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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 2/10/2009, 16:24 by: Lucky (Due di Picche)




A Montecitorio, con solo venti voti di scarto via libera al dl anticrisi
In Aula mancavano, tra gli altri, 23 deputati del Pd. In arrivo sanzioni
Camera, passa lo scudo fiscale
Decisive assenze dell'opposizione

Barbato (Idv): "Berlusconi e il Pdl sono mafiosi". E' bagarre. Fini: "Affermazioni gravi"



ROMA - Via libera definitivo della Camera al decreto correttivo del dl anti-crisi che comprende, tra l'altro, le contestate norme sullo scudo fiscale. I sì sono stati 270 e i no 250. In pratica si tratta di un via libera ottenuto con solo 20 voti di scarto. Ciò significa che, se l'opposizione fosse stata al completo, il provvedimento non sarebbe passato. Sono 279 infatti i deputati che non appartengono ai gruppi del Pdl e della Lega.

La maggior parte delle assenze si registrano nel Pdl (213 presenti su 269 appartenenti al gruppo) ma subito dietro c'è il Pd (23 i deputati che non hanno partecipato al voto. I big c'erano tutti). Ed ancora 6 su 37 sono i deputati dell'Udc assenti, uno solo tra le file dell'Idv.

Per i deputati democratici assenti, la presidenza del gruppo annuncia sanzioni. Anche se precisa: "Su 22 assenti, 11 erano in malattia". Quindi gli assenti ingiustificati sono 11, e dunque "non determinanti ai fini del voto". Sanzioni anche per gli assenti Udc, con Pier Ferdinando Casini che denuncia la "grave mancanza di responsabilità" di chi non ha votato.

Gli assenti. Tra gli assenti, l'Idv Aurelio Misiti, i Pd Ileana Argentin, Paola Binetti, Gino Bucchino, Angelo Capodicasa, Enzo Carra, Lucia Coldurelli, Stefano Esposito, Giuseppe Fioroni, Sergio D'Antoni (che fa sapere di essere ricoverato in ospedale), Antonio Gaglioni, Dario Ginefra, Oriano Giovanelli, Gero Grassi, Antonio La Forgia, Linda Lanzillotta, Marianna Madia, Margherita Mastromauro, Giovanna Melandri, Lapo Pistelli, Massimo Pompili, Fabio Porta, Giacomo Portas. Nell'Udc gli assenti erano Francesco Bosi, Amedeo Ciccanti, Giuseppe Drago, Mauro Libè, Michele Pisacane, Salvatore Ruggeri.

Bagarre in aula. In mattinata sono state le parole di Francesco Barbato, deputato dell'IdV, a scatenare la lite in aula e la sospensione della seduta. L'esponente dipietrista ha infatti accusato la maggioranza e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di essere dei "mafiosi". Immediata la reazione del vicepresidente del gruppo del Pdl, Italo Bocchino: "Questo è reato, siamo nell'aula della Camera e chiedo al vicepresidente di turno, Rosy Bindi, di intervenire usando il regolamento". Il vicepresidente della Camera ha sottolineato di aver "espressamente richiamato all'ordine Barbato" ed è Scoppiata la bagarre: l'IdV ha protestato mostrando le agende rosse usate nella manifestazione di alcuni giorni fa in memoria di Paolo Borsellino, e la Bindi si è vista costretta a sospendere la seduta. Duro il commento del presidente Gianfranco Fini: "Alcune espressioni dell'onorevole Barbato, a mio avviso oggettivamente gravi, saranno oggetto di valutazione da parte dell'ufficio di presidenza". Poi lo stesso Fini ha invitato tutti ad "avere un atteggiamento consono al luogo in cui ci troviamo, evitando atteggiamenti che offendono in primo luogo chi se ne rende responsabile".

(2 ottobre 2009)

Il capo dello Stato: "Provo nostalgia per i tempi in cui
le forze politiche si confrontavano con civiltà in Parlamento"
Napolitano, monito ai partiti
"Stanco della politica incivile"


MATERA - Il presidente della Repubblica, con toni secchi e perfino amareggiati, torna a criticare la qualità del dibattito politico: "Sono stanco della politica incivile". Il presidente aggiunge di provare nostalgia per i tempi in cui le forze politiche si confrontavano con civiltà in Parlamento".

Nel suo discorso a braccio a Matera, l'inqulino del Colle ha ricordato la politica degli anni '50-'60, "tempi in cui non si facevano tanti complimenti, c'erano divisioni ideologiche, ma ci si rispettava, ci si ascoltava, c'era molto rispetto tra avversari".

Il Mezzogiorno e il suo sviluppo sono stati il secondo punto forte del discorso. Si riferisce ai sassi di Matera, il presidente e sottolinea come siano "patrimonio locale, ma anche dell'Italia unita". Infatti sono "parte del più grande patrimonio di quell'Italia che abbiamo voluto, che hanno voluto unificare i garibaldini di Bergamo e della Liguria come i siciliani".

"I padri del Risorgimento mai hanno immaginato che si potesse fare l'Italia senza il Mezzogiorno: non sarebbe stata l'Italia" prosegue Napolitano.

Da questo bisogna partire per "trarre le conseguenze" del ragionamento. Magari sarà "duro" ma necessario anche per "la politica e le istituzioni" nazionali. Sembra di cogliere un richiamo generale a non rinchiudersi nei localismi e nelle vecchie divisioni Nord-Sud. La questione meridionale "deve essere riportata al posto che gli spetta, in prima fila", nonostante qualcuno recentemente abbia teorizzato persino che non esistesse più.

Eppure "c'è una parte del Paese "che è troppo lontana dai livelli di sviluppo e di vita dell'altra". Superare questo divario "è una delle questioni su cui è nata l'Italia".



(2 ottobre 2009)


Il presidente della Camera non si avvarà dell'immunità per difendersi da una accusa di diffamazione
L'ex pm di Potenza rimette la querela per le frasi a Porta a Porta
Querela del giudice Woodcock
Fini rinuncia al Lodo Alfano


ROMA - Il presidente della Camera Gianfranco Fini rinuncia al Lodo Alfano che tutela le 4 cariche più alte dello Stato. La scelta dell'inquilino di Montecitorio è legata ad un procedimento nei suoi confronti che nasce da una querela di Henry John Woodcock, ex pm di Potenza, per le parole pronunciate dall'ex leader di An a "Porta a Porta".

E' stata Giulia Bongiorno, deputata del Pdl e avvocato del presidente della Camera a depositare l'istanza di rinuncia al Lodo da parte di Fini su questo fatto specifico.

La decisione di Fini che ha avuto come immediata conseguenza la decisione del pm di rimettere la querela nei confronti di Fini. Chiudendo di fatto il caso."La sensibilità istituzionale mostrata dal Presidente Fini compensa la pur grave offesa arrecatami dalle sue dichiarazioni dell'epoca - commenta il pm - Da magistrato e da uomo dello Stato in questo momento ritengo doveroso rimettere una querela nei confronti di chi ha mostrato leale collaborazione tra le istituzioni e, soprattutto, fiducia nell'azione della magistratura".

Da Vespa Fini disse che Woodcock era "noto per una certa fantasia investigativa, chiamiamola così". Poco dopo lo definì "personaggio verso il quale il Csm avrebbe già da tempo dovuto prendere provvedimenti". Più avanti definì il magistrato potentino "un signore che in un Paese serio avrebbe già cambiato mestiere".

(2 ottobre 2009)


Mille e cento i morti finora accertati. Il ministro della Sanità
"Servono squadre di soccorso". Timore per la situazione sanitaria"
Sisma, appello dell'Indonesia
"Servono aiuti internazionali
"

PADANG (Indonesia) - L'Indonesia ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché invii al più presto delle squadre di soccorso per aiutare le operazioni di ricerca dei dispersi dopo il terribile terremoto che mercoledì ha colpito l'isola di Sumatra. Ieri il coordinatore degli aiuti umanitari delle Nazioni Unite, John Holmes, ha aggiornato il bilancio delle vittime salito a 1.100 morti.

Nella città di Padang, la più devastata dal sisma di magnitudo 7.6, l'odore che proviene dagli edifici crollati alimentano i timori di un rischio sanitario e possibili epidemie. La situazione nei villaggi non è più semplice: molte le persone, affamate e terrorizzate, costrette a dormire all'aria aperta.

''Il problema principale è che ci sono ancora molte persone intrappolate nelle macerie'', ha detto il ministro della Sanità Siti Fadilah Supari. ''Abbiamo bisogno di aiuto dall'estero. Abbiamo la necessità di squadre di soccorso'', ha affermato.

(2 ottobre 2009)


Identificato per gli indumenti trovati su un'altra auto rubata in precedenza
Era sfuggito a un primo posto di blocco, poi ha travolto il maresciallo a Foligno
Col Suv investe e uccide carabiniere
arrestato pregiudicato a Modena


Andrea Angelucci
FOLIGNO (Perugia) - E' in manette l'uomo accusato di aver forzato un posto di blocco provocando la morte di un carabiniere ieri notte nei pressi di Foligno. Si chiama Rocco Varanzano, ha 40 anni, ed è stato arrestato a Modena ancora al volante dell'auto, una Bmw X5 rubata, con cui ha travolto e ucciso Andrea Angelucci, 36 anni, maresciallo dei carabinieri in servizio alla compagnia di Foligno e residente a Spello.

Dopo aver evitato il posto di blocco, il malvivente a bordo della Bmw ha percorso cinque chilometri contromano sulla strada a quattro corsie 77 Valdichienti, da Foligno a Sant'Eraclio, inseguita dalla polizia stradale, quindi ha imboccato una strada sterrata facendo perdere le tracce.

Della Bmw, fermata nella zona di Modena, il presunto autore dell'investimento si era impossessato nei pressi di Colfiorito dopo avere abbandonato una Ford Focus, risultata rubata a Cesena, nella quale i carabinieri hanno trovato i documenti e gli indumenti che hanno portato a individuare Rocco Varanzano, identificato anche grazie alle impronte digitali. Sembra che Varanzano avesse un fratello in provincia di Perugia e una convivente nel capoluogo umbro. Dagli accertamenti è emerso che era stato scarcerato nel marzo scorso.

La procura di Perugia ha aperto nei suoi confronti un fascicolo per omicidio volontario. Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero, Manuela Commodi, che ha seguito per tutta la notte sul posto l'evolversi della situazione. Il magistrato sta ora valutando se disporre l'autopsia sul corpo del carabiniere.

Secondo la ricostruzione fornita dai carabinieri nel primo pomeriggio di ieri a Foligno una pattuglia aveva intimato l'alt a una Ford Focus con un uomo a bordo. L'auto aveva rallentato e poi era ripartita di scatto. I due carabinieri si erano spostati evitando di essere investiti ma avevano comunque riportato lievi ferite. A questo punto era scattata una sorta di "caccia all'uomo" con posti di blocco in tutta la zona circostante e l'impiego di un elicottero. Il velivolo in serata aveva individuato la Ford Focus (risultata rubata a Cesena), in un bosco di Verchiano, sulle montagne di Colfiorito, ma non ha potuto atterrare perché la zona era impervia. Alla vista dell'elicottero l'uomo che era in auto è scappato a piedi in mezzo ai boschi mentre è scattata una battuta anche con l'impiego di unità cinofile.

L'uomo è riuscito a fuggire e si è impossessato di un Suv di colore nero a bordo del quale ha forzato, sempre nella zona di Colfiorito, uno dei posti di blocco investendo il maresciallo Andrea Angelucci. Poi è fuggito. Il maresciallo è morto alcune ore dopo, verso le quattro di stamani, all'ospedale di Foligno.

Dopo qualche ora la Bmw è stata intercettata a un posto di blocco in largo Garibaldi, a Modena. Il conducente ha tentato di forzare anche questo ma gli agenti hanno esploso alcuni colpi d'arma da fuoco contro le gomme dell'auto che poco dopo è stata bloccata in via Ancona, terminando la fuga del presunto omicida che è stato arrestato. Varanzano ha 41 anni, è un sorvegliato speciale e ha precedenti per reati contro il patrimonio. Oltre che di omicidio volontario, dovrà rispondere di resistenza aggravata, lesioni e ricettazione.

(2 ottobre 2009)



Diffusi dall'Istat i dati relativi al secondo trimestre 2009
Conti pubblici, aumentano
deficit/Pil e pressione fiscale

Il rapporto è stato del 3,3%, in calo rispetto al al 9,3 del primo trimestre ma molto più dell'1,3 di un anno fa. Il gettito tributario è calato del 2,7%, ma la pressione passa da 45 a 45,8%

ROMA - Il rapporto deficit/pil si è attestato al 3,3% nel secondo trimestre (contro l'1,3% dello stesso periodo del 2008), mentre nei primi sei mesi è stato del 6,3% (contro il 3,5% dei primi sei mesi 2008). Lo comunica l'Istat. Nel primo trimestre di quest'anno il rapporto aveva raggiunto il 9,3%.

Positivo il il saldo primario, ovvero l'indebitamento al netto degli interessi passivi, ma sceso a quasi un terzo di quello del corrispondente periodo del 2008. L'avanzo primario del settore pubblico nel secondo trimestre del 2009 è risultato positivo per 5.417 milioni di euro, con una incidenza sul Pil dell'1,4%, mentre era stato del 3,9% nel 2008).

Sempre nel secondo trimestre del 2009 le entrate fiscali sono diminuite rispetto a un anno prima del 2,4%, contro il -0,5% dello stesso periodo dell'anno precedente. L'Istat aggiunge che nel semestre le entrate sono diminuite del 2,7% (+1,5% nel corrispondente semestre del 2008). Nonostante il calo delle entrate la pressione tributaria, nel secondo trimestre, è pari al 45,8% rispetto al 45% dello stesso periodo del 2008.

(2 ottobre 2009)
 
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