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Lucky (Due di Picche)
view post Posted on 25/8/2009, 18:52 by: Lucky (Due di Picche)




le elezioni presidenziali
Afghanistan, primi risultati
Testa a testa Karzai-Abdullah

Dopo lo spoglio del 10% dei voti espressi, al presidente è attribuito il 41% delle preferenze, al rivale il 39%


KABUL - Si profila un testa a testa tra Hamid Karzai e Abdullah Abdullah, stando almeno ai primi risultati parziali delle presidenziali in Afghanistan, forniti dalla Commissione elettorale indipendente. Dopo lo spoglio del 10% dei voti espressi, al presidente uscente è attribuito il 41% delle preferenze, al principale rivale il 39%.

I NUMERI - «Su un totale di 524.444 voti validi, 212.927 sono andati a Karzai e 202.889 ad Abdullah», ha riferito un portavoce della Commissione elettorale in una conferenza stampa. Nei prossimi giorni, la Commissione continuerà a diffondere i risultati parziali delle elezioni del 20 agosto ma i dati definitivi non saranno disponibili prima di metà-fine settembre.

IPOTESI BALLOTTAGGIO - Se né il presidente uscente né il principale avversario Abdullah riusciranno a ottenere più del 50%, i due dovranno confrontarsi di nuovo al secondo turno. I sostenitori di Karzai si sono già sbilanciati, affermando che il presidente ha raggiunto circa il 70% delle preferenze, mentre Abdullah ha denunciato pesanti irregolarità a favore di Karzai.


25 agosto 2009


Afghanistan: tre bambini muoiono giocando con un ordigno inesploso
Attentato a Kandahar : 36 morti
Cinque autobomba esplodono davanti l'agenzia canadese per lo sviluppo. Scontri al confine, parà fanno fuoco


BALA MORGHAB (Afghanistan) - Ancora violenze e sangue in Afghanistan. Cinque autobomba collegate tra loro sono esplose a Kandahar, nel sud dell'Afghanistan. Il bilancio è di almeno 36 morti e 64 feriti. Lo hanno indicato fonti sanitarie locali. Si tratta di numeri provvisori perché la polizia ha riferito che diverse persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie. Gli ordigni, piazzati in cinque automobili parcheggiate, sono esplosi simultaneamente vicino a un edificio che ospita gli uffici dell'agenzia internazionale canadese per lo Sviluppo. Nella stessa zona si trovano anche le forze di sicurezza afghane e un progetto edilizio giapponese. Un abitante del posto, che ha chiesto di rimanere anonimo, ha detto che dopo l'esplosione - che ha mandato in frantumi molte finestre - sono scoppiati scontri a fuoco.

ATTACCO - Intanto, nell'area di Bala Morghab - dove era stato attaccato un posto di frontiera con il Turkmenistan e dove due poliziotti afgani erano stati uccisi - un plotone della Folgore e tre elicotteri italiani sono stati protagonisti di un violento scontro a fuoco con gli insorti. L'operazione ha coinvolto i parà italiani, intervenuti in soccorso delle forze di sicurezza afgane. I parà della Folgore «sono stati attaccati con armi leggere e razzi Rpg e hanno risposto al fuoco. Lo stesso hanno fatto i due elicotteri Mangusta e il Chinook che trasportava il plotone», ha spiegato al termine dell'operazione il generale Rosario Castellano, comandante del contingente multinazionale della Nato schierato nell'Ovest del Paese. Alla fine «la minaccia è stata neutralizzata» ha aggiunto, senza però specificare l'entità delle perdite tra gli insorti. Nessun militare italiano è rimasto ferito.

BAMBINI - L'agenzia di stampa afghana Pajhwok rende noto inoltre che tre bambini sono morti e altri sono rimasti feriti per l'improvvisio scoppio di un proiettile di mortaio da loro rinvenuto. Un portavoce dell'ospedale Emergency di Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand, ha precisato che la tragedia è avvenuta nel distretto di Greshk. I bambini hanno trovato l'ordigno inesploso, con cui hanno cominciato a giocare. Lo scoppio li ha investiti in pieno uccidendone tre e ferendone altri cinque. Inoltre nel distretto di Nad Ali della stessa provincia due agenti di polizia sono morti e tre hanno riportato ferite quando il fuoristrada su cui viaggiavano ha urtato, facendolo esplodere, un rudimentale ordigno (Ied) collocato sul ciglio della strada dai talebani.


25 agosto 2009


L'esponente leghista aveva accusato il presule di parlare a titolo personale
Immigrati, è scontro Lega-Vaticano
Monsignor Vegliò: «Calderoli offende»

Il presidente del Pontificio consiglio per i Migranti: «Dal ministro parole inaccettabili»

L'Aquila, Berlusconi alla Perdonanza. Premier a cena col cardinale Bertone

Roberto Calderoli al Meeting di Rimini (IPP)
CITTÀ DEL VATICANO - È ancora scontro tra il Vaticano e la Lega sugli immigrati. A sollevare le polemiche la tragedia degli eritrei nel Canale di Sicilia e le successive dichiarazioni di esponenti del Carroccio e della Santa Sede. In una dichiarazione diffusa alla stampa, monsignor Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, va ora all'attacco contro il ministro Roberto Calderoli, accusandolo di aver usato parole «inaccettabili e offensive, quasi che io - si legge nel comunicato - sia responsabile della morte di tanti poveri esseri umani inghiottiti dalle acque del Mediterraneo». Tre giorni fa l'esponente leghista, difendendo la linea del governo sulla lotta all'immigrazione clandestina, aveva detto che «solo un messaggio chiaro» può fermare i viaggi «della disperazione, che, purtroppo, hanno portato a morire, nelle acque del canale di Sicilia, tanti, partiti anche sulla base dei messaggi dell'opposizione o di monsignor Vegliò». Le parole del ministro della Semplificazione erano arrivate dopo che il presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, davanti alla tragedia del Canale di Sicilia in cui sarebbero morti 73 eritrei, aveva espresso il suo «dolore» per «il continuo ripetersi» delle morti in mare e aveva esortato le «società sviluppate» a «rispettare sempre i diritti dei migranti» e a non «chiudersi all'egoismo». «Mai sono stato contraddetto dalla Santa Sede», «mai sono stato contraddetto dalla Conferenza episcopale italiana» e «come capo dicastero ho il grande onore di fare dichiarazioni a nome della Santa Sede» ha voluto precisare Vegliò rispondendo direttamente al ministro leghista.

LA POLEMICA -Nell'intervista rilasciata a Radio Vaticana in seguito alla sciagura nel Canale di Sicilia, Vegliò aveva anche sottolineato che, a suo avviso le società «cosiddette civili», sono sempre più egoiste, al punto da preferire, in casi estremi, di condividere i propri beni con gli animali domestici piuttosto che con lo straniero. Dopo l'intervista, Calderoli aveva tra l'altro sottolineato che «le parole sugli immigrati pronunciate da monsignor Vegliò non sono quelle del Vaticano e della Cei da cui, anzi, spesso, lo stesso Vegliò è stato poi contraddetto». «La mia dichiarazione - ha precisato ora il presule - partiva solo da un fatto concreto, tragico: la morte di tante persone, senza accuse, ma chiamando tutti alla propria responsabilità».

REAZIONI - Sulla scia delle parole di monsignor Vegliò, l'opposizione insorge contro l'esecutivo. «Il governo continua a farci fare una pessima figura con tutti. Dopo la Ue, l'Unhcr, ora anche col Vaticano. La dichiarazione di monsignor Vegliò è di una chiarezza lampante. L'esecutivo, soprattutto per quanto riguarda le tematiche dell'immigrazione, non può essere guidato dal Carroccio», afferma il senatore del Pd Roberto Di Giovan Paolo, segretario della Commissione Affari Europei. Per il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori Felice Belisario, le parole del numero uno del Pontificio Consiglio epr i Migranti dimostrano che «il Carroccio tiene in ostaggio Berlusconi e il suo esecutivo e che, per accontentare il suo elettorato xenofobo, è disposto a farci fare una pessima figura anche con la Santa Sede. Che cosa ne dicono i cattolici del Pdl? Perchè stanno zitti?», chiede Belisario. A parlare, tra gli esponenti del governo, è il ministro La Russa: «Ho grande rispetto per la Chiesa e mi inchino alla sua missione, che è quella della carità, che deve essere esercitata nei confronti di tutti. Poi c'è una missione diversa, che è quella di chi ha il dovere di far rispettare le leggi, missione che appartiene alla politica e alle istituzioni» spiega il titolare della Difesa.




25 agosto 2009



La giovane 25 anni, era madre di una bimba di due anni
Sulmona, agente di polizia in pensione uccide la figlia tossicodipendente
L'uomo di 53 anni era stato riformato per motivi di depressione. Ha tentato il suicidio senza riuscirvi

SULMONA (L'AQUILA) - Avevano trascorso la mattinata insieme ed erano di ritorno dal Sert di Sulmona dove la figlia Irene, di 25 anni, era stata condotta dal padre per la sua tossicodipendenza, ma la giovane aveva ancora una volta rifiutato di curarsi. Nel tragitto di ritorno a casa il padre, Vincenzo Marruccelli, di 53 anni, forse preso da raptus, le ha sparato alla nuca con una pistola Beretta 7,65, uccidendola sul colpo. A quanto si apprende Marruccelli, ex agente di polizia penitenziaria era stato riformato per motivi di depressione. Marruccelli aveva la regolare detenzione dell'arma, tecnicamente «per motivi affettivi», in quanto le era stata lasciata in eredità dal padre. Nella sua casa di San Pietro di Bagnaturo, una frazione di Pratola Peligna, sono stati rinvenuti una cinquantina di proiettili detenuti illegalmente.

COSA È SUCCESSO - L'uomo, dopo essersi reso conto di quello che aveva fatto si è diretto immediatamente al commissariato di polizia di Sulmona con il corpo della figlia in auto. Con la macchina è entrato nel cortile approfittando del cancello lasciato momentaneamente aperto. Nel cortile è uscito dall'auto con la pistola in pugno ed ha cercato di togliersi la vita puntandosi l'arma contro. Circondato dagli agenti e in preda al panico, però, non è riuscito a premere il grilletto, ha buttato a terra l'arma scoppiando in un pianto dirotto. Gli agenti che lo circondavano lo hanno subito bloccato. La procura di Sulmona lo ha indagato dei reati di omicidio e porto abusivo di arma. L'uomo è stato successivamente arrestato e tradotto nel carcere di Sulmona. La figlia è morta sul colpo e i sanitari del 118 quando sono arrivati nel cortile del commissariato non hanno potuto fare altro che constatarne la morte. La giovane, sempre secondo quanto emerso, in passato aveva avuto guai giudiziari per problemi relativi all'uso di sostanze stupefacenti. La procura della Repubblica ha disposto l'autopsia, mentre la figlioletta di due anni della vittima è stata affidata alla nonna materna.


25 agosto 2009



Ancora non si conoscono le motivazioni del gesto
Uccide la madre con 60 coltellate
Una donna anziana accoltellata a morte dal figlio
di 61 anni a Curnasco di Treviolo


BERGAMO - Ha ucciso la madre con oltre 60 coltellate, poi si è seduto su una sedia e l'ha guardata morire. Solo dopo alcuni minuti ha chiamato i carabinieri e si è lasciato arrestare. A finire in manette con l'accusa di omicidio volontario è stato un pregiudicato, G.B., di 61 anni. Erano le 15 quando l'uomo, forse in preda a un raptus, ha colpito la madre Camilla Morelli, 83 anni, residente in via Bergamo a Curnasco.

LA RICOSTRUZIONE - L'omicida ha afferrato un coltello di piccole dimensioni, fabbricato artigianalmente, e ha colpito la donna con oltre 60 colpi, lasciandola morente sul pavimento della cucina. Dopo aver commesso il fatto, l'omicida si è seduto nella stessa stanza e ha chiamato il 112. I militari hanno fatto irruzione nell'abitazione dove hanno trovato la donna in fin di vita e il figlio, con gli abiti ancora sporchi di sangue, pronto a confessare tutto. A pochi passi, sul tavolo della cucina, c'era anche l'arma del delitto, già ripulita. Secondo quanto riferiscono i militari, l'uomo era in cura in un centro di igiene mentale a Bergamo. Per il 61enne si sono aperte le porte del carcere.




25 agosto 2009




Nel marzo scorso LA BARCA ITALIANA era stata sequestrata dalle autorità libiche
Sequestrato da motovedetta tunisina un peschereccio siciliano con 7 marinai
Il «Chiaraluna», di Mazara del Vallo, condotto a Sfax. L'accusa: avrebbe sconfinato mentre pescava


MAZARA DEL VALLO (TRAPANI) - Ancora l'ennesimo episodio della «guerra» tra il governo tunisino e i pescherecci italiani per i presunti sconfinamenti in acque tunisine. Un peschereccio della flotta di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, il «Chiaraluna», con a bordo sette uomini di equipaggio (tre italiani e quattro tunisini) è stato sequestrato all'alba da una motovedetta di militari tunisini a sud del canale di Sicilia. Sembra che il peschereccio sia stato condotto verso il porto di Sfax.

I PRECEDENTI - Nel marzo scorso il «Chiaraluna» era stato sequestrato dalle autorità libiche mentre si trovava a circa quaranta miglia a Nord della costa africana. Allora a bordo si trovavano dieci uomini di equipaggio (sei tunisini e quattro italiani).

INTERVIENE LA PROVINCIA - Il presidente della Provincia di Trapani, Mimmo Turano, dopo la notizia del sequestro del motopesca, di proprietà dell'armatore mazarese Franco Campo, ha attivato i suoi uffici. «Con vero dispiacere - afferma Turano - apprendo che, uomini del mare di Mazara del Vallo sono stati sequestrati. Ho dato mandato all'assessore Lisma di assicurarsi sullo stato di salute dell'equipaggio e di intervenire presso il locale consolato tunisino per avere maggiori informazioni sulla vicenda».


25 agosto 2009



deficit 2009 in calo a 1580 miliardi di dollari, ma nei prossimi 10 anni salirà fino a 9.050 miliardi
Usa: il Pil salirà del 2% nel 201o
Casa Bianca: nel 2009 prevista flessione del 2,8% ma nel 2011 crescerà del 3,8%. Disoccupazione al top nel 2010


WASHINGTON (USA) - Crescita in arrivo per l'economia Usa, ma il deficit nei prossimi dieci anni salirà sensibilmente, mentre la disoccupazione toccherà il suo punto massimo il prossimo anno. Il Pil americano si contrarrà nel 2009 del 2,8%, per poi tornare a crescere nel 2010 quando segnerà un +2%. Nel 2011 l'economia americana si espanderà del 3,8%. È quanto prevede la Casa Bianca, secondo al quale il tasso di disoccupazione 2009 si attesterà nel 2009 al 9,3% per poi salire nel 2010 al 9,8%.

DEFICIT - Sul fronte del deficit dei conti pubblici quest'ultimo toccherà quest'anno quota 1.580 miliardi di dollari, pari all'11,2% del Pil. La Casa Bianca ha rivisto al ribasso la stima fornita in precedenza di 1.841 miliardi di dollari. Il miglioramento è dovuto in larga misura alla cancellazione della voce di spesa da 250 miliardi di dollari che era stata inserita provvisoriamente per pagare un eventuale rifinanziamento dei fondi Tarp (la sigla sta per Troubled Asset Recovery Program e indica i soldi prestati dal governo alle banche per rendere più solidi i loro bilanci) . A causa della debolezza prevista per l'economia nei prossimi anni, la Casa Bianca ha tuttavia peggiorato le previsioni di deficit per i prossimi anni e ora vede un passivo per complessivi 9.050 miliardi entro il 2019 contro i 7100 miliardi di dollari inizialmente previsti.



25 agosto 2009



CALCIOMERCATO
Inter, giallo Sneijder: è atteso a Milano,
ma lui preferisce restare al Real

Secondo la stampa spagnola, il giocatore olandese avrebbe di nuovo cambiato idea sul trasferimento


MILANO - Una cosa è certa: l'idea di trasferirsi a Milano non lo entusiasma più di tanto. E non è ben chiaro se si tratti di motivi tecnici, geografici o economici. Fatto sta che Wesley Sneijder, obiettivo numero uno dell'Inter di Mourinho, avrebbe nuovamente cambiato idea. Almeno secondo quanto afferma l'edizione online del quotidiano "Marca". Dopo aver dato il via libera al suo passaggio in nerazzurro - anche perché il Real Madrid gli ha fatto capire di volerlo cedere - il trequartista olandese avrebbe fatto dietrofront.

DIETROFRONT - Eppure in mattinata l'affare sembrava in dirittura d'arrivo. Nelle ultime ore il giocatore, atteso a Milano, non avrebbe superato le sue perplessità a proposito di un passaggio in nerazzurro. Anche perché lui, nonostante la concorrenza di Kakà e Cristiano Ronaldo, è convinto di riuscire a far cambiare idea al suo allenatore., Pellegrini



25 agosto 2009

 
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96 replies since 6/8/2009, 10:36   4895 views
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