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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 26/8/2009, 12:55 by: Lucky (Due di Picche)




fratello di john e bob fu portabandiera della battaglia per i diritti civili
Usa in lutto, morto Ted Kennedy
Obama: «Ho il cuore a pezzi»

Il senatore democratico, malato da tempo di un tumore al cervello, è deceduto all'età di 77 anni


Il Vecchio Leone e la fine di una dinastia di Ennio Caretto
Ted Kennedy (Reuters)
NEW YORK (USA) - E' morto a 77 anni seguito di una lunga malattia il senatore democratico americano Edward Kennedy (meglio noto come Ted) fratello dell'ex presidente degli Stati Uniti John Kennedy e del candidato alla presidenza Bob entrambi morti assassinati. «Abbiamo perso il centro insostituibile della nostra famiglia e della luce gioiosa della nostra vita, ma l'ispirazione della sua fede, ottimismo e perseveranza vivrà nei nostri cuori per sempre», si legge in un comunicato della famiglia citato dalla Cnn. «Ringraziamo tutti coloro che gli hanno dato assistenza nell'ultimo anno, e tutti quelli che lo hanno accompagnato nella sua incessante marcia per il progresso verso la giustizia».

OBAMA - «Ho il cuore spezzato» ha commentato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. «Un capitolo importante della nostra storia si è chiuso. Il nostro Paese - ha detto Obama in un comunicato diffuso da Martha's Vineyard, feudo proprio del clan Kennedy - ha perso un grande leader, che ha preso il testimone dei suoi fratelli caduti ed è diventato il più grande senatore degli Stati Uniti dei nostri tempi».

MALATO DA TEMPO - Ted Kennedy era malato da tempo di un tumore al cervello. Da giorni si rincorrevano voci circa un drastico peggioramento delle sue condizioni, alimentate anche dalla sua assenza al funerale della sorella Eunice Shriver Kennedy, due settimane fa. Kennedy aveva inoltre scritto una disperata lettera ai vertici del suo Stato, il Massachusetts, chiedendo di essere sostituito nel suo ruolo di senatore a Washington il prima possibile, senza aspettare l’elezione suppletiva necessaria per legge. Il senatore, infaticabile sostenitore di Barack Obama, temeva infatti che la sua assenza nuocesse al partito al momento di votare la tanto discussa riforma sanitaria.


CHI ERA - Nato a Boston il 22 febbraio 1932, ultimogenito di Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald, cresciuto fra New York, la Florida e l’Inghilterra, Edward Moore Kennedy si laureò ad Harvard nel 1956, dopo essere stato espulso e poi riammesso per aver falsificato un esame di spagnolo. In seguito si specializzò in legge alla University of Virginia, curando nel frattempo la campagna elettorale del fratello John, eletto presidente nel 1960. Divenuto senatore del Massachussetts nel 1962 prendendo il posto del fratello grazie a una elezione suppletiva, Ted Kennedy non lascerà più l’impegno politico, venendo eletto per otto mandati consecutivi dal 1964 al 2006. Durante gli oltre quaranta anni nelle prime fila della politica di Washington, Kennedy ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione delle strategie della sinistra americana, contribuendo attivamente alla realizzazione di leggi di impatto decisivo sulla vita dei cittadini. La sua storia riassume in modo emblematico quella della famiglia Kennedy, il più grande clan della politica americana, segnata da grandi trionfi così come da scandali e tragedie. Dopo l’omicidio di Jfk, il 22 novembre del 1963, e dopo averne dovuto comunicare la morte al padre, Ted si salvò nel 1964 da un incidente aereo nel quale morirono il pilota e un suo assistente. Il senatore rimase per diversi mesi in ospedale con alcune costole rotte, un polmone perforato, emorragie interne e forti dolori alla schiena che non lo abbandonarono più.





I MOMENTI STORICI - Fu sempre Ted nel 1968 a pronunciare l'elogio funebre di un altro fratello ucciso, Robert, al quale era profondamente legato. Dalla scomparsa del padre, nel 1969, il più giovane dei fratelli Kennedy divenne di fatto il patriarca della famiglia, oltre che il tutore dei 13 figli dei fratelli John e Robert. Lo scandalo che però ne ha segnato indelebilmente, e forse stroncato, l’ascesa politica risale alla notte del 18 luglio 1969. Di ritorno da una festa a Chappaquiddick Island, a Martha’s Vineyard, ebbe un incidente e finì in mare con l’auto. Ted Kennedy riuscì a salvarsi, lasciando però nella vettura la ragazza che era con lui, Mary Jo Kopechne. Il senatore non chiamò la polizia fino al giorno dopo, quando il corpo della donna fu ritrovato. Il 25 luglio si dichiarò colpevole di omissione di soccorso, negando però di essere ubriaco al momento dell’incidente, e fu condannato a due mesi di prigione, condanna poi sospesa. L’anno seguente Kennedy vinse nuovamente le elezioni per il Senato con il 62% dei voti. Nella sua unica corsa per la presidenza, nel 1980, venne sbaragliato durante le primarie dall’allora inquilino della Casa Bianca, Jimmy Carter. In seguito, alla convention democratica di Boston nel 2004, venne celebrato definitivamente come il patriarca del partito. Nel 2005 divenne inoltre il più anziano senatore in carica dopo Robert Byrd. Nel 2006 la rivista Time lo selezionò tra i migliori dieci senatori d’America. Il più giovane dei Kennedy è divenuto negli anni uno degli ultimi baluardi della sinistra del partito democratico, sebbene al Senato fosse tra i principali promotori delle coalizioni.


26 agosto 2009


I titolari della ricevitoria di BAGNONE: «VISTO? Non SIAMO NOI I VINCITORI»
La schedina d'oro in banca a Milano
Prima mossa del supermilionario. «Ce l'ha detto la Sisal»



MILANO - Il vincitore dei 148 milioni di euro al Superenalotto esiste e si è mosso. «La Sisal ci ha comunicato che la schedina vincitrice è stata depositata in una banca a Milano, nella giornata di martedì». Lo annuncia la figlia di Anna Maria Ciampini, titolare, insieme con Vanni Simonetti, del bar ricevitoria Biffi di Bagnone dove è stata giocata la schedina da 148 milioni di euro.

SOLLIEVO - La notizia del deposito a Milano è stata accolta con sollievo dai titolari del bar. «Non siamo noi i vincitori - sottolinea la ragazza - ormai deve essere ben chiaro. Nonostante questo, però, continuano ad arrivarci lettere di banche, finanziarie e singole persone che ci chiedono aiuto». I titolari del bar Biffi smentiscono, inoltre, la notizia pubblicata oggi dal tabloid tedesco Bild secondo cui Vanni Simonetti avrebbe ricevuto telefonate di minacce. Il giornale ipotizza che le minacce siano di matrice mafiosa. «No, nessuna minaccia - smentiscono con decisione al bar Biffi -. Non abbiamo alcuna intenzione di chiedere protezione alla polizia».


26 agosto 2009



l'omicida-suicida soffriva di crisi depressive
Genova: madre uccide il figlio e s'impicca
La donna ha strangolato il bimbo di 19 giorni con un cavo d'alimentazione per cellulari

GENOVA - Tragedia in un appartamento di Genova. Una donna di Genova, Sabrina Ricci, 35 anni, ha strangolato il proprio figlioletto di appena 19 giorni e poi si è tolta la vita impiccandosi. L'omicidio-suicidio si è consumato in un'abitazione di corso Martinetti a Genova. Il bambino è stato ucciso nel letto con un cavetto di alimentazione per telefoni cellulari. Madre e figlio erano in casa da soli. Secondo le prime indiscrezioni, il padre del bambino non avrebbe riconosciuto il figlio e la madre, disoccupata, avrebbe sofferto di depressione post partum.

LA SCOPERTA - Il cadavere della donna, sarebbe stato trovato vicino a quello del figlioletto. La donna si sarebbe infatti impiccata alla spalliera del letto. A trovare i due corpi privi di vita sembra sia stato il padre della donna, che aveva le chiavi di casa, preoccupato perchè la figlia da martedì sera non rispondeva al telefono. Secondo quanto appreso dal dirigente della sezione omicidi della squadra mobile Alessandra Bucci, si tratterebbe di un classico caso di depressione post-partum.

LE TESTIMONIANZE - La donna si era trasferita da poco a vivere nell'appartamento nel seminterrato di una palazzina di pochi piani di corso Martinetti, nel quartiere di Sampierdarena. I vicini di casa per ora preferiscono non parlare, ma quei pochi che si lasciano sfuggire qualche parola, raccontano di una donna che viveva da sola col proprio bimbo. Intanto il medico legale che ha fatto la prima ispezione sui due cadaveri, Andrea Leoncini, farebbe risalire la morte a martedì, tra il tardo pomeriggio e la sera. La donna si è impiccata alla spalliera del letto usando un cordino di nylon, mentre il piccolo è stato strangolato con un cavo di alimentazione per telefoni cellulari. Dopo il sopralluogo, gli investigatori della squadra mobile si sono allontanati col padre di Sabrina Ricci, che è stato accompagnato in questura per ulteriori accertamenti ed in particolare per ricostruire il contesto in cui la tragedia si è consumata. Del caso si occupa il sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati. Secondo quanto riferito dalla polizia, nell'appartamento non sarebbe stato ritrovato alcuno scritto lasciato per motivare la decisione del gesto.


26 agosto 2009



Angelo De Rosa colpito all'addome da roberto scarpiello, 19 anni
Foggia: diciassettenne ucciso a coltellate
Lite nel centro storico della città. L'aggressore è un 19enne, già arrestato

MILANO - Un diciassettenne, Angelo De Rosa, è stato ucciso con una coltellata all'addome durante un litigio avvenuto verso le 22,30 di martedì nel centro storico a Foggia. A colpirlo sarebbe stato Roberto Scarpiello di 19 anni che, già arrestato dai carabinieri, ha confessato.

LA DINAMICA DEI FATTI - L'omicidio è avvenuto in piazza del Lago, in pieno centro cittadino. I due ragazzi hanno cominciato a litigare (per un apprezzamento a una ragazzina o più probabilmente per uno scherzo di cattivo gusto) e, ad un certo punto, Scarpiello ha tirato fuori un coltello col quale ha colpito De Rosa all'addome. Il ragazzo è stato portato immediatamente agli Ospedali Riuniti di Foggia dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico, ma le sue condizioni sono subito apparse disperate, tanto che i medici ne hanno disposto il trasferimento in un centro specializzato della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Durante il tragitto, verso l'1.30, il giovane è morto. Al momento della lite erano presenti tanti giovani. I carabinieri hanno potuto raccogliere elementi utili per individuare ed arrestare il giovane presunto omicida.


26 agosto 2009



CALCIO E VIOLENZA
Torna l'incubo Hooligan in Inghilterra
Scontri e invasioni di campo al derby
Incidenti durante West Ham e Milwall. Un tifoso accoltellato. Zola: «Mai vista una cosa del genere»


LONDRA - Un tifoso accoltellato, scontri all'esterno dello stadio, tre invasioni di campo: il derby londinese tra West Ham e Milwall, disputato mercoledì per la Carling Cup, è stato caratterizzato da gravissimi episodi di violenza avvenuti all'interno e all'esterno dell'impianto di Upton Park, la casa degli 'hammers' allenati da Gianfranco Zola. Esponenti delle opposte tifoserie si sono affrontati nelle zone adiacenti allo stadio. Gli scontri, con lancio di sassi e bottiglie, si sono verificati nonostante la presenza delle forze dell'ordine, schierate per prevenire eventuali disordini. Un uomo di 44 anni è finito all'ospedale, in condizioni che non appaiono gravi, per una ferita da taglio. La situazione non è migliorata granché durante la partita, che il West Ham ha vinto 3-1 ai tempi supplementari.


INVASIONI DI CAMPO- La gara è stata condizionata da tre invasioni di campo. La prima si è verificata quando il West Ham ha firmato il gol dell'1-1 con Junior Stanislas a 3 minuti dalla fine dei tempi regolamentari. Il secondo episodio è avvenuto dopo la rete del 2-1 realizzata su rigore ancora da Stanislas. Polizia e steward hanno faticato per far uscire dal terreno di gioco una cinquantina di persone. Il match è stato sospeso per 6 minuti dal direttore di gara Paul Taylor. Il 3-1 siglato da Zavon Hines ha chiuso la partita: al triplice fischio finale, i giocatori sono fuggiti negli spogliatoi per evitare nuovi incontri ravvicinati con gli 'invasori'.

LA CONDANNA- «Condanniamo nel modo più assoluto ciò che è accaduto a Upton Park. Lavoreremo con tutte le parti in causa, polizia e club, per ricostruire i fatti», fa sapere la Football Association, la federazione inglese, attraverso un portavoce. La FA è pronta a bandire a vita dagli stadi i responsabili che verranno identificati: «Per loro non c'è posto nel nostro sport». «Ho giocato qui 7 anni e non ho mai visto niente del genere», ha commentato alla fine Zola. «Ero completamente scioccato, sapevo che questa partita aveva un significato particolare per le tifoserie, ma non immaginavo una situazione del genere. Cosa posso dire? Sono un uomo di sport, amo il calcio. Amo andare in campo per far divertire i tifosi, quello che è successo va al di là delle mie possibilità», ha aggiunto. Il West Ham ha annunciato che offrirà la massima collaborazione agli investigatori ed è pronto a intraprendere azioni nei confronti dei responsabili.

RIVALITA'- Il West Ham, che milita in Premier League, e il Millwall, che gioca in terza divisione, non si incontravano dal 2005. La rivalità tra 'hammers' e 'lions' è nota, così come la fama che accompagna i sostenitori del Millwall. Questi ultimi però non sarebbero responsabili dei disordini all'interno dello stadio secondo quanto ha affermato Kenny Jackett, manager della formazione ospite: «Non ho temuto per la mia sicurezza. Non c'erano tifosi del Millwall sul campo, sono rimasti dove dovevano rimanere. Non sapevo dell'accoltellamento all'esterno dello stadio, mi dispiace molto. In questo paese c'è grande passione per il calcio, ma quando si supera il limite bisogna prendere provvedimenti».


26 agosto 2009

 
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