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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 6/9/2009, 12:04 by: Lucky (Due di Picche)




il presidente di Confindustria a Cernobbio
Marcegaglia: «La crisi non si risolve
sui tetti. Lavoriamo con i sindacati»

«Ammortizzatori sociali e fondi settoriali per le imprese, no cogestione». Epifani: «Vogliamo i fatti»


MILANO - Disoccupazione, piccole e medie aziende in difficoltà, banche accusate di non fare abbastanza, lavoratori sui tetti. Quanto durerà ancora la crisi? Quanto è grave? Che cosa si può fare? «Non siamo davanti a una catastrofe. Il problema della disoccupazione ci sarà, bisogna vigilare e intervenire anche con gli ammortizzatori sociali, ma niente panico», è la risposta di Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, che a margine del workshop Ambrosetti è intervenuta a proposito dei rinnovati allarmi sull'occupazione nel nostro Paese. «A oggi i posti di lavoro persi in Italia sono pochi, 200-300 mila. Può darsi ci sia nei prossimi mesi la perdita di alcuni posti di lavoro», ha osservato la presidente degli industriali richiamando tuttavia alla necessità di gestire il problema senza un eccessivo allarmismo.

LE PROTESTE DEI PRECARI - «La crisi non si risolve andando sui tetti, ma con gli ammortizzatori sociali», è il lapidario commento della Marcegaglia a proposito delle numerose iniziative di occupazione messe in atto nelle ultime settimane da disoccupati e precari di tutta Italia.

I SINDACATI - Le soluzioni dovrebbero essere trovate in concerto con i sindacati. C'è appunto un clima di avvicinamento tra Confindustria e Cgil a fronte delle difficoltà della crisi. «Adesso ci parleremo con Epifani per vedere di capire se ci sono dei modi per riunire le nostre strade», ha detto Marcegaglia, in attesa dell'incontro con il leader della Cgil. «La Cgil è un grande sindacato - ha aggiunto Marcegaglia -. Quello che ci dicevamo entrambi è che in un momento difficile come questo bisogna far prevalere le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono».

EPIFANI: VOGLIAMO I FATTI - «Conviene a tutti affrontare la crisi più uniti», commenta Epifani, ma aggiunge: «Non possiamo basarci sulle parole, ci vogliono i fatti. Confindustria sa quali sono le nostre critiche e osservazioni, spero che ai tavoli di categoria si possa tenere conto di quella che è l'opinione della Cgil». Il segretario della Cgil, a margine del workshop Ambrosetti, ha aggiunto: «Spero che nei tavoli di trattativa delle categorie possano esserci delle aperture che possano consentire un clima diverso». Nel mattino Epifani si è incontrato per una colazione con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ed è atteso un ulteriore confronto a margine dei lavori del seminario di Cernobbio. Interpellato sull'esito del primo incontro Epifani ha detto: «Abbiamo solo scambiato qualche opinione, allo stato niente di più».

NO ALLA COGESTIONE - Emma Marcegaglia rivendica però «l'autonomia delle parti» nella gestione della crisi, escludendo di fatto l'idea della partecipazione dei lavoratori agli utili aziendali come possibile risposta alla crisi. La presidente degli industriali ne ha parlato nel suo intervento al Workshop Ambrosetti, al suo ultimo giorno a Cernobbio, provocando un applauso della platea. Marcegaglia ha sottolineato che «la Confindustria e il sindacato devono farsi parte integrante di un progetto paese», osservando che bisogna puntare alla «coesione e non alla conflittualità». Marcegaglia ha anche rilanciato il progetto di «un fondo per la capitalizzazione delle imprese».

FONDI PER LE IMPRESE - La Marcegaglia ha poi lanciato la proposta di fondi settoriali a sostegno delle imprese. «L'idea è di creare una sorta di società consortili che sottoscrivano obbligazioni e azioni di aziende, che le aziende stesse possano ricomprare dopo un periodo di circa tre anni». «Credo si tratti di un meccanismo che possa dare risposte alle esigenze di ricapitalizzazione e di consolidamento delle imprese», ha aggiunto.

LE BANCHE - Gli scontri fra governo e banche e fra banche e imprese per la Marcegaglia vanno superati «mettendo in campo strumenti operativi e concreti che aiutino le imprese» a superare la crisi. Riferendosi al nuovo attacco del ministro Tremonti al sistema bancario italiano, Marcegaglia ha ricordato che Confindustria ha «sollecitato molto le banche a stare vicino alle imprese in un momento difficile. Credo che in questo momento quello che è veramente essenziale è mettere in campo strumenti utili alle imprese. Abbiamo firmato il 3 agosto la moratoria sui crediti, ieri Faissola ha detto che ha aderito l'82% delle banche. Abbiamo anche proposto di creare dei fondi vari che possano aiutare le imprese a patrimonializzarsi»: tutti «strumenti operativi e concreti» per sostenere le imprese.

LA STAMPA - Emma Marcegaglia ha inoltre richiamato a una maggiore sobrietà e pacatezza nei toni del dibattito sulla stampa, ma non ritiene che ci siano pericoli per la libertà di informazione nel nostro Paese. «Non vedo un pericolo - ha osservato commentando la questione che tiene banco nel dibattito politico di questi giorni - ma credo che sia importante una maggiore attenzione e concentrazione sui temi della crisi e dell'occupazione e faccio un appello a una maggiore sobrietà e pacatezza».



06 settembre 2009



in pieno centro a roma, in piazza dei tribunali
Incidente all'alba: auto si ribalta
morte due ragazze, un'altra è gravissima

Anche due feriti nel frontale: erano tutti a bordo di una
Fiat Punto che dopo lo scontro si è cappottata più volte



ROMA - Due ragazze sono morte e altre due ragazzi sono rimasti feriti in un incidente stradale a piazza dei Tribunali, a Roma, stamani poco prima delle 6.30. La più grave è ricoverata in rianimazione all'ospedale Santo Spirito. La macchina su cui viaggiavano, una Fiato Punto, probabilmente per l'alta velocità, si è scontrata con un'altra vettura, una Honda Civic, sullo slargo del lungotevere che precede Castel Sant'Angelo, per poi cappottarsi più volte coinvolgendo altre vetture.

IN RIANIMAZIONE - In un primo momento i vigili urbani della capitale avevano comunicato che erano tre le donne decedute nell'incidente di piazza dei Tribunali a Roma di stamani. Invece, una è ricoverata al Santo Spirito nel reparto di rianimazione in gravissime condizioni. Le altre due, portate all'ospedale San Camillo e l'altra al Santo Spirito, dove sono morte.

FERITI DUE GIOVANI - I giovani erano tutti probabilmente reduci dalla notte in discoteca. È stato necessario l'intervento dei vigili del fuoco per estrarre i corpi delle tre giovani che, trasportate all'ospedale, sono morte. Gli altri due ragazzi che viaggiavano nella vettura sono feriti ma non sarebbero in gravi condizioni.

NON SI PU' MORIRE COSI' - «Morire così, è inaccettabile». A parlare tra le lacrime è una parente di Giulia, questo il nome di una delle due ragazze morte nel gravissimo incidente di stamani a piazza dei Tribunali, a Roma. Giulia aveva 22 anni, era di Latina e dopo l'incidente era stata portata all'ospedale San Camillo dove è morta. All'ospedale stanno arrivando parenti e amici della ragazza. Una delle sue migliori amiche si è avvicinata al banco dell'accettazione e ha chiesto: «Fatemi sapere almeno se è viva, siamo cresciute insieme»,. Alla risposta dei sanitari, la ragazza è scoppiata in lacrime ed è scappata via.


06 settembre 2009



OMICIDIO-SUICIDIO IN UN APPARTAMENTO nella periferia nord della capitale
Labaro, accoltella a morte la moglie
e si uccide lanciandosi dal sesto piano

Dramma della gelosia nella notte. Inutili i soccorsi:
Luigi Scacchioli non ha risparmiato nemmeno il cane



ROMA - Accoltella al petto e cerca di bruciare viva sua moglie. Poi Luigi Scacchioli, 40 anni, si uccide lanciandosi dal sesto piano di un palazzo a Labaro, nella periferia Nord di Roma. La follia non risparmia nemmeno il cagnolino della consorte che Scacchioli ha portato con sé nel volo terminato con lo schianto su un'auto parcheggiata. La donna, Tatiana Donceva, moldava di 32 anni, è morta dopo alcune ore di agonia: era stata trasportata in codice rosso all'ospedale Sant'Andrea dove i medici, che l'avevano ricoverata in rianimazione, hanno capito subito che le sue condizioni erano molto gravi e con poche speranze.



L'auto su cui si è schiantato l'omicida
SOCCORSI INUTILI - L'omicisio suicidio è avvenuto la scorsa notte intorno all'1.30, in via Arta Terme a Labaro, Roma. Nell'appartamento, oltre alla donna ferita e ustionata, i vigili del fuoco hanno spento un principio di incendio. La donna, soccorsa, è poi deceduta. Ai piedi del palazzo, è stato invece recuperato il corpo dell'uomo che si era schiantato su una Audi.

L'ALLARME DEI VICINI - A dare l'allarme sono stati alcuni vicini che la scorsa notte sono stati svegliati dalle urla di una violenta lite, l'ennesima, culminata poi con il ferimento di Tatiana Donceva con varie coltellate all'addome e poi l'incendio. Ad entrare nell'appartamento per primi sono stati i vigili del fuoco che dopo aver sfondato la porta d'ingresso hanno trovato la donna cosparsa di benzina ed in fiamme. Solo in un secondo momento si è capito che la donna era stata anche ferita diverse volte con un coltello all'addome. Secondo quanto si è appreso da alcuni vicini le liti tra i due coniugi erano molto frequenti soprattutto per questioni di gelosia.


06 settembre 2009


 
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96 replies since 6/8/2009, 10:36   4895 views
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