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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 9/9/2009, 18:56 by: Lucky (Due di Picche)




Il prefetto ha invitato la popolazione a muoversi il meno possibile
Istanbul allagata, almeno 28 morti
Molte persone sono rimaste intrappolate nelle auto. Quartieri completamente invasi dall'acqua

MILANO - Almeno 28 morti, danni per svariati milioni di euro. È il bilancio, probabilmente non definitivo, di una pesantissima alluvione che sta colpendo la Turchia, e in particolare la città di Istanbul, dove è stato dichiarato lo stato di calamità. I quartieri più colpiti, secondo la Cnnturk, sono Halkan e Ikitelli, entrambi nella parte europea della città. Qui si trovano le sedi di molte società e le redazioni dei maggiori quotidiani.


STRADE ISOLATE - Anche l'esercito è stato impiegato per il recupero dei cadaveri e il soccorso ai superstiti nei quartieri isolati e sommersi dall’acqua. Il prefetto, Muammar Guler, ha invitato a mantenere la calma e a muoversi il meno possibili, spiegando che la Basýn Ekspres yolunu, la strada a scorrimento veloce che porta all’aeroporto di Istanbul, sarà isolata almeno fino a giovedì perché completamente allagata. Decine di auto sono state spazzate via dalla violenza dell'acqua e sono rimaste sommerse. Due ponti sull'autostrada Bahcekoy-Saray sono stati letteralmente demoliti.

ALMENO 28 VITTIME - Mercoledì sono stati recuperati 20 cadaveri, cui si aggiungono gli 8 di martedì per le violente piogge che hanno colpito la Tracia, la regione nella parte europea che si estende alle porte di Istanbul. Dei 20 trovati mercoledì, alcuni erano vicino a una stazione di rifornimento a Halkali, lungo una delle principali arterie della città, dove decine di persone sono rimaste intrappolate dentro le auto. Altri corpi sono stati trovati in un posteggio di tir a Ikitelli, una delle zone maggiormente colpite dalla pioggia. Nei quartieri più colpiti sono stati allestiti centri di accoglienza per gli sfollati, dove vengono dispensati pasti caldi e coperte.




09 settembre 2009






RICONOSCIUTO DALLA POLIZIA UN PICCHIATORE che guidava il pestaggio
Calci e pugni perché tifa Napoli:
notte di follia a piazzale delle Province
Ragazzo picchiato brutalmente in un bar al Tiburtino
chiacchierava con gli amici, aggredito anche da

Colpisce sedicenne per rubargli gli occhiali: preso

ROMA - Picchiato brutalmente perché campano e tifoso del Napoli. In una capitale sempre più preoccupata dagli episodi di omofobia, si deve registrare una nuova aggressione a un «diverso»: stavolta non si tratta dell'orientamento sessuale, ma della fede calcistica. Sia chiaro: il pestaggio non è avvenuto allo stadio, ma in un tranquillo bar all'aperto in via della Lega Lombarda, nella zona di piazzale delle Provincie. E' successo nella notte tra venerdì 4 e sabato 5 settembre a un ragazzo di 25 anni, Mauro (nome di fantasia) che chiacchierava di sport con quattro amici e quattro amiche, tutti studenti e laureati tra i 24 e i 28 anni.


Tifosi napoletani festeggiano la loro squadra
SFOTTO' E PUGNI - «I soliti sfottò - racconta a fatica con la faccia tumefatta da lividi ed ferite -. Io sono tifoso del Napoli, perchè la mia famiglia è campana. Ma i miei amici sono romanisti e li stavo prendendo in giro per le disavventure della squadra. Cose del tipo, "noi quest'anno in champions league e voi in serie B". Ridevamo tutti, ripeto era uno scherzo: non siamo certo ultras. Io vado allo stadio raramente».
All'inizio, sorridevano anche tre ragazzi seduti al tavolo accanto, hanno offerto persino una sigaretta a Mauro che si è fermato a parlare con loro per pochi attimi. Ma poi qualcosa è cambiato, rapidamente e senza motivo. «Sono scattati in piedi e mi sono venuti addosso urlando "Devi sta' attento a quello che dici, qui stamo a Roma" - ricorda -. Il primo, quello più violento, mi si è avvicinato e mi ha dato un pugno in faccia, colpendomi l'orecchio».

L'AGGRESSIONENei prossimi giorni, l'avvocato di Mauro denuncerà l'accaduto in maniera formale. Per ora è il ragazzo a parlare con il Corriere.it di quel pugno violento arrivato senza alcuna ragione. «Non me ne sono reso conto - dice - e quindi non ho potuto difendermi. Sono caduto a terra e basta». I suoi amici si sono alzati dal tavolo per cercare di difenderlo e per chiedere aiuto.
A quel punto, sono intervenuti anche gli altri due ragazzi «con la testa rasata» che hanno iniziato a picchiare di brutto anche le donne. «Erano in tre e menavano forte - aggiunge il ragazzo -. Ci hanno preso a sediate sulla schiena, ci hanno rovesciati addosso i tavolini. Anche le mie amiche sono state colpite, non hanno risparmiato nessuno. Si sono accaniti di più su di me, "il napoletano": mi hanno preso e buttato per terra. Ho battuto la testa violentemente, ma loro continuavamo a darmi pugni. Poi sono svenuto e da lì non ricordo più nulla».
Sono gli amici ad integrare il racconto. Dicono che tra gli insulti e le parolacce urlate dai tre picchiatori c'erano anche «le sopracciglia da checca» che Mauro si era disegnato con le pinzette, un vezzo molto in voga tra i giovani.

LA FUGA - La furia del branco si è esaurita di fronte alle urla di una ragazza che si è accorta che Mauro, in una pozza di sangue, aveva perso i sensi. «Non respira più, non respira più» ha urlato chiedendo pietà. Spaventati, i tre sono scappati via a bordo di una macchina e di due motorini, attenti a coprire le targhe. «I miei amici hanno subito chiamato i soccorsi - spiega ancora Mauro - e la cosa più assurda è che il gestore del bar non ci ha dato alcun aiuto. Anzi, quando qualcuno è andato a chiedergli di chiamare un’ambulanza, ha risposto: "Chiamatevela da soli, io non voglio problemi"».

IL PORTAFOGLI - All'arrivo delle volanti dei carabinieri e della polizia, Mauro era ancora svenuto. I suoi amici gli stanno accanto e a pochi passi trovano una traccia degli aggressori. Nella foga, uno di loro, il più violento ha perso il portafoglio: dentro i documenti e il tesserino da pugile.
«Lo hanno subito portato ai poliziotti - aggiunge Mauro - che hanno sogghignato dicendo: "E' sempre lui che fa queste cose". Lo conoscevano, visto che lo hanno chiamato anche con un soprannome».

LA DENUNCIA - Mauro è stato portato in ambulanza al pronto soccorso del Policlinico Umberto I dove gli hanno riscontrato una prognosi di sette giorni. Per miracolo i pugni e i calci non hanno rotto zigomi e mascella. «Ero sotto shock e ho rifiutato la Tac - dice -. Ho fatto l'esame privatamente e mi hanno riscontrato alcuni versamenti interni».
Anche gli amici di Mauro sono state medicati: per loro la prognosi va dai 4 ai 7 giorni. «Mercoledì ho appuntamento dal mio avvocato e presenterò subito una denuncia - dice infine -. Ho aspettato questi giorni perchè dovevo fare le visite mediche. Ma ora basta: i responsabili dovranno pagare».



pisa, distrutti 150 ettari di bosco alle pendici del monte Serra
L'Italia brucia, caccia ai responsabili
Liguria, Toscana e Basilicata sono le regioni più colpite. Aperta inchiesta a Genova per l'incendio sul monte Fasce


MILANO - L'Italia continua a bruciare. Liguria, Toscana e Basilicata le regioni più colpite dagli incendi che stanno distruggendo centinaia di ettari di aree verdi, avvicinandosi in alcuni casi alle abitazioni.

LIGURIA - A Genova le squadre dei vigili del fuoco, 60 uomini e 30 mezzi, sono impegnate a Molassana, Nervi, Bavari e Marasco, dove i venti, seppure con forza ridotta rispetto alla notte, continuano ad alimentare le fiamme. Nella zona di La Spezia i vigili sono al lavoro a Mattarana e Lerici, altri stanno operando a Carro e Carrodano, nella zona delle Cinque Terre. La situazione è sotto controllo in tutta la regione e si sta provvedendo allo spegnimento degli ultimi focolai. Intanto il pm Silvio Franz ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di incendio colposo per il grande rogo che ha distrutto oltre 600 ettari di pineta, macchia mediterranea e pascoli sul monte Fasce e sul monte Moro e che ha assediato per oltre due giorni la città: sono ufficialmente indagati i quattro operai del Comune segnalati dal nucleo di polizia ambientale e forestale. I quattro operai avrebbero bruciato rami e fiori secchi dopo aver fatto pulizia nel cimitero di Nervi, quindi avrebbero coperto sommariamente con della terra il mucchio, lasciando però alcune aperture che hanno provocato, a detta della Forestale, un effetto carbonaia. In serata i tizzoni ardenti hanno dato fuoco alla macchia circostante e l'incendio si è poi rapidamente propagato alla pineta.

TOSCANA - Nella zona di Pisa proseguono da martedì le operazioni di spegnimento nelle campagne di Vicopisano e Calci: a scopo cautelativo i vigili del fuoco hanno evacuato tre frazioni di Calci, in tutto 40 persone. Anche qui la situazione sembra sotto controllo. «La situazione è ormai completamente sotto controllo e l'incendio in fase di spegnimento, non ci sono più pericoli né per le case, né per la popolazione» ha detto il prefetto di Pisa Benedetto Basile, che ha trascorso la mattinata al Com, il centro operativo mobile della Protezione civile allestito a Calci dopo il devastante incendio che ha distrutto circa 150 ettari di bosco alle pendici del monte Serra. «È stato decisivo il lavoro di quattro elicotteri e due Canadair che ha permesso di avere ragione delle fiamme - ha aggiunto Basile -. Ora inizierà il lavoro di bonifica». Infine, il prefetto ha ribadito la convinzione che si tratti di un atto doloso: «Sono stato tutta la notte in giro sui luoghi dell'incendio e non ci sono dubbi che questo scempio sia stato opera di una mano criminale. Abbiamo il sospetto che i diversi punti di accensione, in zone anche particolarmente impervie, possano essere stati almeno quattro, se non di più».

CAMPANIA - In Campania è in corso da martedì un incendio nella zona di Fosso Bianco a Torre del Greco (Napoli), un'area compresa nel parco nazionale del Vesuvio. Durante la notte le fiamme hanno ripreso vigore per il forte vento. Nella zona, oltre alle squadre di terra dell'antincendio boschivo regionale, dei volontari e dei vigili del fuoco, hanno operato due Canadair. Secondo gli uomini dell'antincendio le fiamme dovrebbe essere domate definitivamente in giornata, per poi avviare l'opera di bonifica dell'intera area, stimata in almeno 5 ettari. Anche Barano d'Ischia, sempre nel Napoletano, è stata colpita dal fuoco e sono arrivati due aerei Fire Boss (con minore capacità ma più agilità rispetto ai Canadair). Le fiamme, alte una decina di metri, hanno minacciato da vicino alcune abitazioni e poi un bosco di querce. In Basilicata i vigili del fuoco sono impegnati nello spegnimento di un incendio in un bosco a Maratea, località Acquafredda (Potenza). Anche in questo caso il fronte del fuoco è sotto controllo.

ARRESTATO PIROMANE - A Gualdo Tadino, in Umbria, un idraulico di 21 anni è stato arrestato con l'accusa di avere appiccato il fuoco in un bosco della montagna gualdese. L'incendio ha colpito lunedì un'area di circa ottomila metri quadrati, tra bosco e sterpaglia, nella zona di Ponticelli, sotto il cosiddetto Cristo delle Vette. Le indagini sono state svolte dai carabinieri e dal corpo forestale. Il giovane era già stato denunciato nel 2006 per altri 16 piccoli incendi in boschi della stessa zona. Le fiamme, spinte dal vento, si erano pericolosamente avvicinate ad alcune case.




09 settembre 2009


 
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