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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 26/8/2009, 18:41 by: Lucky (Due di Picche)




«Biotestamento, farò il possibile per correggere il testo»
Monito di Fini sull'immigrazione:
«L'approccio emotivo è miope»

ìIl presidente della Camera interviene alla Festa del Pd: «No a politiche vagamente razziste»


ROMA - Il tema dell'immigrazione non deve essere piegato alla «propaganda quotidiana». Gianfranco Fini interviene alla Festa del Pd di Genova e lancia quello che appare come un monito dopo le polemiche degli ultimi giorni (non ultima lo scontro tra Lega e Vaticano). «Affrontare un tema così grande, con un'ottica riduttiva, che qualche esponente politico sembra avere - afferma il presidente della Camera - rischia di non portarci da nessun parte. L'approccio emotivo e fondato soltanto sulla questione della sicurezza dei cittadini italiani è miope e sbagliato». Non solo. Secondo Fini, i diritti fondamentali dell'uomo sono «universali e non possono essere negati. Di fronte a ciò, e alla portata biblica delle migrazioni, le risposte devono essere quanto più globali possibile, innanzitutto dalla parte ricca del pianeta nei confronti del Sud del mondo. Il problema delle migrazioni non lo risolvi quando il migrante è sul tuo uscio di casa».

NO A POLITICHE RAZZISTE - «Spogliandosi dei panni del presidente della Camera», e tornando a vestire quelli di «uno dei fondatori del Pdl», Fini rimarca le differenze rispetto all'approccio leghista proprio sul tema dell'immigrazione: «Ho l'impressione che il Carroccio continui a guardare con lo specchietto retrovisore, o se volete guarda al quotidiano. Mi auguro che il Pdl comprenda che se si limita a produrre una fotocopia della politica dell'originale, dove per originale si intende la Lega Nord, è naturale che l'originale sia sempre più gradito. Per questo è necessario che il Pdl affini l'approccio alla materia». «Chi arriva in Italia è una persona - ribadisce poi. - La distinzione tra regolare e clandestino non può essere la cartina al tornasole per orientare una politica». Fini sintetizza il suo pensiero con una formula: «Estremo rigore nel rispetto delle regole fondamentali per l'ingresso e la permanenza sul territorio nazionale, ma censura nei confronti di qualsiasi politica che sia vagamente discriminatoria, xenofoba, razzista». E poi aggiunge: «Alcune politiche fatte in Italia non dovevano essere inserite in un provvedimento normativo e sono lieto che il Parlamento abbia detto di no». Il presidente della Camera fa un esempio: «La norma che prevedeva che se un clandestino si presenta in ospedale non ha diritto di essere curato». Fini lancia però un avvertimento. «Attenzione a non cadere nell'eccesso contrario, nel pensare cioè che tutti coloro che arrivano in Italia abbiano la possibilità di farlo».

LEGA E CHIESA - Il presidente della Camera accoglie comunque positivamente il chiarimento del Carroccio dopo l'articolo della "Padania" che parlava di una possibile revisione del Concordato. «È positivo che la Lega nord abbia detto 'non se ne discute, il Concordato non c'entra nulla'. E ci mancherebbe». «La Chiesa - aggiunge - lancia un messaggio di carattere universale: come si può pensare che abbia un'ottica nazionale? Non si può piegare la Chiesa alla propaganda quotidiana, come se fosse un perenne comizio di periferia quello che viene da una fonte così autorevole».

BIOTESTAMENTO - Fini affronta anche la questione "biotestamento" e promette che farà «il possibile per correggere il testo alla Camera». «Non credo che si tratti di favorire la morte - spiega - ma di prendere atto della impossibilità di impedirla, affidando all'affetto dei familiari e alla scienza dei medici la decisione». «Non voglio fare nessuna crociata contro i cattolici, per i quali ho il massimo rispetto - afferma - ma chi dice che su queste questioni decide la Chiesa e non il Parlamento per me è un clericale. Io dico di no, spetta al Parlamento decidere». «Ogni cittadino e ogni parlamentare - ribadisce - deve rispondere alla sua personale coscienza. Su questioni relative alla vita e alla morte non ci può essere un vincolo di maggioranza o di partito».


26 agosto 2009


IMMIGRAZIONE
Malta: «Ecco la foto degli eritrei,
erano in buone condizioni di salute»

Diffusa un'immagine aerea del gommone. Ma uno
dei migranti conferma la morte di 73 persone



MILANO - Le forze armate maltesi hanno diffuso una foto aerea che ritrae il gommone dei cinque eritrei arrivati nei giorni scorsi in Italia. La foto, che risale al 19 agosto, mostra l'imbarcazione con le cinque persone a bordo mentre si trovava in acque libiche, affiancata da una motovedetta militare maltese, identificata con il numero P61. «Questa immagine mostra chiaramente l'eccellente stato di pulizia in cui si trovava il gommone intercettato e anche il buon stato di salute dei suoi occupanti che si vedono seduti dentro», afferma una nota che accompagna l'immagine, inviata dal maggiore Ivan M. Consiglio del servizio relazioni pubbliche delle forze armate di Malta.

ERITREO CONFERMA - Intanto il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Santo Fornasier, ha completato l'interrogatorio di tre dei cinque eritrei sopravvissuti alla traversata del Canale di Sicilia che secondo il loro racconto è costata la vita ad almeno 73 connazionali. Due migranti erano stati sentiti martedì, ora è stato ascoltato il terzo. Secondo quanto si è appreso i tre hanno confermato la versione già raccolta dalle forze dell'ordine che li avevano soccorsi giovedì al largo di Lampedusa, e hanno ribadito le accuse verso le autorità maltesi che non li avrebbero soccorsi ma solo riforniti di acqua e salvagente invitandoli a proseguire verso le acque italiane. Il procuratore della Repubblica Renato Di Natale ha confermato che si sta valutando l'ipotesi di una rogatoria internazionale a Malta per accertare esattamente che cosa è accaduto anche con l'ausilio delle autorità maltesi. È stato intanto dimesso dall'ospedale «Cervello» di Palermo l'eritreo ricoverato per disidratazione assieme all'unica donna del gruppo, che resta invece in cura sia perché appare tuttora disidradata sia per alcune piaghe alla schiena. Le sue condizioni non sono comunque gravi. L'uomo dimesso è stato trasferito in una struttura di accoglienza.


26 agosto 2009




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Le immagini pubblicate da Sun e Telegraph
L'ultima sul mostro di Loch Ness:
appare su Google Earth

«Nessie» sul Web, con le foto riprese dal satellite. Gli scettici: «Si tratta di una barca»

MILANO - Dopo tanto silenzio, «Nessie», l'illustre inquilino del Lago di Loch Ness, sembra si sia rifatto vivo. Perlomeno in Rete. Chi cerca trova: aprendo il portale di Google Earth - esattamente al grado di latitudine 57°12'52.13"N e quello di longitudine 4°34'14.16" W, ecco veder spuntare la sagoma di una bizzarra creatura. L'oggetto misterioso è stato scoperto da Jason Cooke, un 25enne addetto alla sicurezza di Nottingham. Al tabloid Sun, che oltre al Telegraph, ha diffuso la notizia, ha dichiarato: «Non potevo crederci. Corrisponde fedelmente alla descrizione di Nessie». Sono solo alcune macchie bianche quelle che si vedono attraverso gli scatti dell'occhio del satellite di Google. L'essere misterioso sarebbe lungo circa 20 metri.

I DUBBI - Abile uso di Photoshop o incredibile ritrovamento? Il ricercatore Adrian Shine del «Loch Ness Project» ha spiegato al giornale inglese che «è veramente sbalorditivo - dobbiamo però analizzarlo più precisamente». Già, anche perché da anni non si ha più segno di vita del mostro: alcuni sostengono sia scomparso - vittima probabilmente del cambiamento climatico. Il più soddisfatto è Gary Campbell, a capo del fan club ufficiale del mostro. Ciononostante: «Per troppo tempo non si hanno più avuto avvistamenti che potessero provare che Nessi e la sua famiglia siano in buona salute», ha aggiunto Campbell. Per i più scettici, invece, «ci vuole molta fantasia per vedere in quella chiazza il mostro di Loch Ness. Più semplicemente si tratta di una barca la cui prua e poppa rimbalzano sul lago.

PRIMO AVVISTAMENTO NEL 565 - Il primo avvistamento del mostro risale al 565 d.C., quando un monaco irlandese raccontò di aver assistito al funerale di un uomo «catturato da una selvaggia bestia marina». Da allora il mito è cresciuto, gli avvistamenti pure, i sostenitori sicuramente, ma soprattutto il turismo di curiosi in questa zona.

Elmar Burchia
26 agosto 2009
 
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96 replies since 6/8/2009, 10:36   4895 views
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