoscrizione meridionale dovevano essere otto. Ricordo nitidamente le voci su Patrizia D'Addario e Angela Sozio come candidate praticamente sicure".


(3 ottobre 2009)


Il bilancio delle vittime del sisma di mercoledì scorso si aggrava
almeno 1.100 morti, 2400 feriti sono ricoverati in ospedale
Indonesia, 4.000 sotto le macerie
Arrivati i primi soccorsi internazionali
Si continua a scavare per recuperare i dispersi
otto persone vive localizzate sotto le rovine di un albergo




Giakarta - Fino a 4.000 persone sarebbero ancora sepolte sotto le macerie dopo la forte scossa di terremoto che ha colpito mercoledì scorso l'isola indonesiana di Sumatra. La stima l'ha fornita El Mostafa Benlamlih, coordinatore degli aiuti umanitari dell'Onu in Indonesia. E l'ha confermata il responsabile in Indonesia della Croce Rossa Internazionale, Bob McKerrow. Il coordinatore dell'Onu ha dichiarato che "si ritiene che la durata massima di sopravvivenza di una persona sotto le macerie dopo un terremoto è di cinque giorni", lasciando intendere che c'è ancora speranza di salvare qualcuno. Proprio a Padang in un albergo, l'Ambacang Hotel, le squadre di soccorso hanno trovato otto persone ancora vive sotto le rovine e stanno cercando di costruire un tunnel per tentarne il recupero.

Le vittime. Le autorità indonesiane hanno dichiarato che finora sono 777 i morti accertati. Diversa la stima dell'Onu, che ritiene che le vittime siano 1.100. In ospedale sono ricoverate 2400 persone.

I soccorsi internazionali. Sono arrivate intanto in Indonesia le prime squadre di soccorso internazionali. I primi gruppi di provengono da Giappone, Australia, Svizzera, Corea del Sud e Singapore. Sono stati riuniti questa mattina nella residenza del governatore della provincia occidentale di Sumatra per decidere come coordinare la loro azione con i soccorritori già al lavoro.

California. Un terremoto di magnitudo 4,9 della scala Richter ha scosso in nottata la California. L'epicentro del sisma, avvenuto alle 3.10 di stamattina ora italiana, è stato localizzato a 11 chilometri a sud della città di Keeler. Non ci sono vittime o danni.
(3 ottobre 2009)
 
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