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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 24/9/2009, 10:08 by: Lucky (Due di Picche)




Il magistrato è stato stroncato da un infarto nella sua abitazione
Aveva coordinato il gruppo che si occupa dei reati di eversione
Asti, muore il procuratore Maurizio Laudi
giudice antiterrorismo col pallino per il calcio


TORINO - E' morto a Torino, colpito da infarto nella sua abitazione, Maurizio Laudi. Era segretario di Magistratura Indipendente, ed era stato nominato procuratore di Asti nel gennaio dello scorso anno.

In magistratura dal '74, Laudi aveva lasciato Torino dopo moltissimi anni di servizio alla procura, prima come sostituto e poi come aggiunto. Una scelta per lui obbligata, visto che una norma della riforma dell'ordinamento giudiziario non consentiva di ricoprire per più di otto anni gli incarichi di vertice degli uffici giudiziari.

Nel capoluogo piemontese - da cui si era allontanato solo quando era stato eletto componente del Csm - aveva tra l'altro diretto la Direzione distrettuale antimafia e aveva coordinato il gruppo che si occupa dei reati di terrorismo ed eversione.

Davanti al Csm, Laudi è stato il "difensore" del gip di Milano Clementina Forleo nella procedura di trasferimento d'ufficio che le era stata aperta dalla Prima Commissione.

Grande amante del calcio, Laudi era stato anche giudice sportivo.

(24 settembre 2009)


Bocciata la caccia no limits

La caccia no limits non è passata. Anche stavolta, con i riflettori dell’opinione pubblica puntati addosso, i parlamentari della maggioranza non se la sono sentita di approvare un codicillo - inserito all’ultimo momento nella legge comunitaria - che cassava la definizione precisa dei confini della stagione venatoria (primo settembre - 31 gennaio) sostituendola con una formula generica che avrebbe aperto le porte ad altre deroghe. Altre perché già con la legislazione vigente l’Italia si è trovata sul banco degli imputati a Bruxelles per l’applicazione disinvolta delle deroghe, uno strumento che dovrebbe essere usato per ragioni eccezionali e che invece in alcune regioni è utilizzato in modo sistematico per scavalcare di fatto le norme di tutela.
Con il ritiro dell’emendamento leghista non si è comunque esaurita la pressione per scardinare la legge quadro che ha portato a una tregua tra il partito delle doppiette (con salde radici in entrambi gli schieramenti) e gli italiani che preferiscono guardare gli animali invece che sparargli. Per prevedere come finirà questo braccio di ferro sarebbe utile capire cosa pensa la maggioranza della maggioranza. Il centro destra ritiene che mettere un fucile in mano a un sedicenne, liberalizzare l’uso degli zimbelli (civette terrorizzate appese a testa in giù), sparare sui migratori che vanno a riprodursi sia giusto? Bene, approvi la nuova legge senza tirarsi indietro ogni volta che il contenuto della controriforma sulla caccia viene reso pubblico. Se invece considera queste pratiche più adatte a una stagione in cui erano liberalizzate anche la tortura, l’impiccagione e lo ius primae noctis, allora forse è più conveniente rispettare la normativa europea: ci risparmieremmo qualche problema a Bruxelles, dove abbiamo già abbastanza guai con le politiche energetiche.



La presenza del giornalista, con contratto o come ospite, è praticamente sicura
Il dg Rai in Vigilanza: "In nessun servizio pubblico ci sono trasmissioni 'contro'"
Annozero: "Travaglio ci sarà"
E Masi attacca la trasmissione




ROMA - Marco Travaglio sarà domani ad Annozero e, come sempre, farà il suo editoriale in trasmissione: è quanto si legge nel comunicato di presentazione della prima puntata, domani in prima serata su Raidue. Tema la libertà d'informazione, titolo "Farabutti" (dalla famosa frase pronunciata da Silvio Berlusconi). Ospiti di Michele Santoro, il segretario del Pd Dario Franceschini, il deputato del Pdl Italo Bocchino, il direttore di Libero Maurizio Belpietro, il direttore dell'Unità Concita De Gregorio e il giornalista Enrico Mentana.

Travaglio ci sarà. Dunque la sua presenza non è in discussione, come confermano dalla redazione del programma: l'impasse che resta da sciogliere è se avrà un contratto, o se sarà in studio in veste di ospite. Lo spazio a lui concesso da Santoro, in entrambi i casi, sarà lo stesso. E intanto, del caso, oggi parla anche il direttore generale della Rai, Mauro Masi: "Annozero andrà regolarmente in onda - dice, parlando davanti alla commissione di Vigilanza - stiamo solo facendo un approfondimento er un collaboratore esterno (Travaglio, ndr) nei confronti di una trasmissione che ha avuto tutto quello che ha chiesto".

Masi attacca il programma. Poi dal direttore generale arriva una pesante critica al modo di fare tv d di Annozero, pur senza mai nominarla: "Occorre una riflessione sul servizio pubblico, che deve essere plurale. Ma nella mia carriera che mi ha portato a girare molti paesi del mondo non ho mai visto programmi anti-politici. Non ho mai visto all'estero reti di servizio pubblico che facciano programmi apoditticamente contro''.

Il "giallo" dell'Agcom. Sempre oggi, è saltata l'ipotesi di un incontro tra il dg e il presidente dell'Autorità delle comunicazioni, Corrado Calabrò. Il faccia a faccia sarebbe stato richiesto dallo stesso Masi per approfondimenti proprio sulla questione del contratto di Travaglio ("senza di lui non c'è il programma", ha dichiarato ieri Santoro). Ma l'Authority smentisce: a proposito di Annozero, non c'è "nessuna interlocuzione" con viale Mazzini. Intanto, Masi risponderà domani, alle 14, alle domande dei commissari della vigilanza Rai. La decisione, spiega il presidente Sergio Zavoli, presa per dare la possibilità al dg di dare risposte esaustive a tutte le domande poste oggi durante l'audizione.

Parla Santoro. Dai microfoni di radio Città Futura, il conduttore usa parole forti: "La situazione in Italia è molto dura e difficile e i colleghi che si ribellano vengono puntualmente puniti ed emarginati. Tutto questo perché il sistema informativo italiano non e' libero''. E ancora: "Fanno molta fatica persino i giornalisti di un quotidiano importante come il Corriere della Sera, perche' attraverso Mediobanca Silvio Berlusconi può avere una interferenza diretta dentro la testata''.

(23 settembre 2009


Dura presa di posizione dell'associazione nazionale dei magistrati
"Reati già difficili da perseguire, no a sanatorie per i reati economici"
L'Anm contro lo scudo fiscale
"Basta amnistie, pena certa"

Il ministro Alfano: "Resistenze corporative, la legge la fa il Parlamento"

ROMA - "Il diritto penale richiede certezza ed effettività della pena, e non può tollerare un così frequente ricorso ad amnistie o sanatorie, in particolare nel settore delicatissimo dei reati economici e fiscali". L'Associazione nazionale magistrati si schiera contro l'estensione dello scudo fiscale, esprimendo "preoccupazione" per gli effetti del provvedimento. Una presa di posizione, quella dei magistrati, che non nasconde la contrarietà di chi, ogni giorno, si trova alle prese con reati "difficili da perseguire".

Immediata la replica del governo. "Chi vuole che sia riconosciuta la sua autonomia, deve accettare che è il Parlamento sovrano che fa le leggi" dice il ministro della Giustizia Angelino Alfano che ricorda "il numero infinito di pronunciamenti dell'Anm" su provvedimenti legislativi "mentre è in corso il dibattito politico" e sottolinea: "La nostra Costituzione dice che i magistrati sono soggetti solo alla legge. E la legge la fa il Parlamento".

L'emendamento che provoca polemiche esclude la punibilita' per tutti i reati fiscali e societari commessi al fine di evadere il fisco e trasferire il denaro all'estero ed anche i delitti di frode fiscale, emissione e utilizzazione di false fatture, falso in bilancio e persino le cosiddette ''frodi carosello'' che potranno dunque essere ''sanati'' con il pagamento di una somma pari al 5% dell'imposta evasa.

''Si tratta di reati oggettivamente gravi, - sottolinea l'Anm - puniti con una pena massima di sei anni di reclusione, per i quali lo Stato rinuncia alla punizione, in tutti i casi e indipendentemente dall'importo non dichiarato''.

Per i magistrati quello che serve è una pena certa e non "amnistie o sanatorie", in particolare nel settore dei reati economici e fiscali "nel quale già si sconta una situazione di illegalita' diffusa e di difficolta' di accertamento". La nuova legge, conclude l'Anm, avrà come risultato "l'impunita' a chi ha realizzato profitti violando la legge", minando "la fiducia di chi ha agito nel rispetto delle regole''.

Parole dure a cui Alfano replica con altrettanta durezza. "Fanno resistenza al cambiamento dello status quo, ogni volta che proponiamo una riforma ci viene detto che in realtà vogliamo riformare i giudici. Ci sono resistenze corporative ma questo governo e questa maggioranza ce la possono fare".

(23 settembre 2009)


Auto passa a 150 all'ora col rosso
travolti e uccisi due podisti


I due facevano footing in via Fanelli. Antonio Paccione, di 46 anni, si è spento nella notte al Policlinico. Sabino Falco, di 63 anni, è morto sul colpo. Alla guida dell'auto che li ha travolti un diciannovenne risultato negativo ai test per alcol e droga
Ha investito due podisti passando a tutta velocità con il semaforo rosso. La prima vittima, Sabino Falco, di 63 anni, è morto sul colpo. Qualche ora dopo, si è spento anche Antonio Paccione, di 46 anni, ricoverato d'urgenza in condizioni gravissime al De Venere. L'incidente è avvenuto ieri sera a Bari, in via Fanelli. Un'Alfa 147 si è abbattuta a 150 chilometri all'ora sui due che stavano facendo jogging, insieme ad altre due persone, proprio nel momento in cui attraversavano la strada (leggi l'articolo).

Alla guida dell'auto che li ha travolti un ragazzo di 19 anni, Nicola Dentamaro di Valenzano che a bordo della sua Alfa 147 percorreva via Fanelli, in direzione Bari. Anche lui, subito dopo il terribile impatto, è stato ricoverato in stato di choc al Policlinico di Bari.

Secondo la ricostruzione dei vigili urbani, il gruppo di podisti che arrivava da Carbonara, stava attraversando via Fanelli con il semaforo verde quando sarebbe arrivata ad elevata velocità l´auto, oltrepassando l´incrocio con semaforo rosso.

Stando ai primi rilievi e alla lunghezza della frenata, circa 40 metri, il ragazzo avrebbe tenuto il tachimetro sui 150 chilometri orari e avrebbe letteralmente travolto i primi due della formazione, uccidendo sul colpo Falco, mentre Ilde veniva tirata indietro da suo marito. Subito dopo l´incidente, il giovane è risultato negativo ai test alcolemici e tossicologici per verificare se fosse sotto l´effetto di alcol e sostanze stupefacenti. E' indagato per omicidio colposo. Sul posto sono arrivati poco dopo i parenti di Sabino Falco, maratoneta da 20 anni, che domenica avrebbe partecipato all´ennesima corsa.

I quattro, che non rinunciavano al periodico appuntamento con lo jogging, solitamente correvano nei pressi dello stadio San Nicola, ma ieri a causa della partita Bari-Cagliari hanno cambiato il loro percorso. «Sabino era una persona serissima, un gran lavoratore - lo ricordano al Di Venere - Dava sempre un valore aggiunto al suo impegno». (24 settembre 2009)


La donna avrebbe soppresso i due piccoli durante la notte
accoltellandoli e poi affogandoli. Infine si è suicidata
Donna uccide i suoi bambini
poi si lancia dalla terrazza


CASTENASO (Bologna) - Tragedia familiare alle porte di Bologna. Una donna di 36 anni, italiana, ha ucciso i suoi due figli, un bimbo di sei e una bimba di cinque anni, all'interno della loro abitazione di Castenaso, grosso comune del Bolognese. Poi si è uccisa gettandosi dalla terrazza al secondo piano di una palazzina di via Mazzini, nel centro del paese.

Stando alle prime notizie, sembra che i piccoli siano stati rinvenuti senza vita distesi sul letto matrimoniale con addosso ancora i pigiami. La madre, di cui non sono state diffuse le generalità, avrebbe soppresso i due bambini accoltellandoli, anche se la dinamica è ancora da chiarire. La donna, che è separata dal marito, dopo aver tentato di tagliarsi le vene, ha messo fine alla sua vita con il salto nel vuoto. Il tonfo è stato sentito da alcuni vicini, che hanno dato l'allarme.

Sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Medicina e del Reparto operativo di Bologna. L'inchiesta sulla tragedia familiare è coordinata dal sostituto procuratore di turno, Marco Imparato. Sempre secondo le prime informazioni, a scatenare i gesti di follia sarebbe stata la depressione che aveva colpito la donna, che avrebbe anche lasciato una lettera nella quale manifestava le sue intenzioni.

(24 settembre 2009)


Bari, dopo che il Gip non ha confermato il suo fermo,
il procuratore capo: sulla droga è stato smentito

Il pm Laudati: "Tarantini dice
molto meno di quello che sa"



BARI - "Tarantini ha detto molto meno di quello che sa". E' la convinzione del procuratore capo Antonio Laudati, il presupposto dal quale, ora, ripartiranno le indagini sul giro di escort e droga organizzato dall'imprenditore. Dopo la decisione del gip che non ha convalidato il provvedimento di fermo per l'ambizioso imprenditore, disponendo i domiciliari e non la detenzione in carcere, il calendario delle indagini è cambiato. La procura, che aveva ipotizzato il pericolo di inquinamento delle prove, ora vuole blindare gli elementi raccolti sino a questo momento, cristallizzare le dichiarazioni di possibili nuovi testimoni.

"Tarantini - ha spiegato Laudati - ha svolto un'attività, per quello che riguarda l'indagine sulla droga, che è stata smentita sui quantitativi, i viaggi e le modalità di impiego. Noi vogliamo trovare la verità". Il riferimento è alle dichiarazioni che l'imprenditore ha reso alla fine di luglio, rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Scelsi. La ricostruzione, offerta dall'imprenditore, sul quantitativo di sostanza stupefacente acquistata per l'estate del 2008 in Sardegna, ad esempio, secondo la procura, è stata contraddetta dalle dichiarazioni offerte spontaneamente dal pusher Nico. Un particolare non di poco conto che è stato richiamato nel provvedimento di fermo e che costituisce un punto di partenza in questa seconda fase dell'inchiesta.

Perché Tarantini è coinvolto non soltanto nell'indagine sul giro di cocaina, ma anche in due altri fascicoli. Uno è quello sulle escort e sulle giovane donne, reclutate anche per le feste nelle residenze del premier, l'altro, invece, riguarda le tangenti, versate dall'imprenditore per ottenere le forniture di protesi. La procura sta cercando di capire se il racconto reso da Tarantini nell'ambito del filone sulle escort sia attendibile. "La credibilità di una fonte deve essere valutata complessivamente", ha sottolineato il procuratore. Per le 18 feste con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Tarantini ha reclutato 30 giovani donne che, in momenti diversi, sono state ascoltate dagli uomini della Guardia di Finanza. Non tutte, però, hanno confermato il racconto di Tarantini. E questo fa pensare agli uomini della Guardia di Finanza che l'imprenditore barese non abbia raccontato tutta la verità.
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Aids, vaccino sperimentato in Thailandia
Si dimostra efficace in un terzo dei casi

Il farmaco è stato messo a punto da ricercatori statunitensi e thailandesi, e testato su 16.000 volontari. L'annuncio in una conferenza stampa a Bangkok

BANGKOK - Un vaccino contro l'Aids messo a punto da ricercatori statunitensi e thailandesi sta dando, per la prima volta, risultati significativi durante la sperimentazione, dimostrando efficacia in almeno un terzo dei casi. Lo hanno annunciato i ricercatori presentando i risultati ad una conferenza stampa a Bangkok.

''E' un progresso importante - afferma il colonello Jerome Kim del programma di ricerca sul vaccino per l'Aids dell'esercito americano - e alimenta le speranze che a breve potremo arrivare a un vaccino per l'Hiv''.

Il farmaco è stato realizzato unendo due precedenti vaccini che singolarmente non avevano ridotto il rischio di infezione. E' stato testato per sette anni su 16 mila volontari di età compresa tra i 18 e i 30 anni ad alto rischio di contagio in due province nei pressi di Bangkok.

Il vaccino è stato inoculato alla metà dei volontari, all'altra metà è stato data una sostanza placebo. Tutti hanno ricevuto gli stessi consigli di prevenzione. Dai risultati, scrive la Bbc, è emerso che tra coloro che erano stati trattati col vaccino le chance di contrarre il virus Hiv erano inferiori del 31,2% rispetto all'altro gruppo.

Benché la percentuale non sia altissima, e in parte dovuta probabilmente al caso, gli esperti sostengono che si tratta di un risultato incoraggiante. "E' la prima buona notizia nell'ambito dei vaccini anti-Aids nell'ultimo decennio. - afferma Richard Horton, direttore della rivista medica Lancet - "Dobbiamo essere cauti ma speranzosi. La scoperta necessita di immediata moltiplicazione e ulteriore ricerca", aggiunge.
(24 settembre 2009)


Un miliardo e 300 milioni di euro spariti negli ultimi 8 mesi
dalle buste paga dei lavoratori in cassa integrazione
Vivere con un lavoro in bilico





Un miliardo e trecento milioni di euro. È la cifra sparita nei primi sette mesi dell'anno dalle buste paga dei lavoratori italiani in cassa integrazione. Il numero, per quanto spaventoso, non è sufficiente a dare il senso reale della crisi economica in corso, perché non considera tutte quelle situazioni, diffusissime in un paese come l'Italia, in cui le dimensioni ridotte dell'azienda o la sua natura di impresa (magari familiare) esclude nei fatti il ricorso agli ammortizzatori sociali.

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Le cifre ufficiali sulla cassa integrazione forniscono comunque il ritratto di un paese in difficoltà e di scenari preoccupanti sul prossimo futuro: un paese che però non arriva sui telegiornali, dove il dramma ordinario e quotidiano del lavoro che manca o scompare approda solo in presenza di tragedie o manifestazioni televisivamente spendibili. Invece, le ore di cassa integrazione ordinaria autorizzate negli ultimi 12 mesi sono state 626.586.214; la cassa straordinaria nei primi 8 mesi del 2009 è aumentata del 59,84% rispetto allo stesso periodo del 2008; ha riguardato 1.779 aziende e 2.552 siti produttivi e nel 60,15% delle richieste di Cigs ha interessato aziende in crisi.

Il fenomeno riguarda tutta l'Italia, dal Nord al Sud; coinvolge aziende metalmeccaniche come agenzie di viaggio, l'industria termale come imprese di pulizia autostradale, i dipendenti di grandi alberghi come i lavoratori socialmente utili di un parco naturale. I nomi di questa "sofferenza" spuntano ogni giorno dai dispacci di agenzia: i licenziamenti richiesti alla Frattini di Bergamo, la Cigs a rotazione nel gruppo Italtractor da Modena a Potenza, la chiusura graduale della Bentel di Corropoli, l'ipotesi di riduzione di addetti all'Hilton di Milano, la mobilità proposta alla Lasme di Melfi, il futuro incerto di decine di realtà che vanno dall'Abruzzo Engineering alle Doglione di Collegno, dalla Esab di Mesero alla Equipolymers di Ottana.

Per raccontare questo paese, per far emergere situazioni di crisi altrimenti relegate nel loro piccolo ambito, per dare voce a chi la crisi la sta vivendo sulla propria pelle, Repubblica.it avvia un'iniziativa che ha tra gli ulteriori obiettivi quello di creare una mappa della recessione attraverso le segnalazioni dal territorio. Per questo chiediamo ai lavoratori interessati da piccole e grandi vertenze - si parli di chiusure, riduzioni di personale, di delocalizzazioni, di cassa integrazione o contratti di solidarietà - ed alle organizzazioni sindacali sparse sul territorio di partecipare per rendere più completa e continuamente aggiornata questa iniziale mappa della crisi elaborata con l'aiuto della Cgil nazionale ed aperta a ogni tipo di fonte attendibile; ma anche di raccontare le rinunce, le prospettive, i timori e le speranze di chi oggi si trova alle prese con gli effetti della crisi.

(23 settembre 2009)



Storico discorso del presidente degli Stati Uniti all'Assemblea generale
dell'Onu. I cardini dell'intervento: la pace, l'ambiente e un'economia meno rapace

"La democrazia non può essere esportata"
Obama cancella gli otto anni dell'era Bush


New York - Sono quattro i cardini sui quali Barack Obama ha costruito il suo discorso - da molti definito "storico" - davanti all'Assemblea generale dell'Onu: la non proliferazione delle armi nucleari; la promozione della pace e della sicurezza; la salvaguardia dell'ambiente; e l'affermazione di un'economia capace di dare a tutti le stesse opportunità.

"Viviamo una nuova era d'impegno in tutto il mondo - ha detto il presidente degli Stati Uniti - che ci impone di dare risposte globali a sfide globali. Ognuno deve assumersi dirette responsabilità, perché noi non possono fare tutto da soli, anche se siamo stati criticati di aver agito da soli sulla scena mondiale".

Poi è arrivato un punto decisivo del suo intervento: "La democrazia non può essere imposta a una nazione dall'esterno". Il discorso di Barak Obama, dunque, sia nei toni, ma soprattutto nei contenuti ha sancito così una netta svolta rispetto agli otto anni dell'era Bush, caratterizzata dalle pressioni dei neoconservatori e dall'idea della necessità di "esportare i sistemi democratici".

Il presidente Usa, Barack Obama, parlando di rispetto dei diritti umani, ha aggiunto che "la gente non è più disposta a tollerare chi è dalla parte sbagliata della storia. La vera leadership non sarà misurata dalla abilità nel mettere la museruola al dissenso, o nell' intimidire e molestare gli oppositori politici. Il mondo vuole cambiare pagina".

"Ogni società" - ha detto ancora Obama - "deve cercare la propria strada, ma gli Stati Uniti non rinunceranno mai ad essere al fianco di chi lotta per la libertà del proprio popolo. Abbiamo la speranza di reali
cambiamenti e vogliamo che gli Stati Uniti ne siano leader". Poi, suscitando un lungo applauso dell'Assemblea, ha elencato tutti i passi fatti dalla sua Amministrazione durante i primi otto mesi di mandato, a cominciare dalla rinuncia alla tortura.

Obama si è poi soffermato sul prossimo vertice del G20 di Pittsbourg, durante il quale "vorremmo mettere a punto nuove regole per rafforzare la regolamentazione di tutti i centri finanziari.
A Pittsburgh - ha detto Obama - lavoreremo con le principali economie mondiali per tracciare il corso di una crescita equilibrata e sostenuta. Questo significa - ha aggiunto - che vigileremo e non molleremo finchè la nostra gente non sia tornata al lavoro e significa che prenderemo provvedimenti per riaccendere la domanda, in modo che la ripresa globale sia sostenuta".
"Questo significa - dice Obama - predisporre nuove regole sulla strada di un rafforzamento della regolamentazione di tutti i centri finanziari, per mettere fine all'avidità, agli eccessi e agli abusi che ci hanno portato al disastro, e per evitare che una crisi come questa accada di nuovo".

Una parte del discorso è stato poi dedicato ai delicati rapporti con l'Iran e la Corea del Nord. I programmi nucleari dei due paesi "rischiano di portare il mondo su una china pericolosa. Di fronte alle delegazioni, Obama ha rinnovato il suo impegno per un mondo libero dalle armi nucleari e ha avvertito che il rifiuto di alcuni Paesi di permettere l'accesso degli ispettori rende la comunità internazionale meno sicura.

"Finora con le azioni dei governi di Pyongyang e Teheran hanno minacciato di portarci su una china pericolosa", ha detto Obama, che tuttavia si è detto pronto a sostenere comunque l'approccio diplomatico "per spianare la strada ad una pace più sicura per entrambe le nazioni, a condizione che rispettino i loro obblighi".

"Per adesso Iran e Corea del Nord hanno invece scelto di ignorare gli standard internazionali e preferire la proliferazione nucleare alla stabilità regionale e alla sicurezza dei loro popoli. Devono essere chiamati a rispondere delle loro responsabilità nella corsa alle armi nucleari, sia in Estremo Oriente che in Medio Oriente. Il mondo deve restare unito per dimostrare che il diritto internazionale non è una promessa priva di significato."

"Dobbiamo insistere perchè il futuro non appartenga alla paura e le armi nucleari non finiscano
nelle mani dei terroristi. Spero dunque - ha detto ancora - che le divergenze possano essere risolte in modo pacifico, magari anche rafforzando i trattati di non proliferazione''.

Un altro punto è stato quello della promozione della pace e della sicurezza. Soprattutto tra Palestina, ''che deve porre fine all'incitamento dell'odio razziale'' e Israele, ''che pero' deve fermare gli insediamenti''. A questo proposito Obama ricorda che ieri ha avuto un incontro con il presidente israeliano Benjamin Netanyau e quello palestinese Mahmud Abbas, nel quale ''sono stati fatti passi avanti''.

Ma su quest'ultima affermazione, il presidente Usa è stato immediatamente smentito dallo Stato ebraico, che invece ha autorizzato la costruzione di 37 nuovi alloggi in una colonia a Karnei Shomron. Una decisione arrivata a meno di 24 ore dal vertice a New York tra Obama, Netanyahu e il presidente palestinese, Abu Mazen.

L'autorizzazione all'ampliamento della colonia in Cisgiordania è stata firmata dal ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, proprio mentre il blocco totale degli insediamenti è considerato dai palestinesi come la condizione fondamentale per riavviare un negoziato con Israele e arrivare così a un accordo di pace.

"Se la questione di Gerusalemme, quella degli insediamenti e delle frontiere non sarà considerata, non ci saranno negoziati", ha ribadito il consigliere del presidente palestinese, Yaser Abed Rabo.

(23 settembre 2009)


Il leader iraniano parla di politiche inumane dello stato ebraico
e di una minoranza che domina la politica e l'economia mondiali
Ahmadinejad all'Onu attacca Israele
Proteste in aula, via le delegazioni

I rappresentanti di molti paesi, tra cui Usa e Italia, si alzano e se ne vanno

NEW YORK - Il presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad ha attaccato duramente Israele all'Onu provocando una clamorosa protesta di numerose delegazioni occidentali: diplomatici di numerosi paesi - tra questi gli Stati Uniti, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, l'Italia e il Canada - hanno lasciato l'aula quando ha accusato lo Stato ebraico di "politiche inumane contro i palestinesi" e ha paralto di una minoranza che domina la politica e l'economia mondiali.

La delegazione israeliana aveva deciso di boicottare in partenza il discorso del leader iraniano, ma altri diplomatici hanno voluto manifestare in modo ancora più tangibile il loro dissenso contro quelal che hanno definito la "odiosa e offensiva retorica antisemita" del leader di Teheran.

Ahmadinejad ha parlato così in un'aula semivuota che via via diventava sempre più vuota. E' stato prodigo di critiche a tutto campo all'Occidente, affermando che non è possibile che "una piccola minoranza" domini la politica, l'economia e la cultura mondiale, e ha difeso il controverso voto dello scorso giugno che lo ha riportato al potere: le elezioni in Iran sono state "gloriose e pienamente democratiche" e hanno aperto "un nuovo capitolo" per il suo Paese.

Giacca scura, senza cravatta, Ahmadinejad aveva cominciato a parlare dopo le 19 ora di New York (l'1 di oggi in Italia), in grave ritardo rispetto al programma della prima giornata di lavoro dell'Assemblea Generale per via della lunga filippica del leader libico Muammar Gheddafi, che in inizio di mattinata aveva monopolizzato il podio dell'Onu per un'ora e mezzo al posto dei 15 minuti canonici.

Anche il presidente iraniano ha parlato a ruota libera. Ha detto che forze straniere spargono "guerra, sangue, aggressione, terrore e intimidazione in Iraq e Afghanistan". Ma nel discorso all'Assemblea Generale, mentre era da poco terminata una riunione ministeriale del gruppo Cinque più Uno per le trattative sulle ambizioni atomiche del suo paese, non ha fatto menzione del dossier nucleare per cui Teheran è a rischio imminente di nuove sanzioni.

(24 settembre 2009)


Garlasco Due attori simulano la lite in salotto. Poi lui la colpisce alla testa e la trascina in cantina
L'aggressione, l'omicidio, la fuga

Ecco il video choc contro Alberto
I periti dei Poggi: nove minuti per il delitto. La difesa: è tutto sbagliato


MILANO — Questa Chiara ha i capelli corti e neri, è più magra. Quest'Alberto è meno giovane, ha qualche chilo in più, chioma castano-scuro. Una voce fuori campo suggerisce i movimenti. E i due si muovono come fossero quelli veri, come fosse ancora quel lunedì 13 agosto 2007 quando Chiara, la vera Chiara Poggi, stava vivendo i suoi ultimi minuti di vita. Eccoli i nove minuti e quattro secondi del video-choc depositato agli atti del processo contro Alberto Stasi, il biondino di Garlasco che era il suo fidanzato e che è accusato di averla uccisa. L'hanno realizzato periti e avvocato della famiglia Poggi all'inizio di settembre, con una sola pretesa: «Dimostrare che per l'azione e la fuga bastano pochi minuti» come spiega lo stesso legale, Gianluigi Tizzoni. «Con questo documento ci interessava focalizzare l'attenzione del giudice sulla tempistica, non ricostruire l'omicidio». Non a caso un cronometro rosso ben in vista scandisce i 544 secondi del video, girato nel vero luogo del delitto: casa Poggi, a Garlasco. La madre e il padre di Chiara, Rita e Giuseppe, hanno aspettato fuori, in giardino. E sotto il portico arrivava appena l'eco dei suggerimenti del «regista»: «Ecco, adesso lui suona alla porta...». E la telecamera parte. Quest'Alberto, sui quarant'anni, maglietta scura, jeans, zainetto in spalla, arriva che mancano pochi secondi alle 9.10, l'orario in cui risulta che Chiara disattivò l'allarme. Lui suona e lei, in scarpe da tennis, pantaloni e maglietta nera (nella realtà era in pigiama) interrompe la colazione davanti alla tivù, nella saletta in fondo al corridoio. Sente Alberto al citofono e disattiva la centralina. E qui parte il conteggio del tempo. La ragazza spalanca la porta e un fascio di luce illumina il salotto. È l'ultimo raggio di sole che gli occhi di Chiara vedranno. I due si spostano in cucina, si siedono l'uno di fronte all'altra, discutono animatamente. Poi lei si alza e si allontana, stizzita; lui la segue, l'afferra per un braccio, la strattona e fa cadere il portavaso che poi i carabinieri ritrovarono rovesciato. La scena si sposta in salotto. La lite degenera. Alberto, un Alberto a mani nude perché l'arma del delitto non è mai stata trovata, la colpisce alla testa. Lei cade a faccia in giù, esanime. A questo punto il filmato riprende il biondino di Garlasco seduto, con la testa fra le mani, sul divano del salotto (davanti a quel divano saranno trovate tracce del sangue di Chiara). L'Alberto finto prova a simulare come può il panico che sale, l'angoscia di non sapere come uscire da quella situazione. Rimane seduto per più di un minuto, poi si alza di scatto, passa davanti al corpo, va in fondo al corridoio, come smarrito. Torna indietro e decide: la trascina fino alla porta che va in cantina con l'intenzione di buttarla giù dalle scale ma Chiara è ancora viva, si muove. E lui la colpisce di nuovo. La spinge giù per quelle scale e corre in bagno. Via la maglietta. Si lava, ripulisce il lavandino, insiste nel lavare il portasapone che ha imbrattato di sangue, rimette la maglietta, e va verso la cucina a riprendere lo zainetto nel quale infila l'asciugamano ch gli è servito per asciugarsi. Esterno giorno: Alberto inforca la bicicletta (nel filmato è da uomo, scura) e pedala di fretta verso casa. Ci arriva dopo cinque minuti e quel punto ne sono passati poco più di nove da quando è partito il cronometro. La difesa e i periti di Stasi contestano ogni secondo del video: la durata dell'ipotetico litigio, le singole azioni commesse dall'assassino nella casa, la corsa «forsennata» in bicicletta («manco fosse un ciclista in volata»). Per ora l'effetto prodotto dal filmato è che il giudice ne ha preso spunto per ordinare ai suoi periti di esprimersi, appunto, sui tempi. Perché è su questo che sarà giocata la prossima partita del caso-Garlasco. La domanda è: Alberto potrebbe aver ucciso fra le 9.10 (quando Chiara apre la porta) e le 9.36 (quando lui accende il pc)? La difesa dice di no («a quell'ora dormiva»). La parte civile dice di sì con il video di Alberto. Il finto Alberto.


24 settembre 2009
 
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